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 letto (single) di antonella... di Carvelli
 
"
Salta giù dal letto di primo mattino e si mette in cammino solo quando ha lo spirito netto, il cuore puro, il corpo leggero come un abito estivo. Non si porta dietro provviste. Berrà per strada aria fresca e respirerà salubri odori. Lascia le armi a casa, gli basta tenere gi occhi bene aperti. Gli occhi gli servono da reti dove le immagini verranno ad imprigionarsi da sole.

Jules Renard
"
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 29/09/2004 @ 18:02:22, in diario, linkato 1170 volte)

 Giovanni Impastato, fratello di Peppino, è stato condannato al pagamento di 5000 euro (2.500 euro di spese legali) a favore dell'avvocato Paolo Gullo, legale Di Tano Badalamenti.

 

L'avvocato aveva querelato Giovanni Impastato che, partecipando a una trasmissione televisiva, aveva definito la tesi "Peppino-terrorista -suicida" come "quella di un imbecille".

Secondo la sentenza, emessa nel marzo scorso dal giudice Gaetano Scaduti, "chi sostiene una tesi in un processo può essere criticato, ma non offeso".

 

L'avvocato Gullo ha annunciato di volere devolvere in beneficienza la somma ottenuta.



Di seguito pubblichiamo il comunicato diffuso dal Csd:


Csd - Centro siciliano di documentazione

Giuseppe Impastato

Palermo, 17. 09. 2004


Giovanni Impastato e l'avvocato di Badalamenti La notizia che Giovanni Impastato, dopo una sentenza definitiva in seguito a querela presentata  dall'avvocato difensore di Gaetano Badalamenti, ha pagato 5.000 euro suscita in noi, che abbiamo condiviso per più di vent'anni una battaglia civile che ha portato al processo e alla condanna di Badalamenti come mandante dell'assassinio, una pesante amarezza.


Durante il processo il difensore di Badalamenti non ha perso occasione per offendere la memoria di Peppino Impastato, presentandolo come un pregiudicato, un violento, un esaltato e un folle.


La reazione di Giovanni Impastato è pienamente comprensibile e la sentenza con cui è stato condannato non tiene conto del clima del processo e soprattutto di un impegno civile, condotto con coraggio e con gravi rischi personali.


Badalamenti è stato riconosciuto nel processo alla cosiddetta Pizza connection come uno dei capi del traffico internazionale di droga eppure non risulta che in Italia gli sia stata confiscata anche una sola lira; invece Giovanni Impastato, per evitare il pignoramento, si vede costretto a sborsare una somma non indifferente.

 

 Una sorta di confisca alla rovescia, che invece di colpire il mafioso colpisce un protagonista della lotta contro la mafia.


Oggi, grazie all'impegno di Giovanni e della madre, dei compagni di Peppino e del Centro a lui intitolato, Peppino Impastato è una delle figure più significative della lotta contro la mafia degli ultimi decenni e un punto di riferimento.


La sentenza ci riporta indietro negli anni, quando a difendere la memoria di Peppino Impastato eravamo in pochissimi e tanti pensavano di lui che era un terrorista e un suicida e dicevano le stesse cose che l'avvocato di Badalamenti ha sostenuto durante il processo e continua a sostenere anche dopo la condanna del defunto capomafia come mandante del delitto.


Facciamo nostro l'appello di Giovanni perché le associazioni a cui dovrebbe essere devoluta la somma del risarcimento non accettino il contributo e siamo grati per le espressioni di concreta solidarietà che abbiamo ricevuto.


Il Centro mette a disposizione il suo numero di conto corrente per chiunque voglia effettuare un versamento in solidarietà alla famiglia Impastato. Le somme vanno inviate a


Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo, conto corrente postale n. 10690907 specificando nella causale:

 

"Solidarietà alla famiglia Impastato" Umberto Santino

Presidente del Centro Impastato

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Di Carvelli (del 30/09/2004 @ 10:21:23, in diario, linkato 1061 volte)
PRIMO GIORNO DI SCUOLA
 
Morire intanto
è diventato un gioco.
Il perché
affonda nella sabbia
immobile dell’odio
e il mare si fa rosso. 
 
Voglio di più
voglio illuminare
i volti della gente
le strade del mondo
voglio morire
anch’io sui banchi
il primo giorno di scuola
assieme ai bambini
alle madri e ai padri
nel cuore di Beslan.
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Di Carvelli (del 30/09/2004 @ 10:23:21, in diario, linkato 1166 volte)

Ieri Marina Abramovic. Esperienza di rara suggestione. La sensazione che la pelle si possa scalfire e mettere gli organi in evidenza. Il senso di un limite superato. L'idea della bellezza e che la debolezza è forza e il pianto è urlo di coraggio. Che una donna è bella sempre che una artista deve essere bella. Che l'arte è trasgressione (anche trasgressione). Che un artista deve mettersi in gioco in tutto, anche nel privato. Che non si può cauterizzare tutto, anestetizzare. Vivere è morire. Un po' per volta.

 

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Di Carvelli (del 01/10/2004 @ 09:12:11, in diario, linkato 846 volte)

Ieri Testori. NEL TUO SANGUE.  Adattato dal bravo (dal solito bravo) Pierpaolo Sepe. Un testo denso di incontenibile dolore. Qualche nuvola di ironia ma tanto dolore, tanta sofferenza. Scenografia essenziale bella la maglietta insanguinata con le braccia infilate in una tavola come un crocifisso. Un'immagine che mi ricorda la copertina di un libro (einaudi) di Fois. Ma forse sbaglio.

L'altra sera ero andato a vedere

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Di Carvelli (del 01/10/2004 @ 09:59:44, in diario, linkato 831 volte)

E sogno da una vita un cappellino verde con questo stemma

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Di Carvelli (del 02/10/2004 @ 14:01:57, in diario, linkato 820 volte)
Ozon era l'autore di questo film straordinario ma poi lo avevo apprezzato anche in questo che pure altri avevano criticato e che io invece avevo trovato coraggiosa pantomima e citazione di generi da perfezionista vaudeville. Non sono peccati quelli che fanno fare esperimenti e che fanno di un regista un autore alla ricerca piuttosto che un fanatico clonatore o ripetitore di se stesso. E così era venuto e anche se con meno fortuna si era vista una mano felice. Ma ora siamo a CINQUEPERDUE  e mi trovo ammirato a vedere come la banalità possa mutarsi in perfezione della gratuità e come senza uscire dalla norma si possa generare l'assoluto della perfezione. Quella che ci fa vedere noi stessi in una cosa senza che (questo è l'occhieggiamento che odiamo) si senta una voce che dica TU. Tu sei così. Anche TU fai così. TI riconosci, vero? No, Ozon no. Non cerca e non si accontenta del nostro Sì matrimoniale al suo cinema e questo è bene. Alla fine senza dire nulla che non si sappia racconta con una sensibilità di mimetismo perfetto la banalità del bene (e del male) che c'è in una coppia, tra due persone. Devo stare attento a dire CAPOLAVORO perché poi la gente si irrita. Un CAPOLAVORINO. Anzi un CAPOLAVORINUCCIO. Bene così?
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Di Carvelli (del 04/10/2004 @ 09:09:14, in diario, linkato 843 volte)

LA VITA CHE VORREI è il nuovo film di Piccioni. Bello. Tributo (immagino pure voluto) a Truffaut e al metacinema. Ben recitato dala solita grande coppia Lo Cascio Ceccarelli (s o n t u o s a). A volte algidi a volte estremi. Confusi e spersi nella difficile technè dell'amore disegnano un ritratto dell'attore e dell'amore. In corso. In fieri. Tutto si sta facendo: il film, la maturità (parliamo di vita, di crescita, di età) e oltre l'anagrafico si sta facendo l'amore. Matura. Male. In tempi di colera. Un film meditativo che si permette nel difficile finale (difficile perché come fai a finire un film così...infinito) di lasciarci a vedere come la freddezza e il rancore non smettano. Non si pieghino nemmeno dinanzi al prodotto più umano possibile dell'amore. La concretezza non fa media. E c'è dolore. Ancora. Un gran film a cui avrei forse solo cambiato qualcosa in ultimo. Di sicuro avrei tolto l'uscita dall'ospedale con il manifesto. ma sono minuzie perdonabili. Piccioni ha da dire delle cose. Lo fa. Con coraggio. Io, per esempio, io, gli ho perdonato le eventuali sbavature di LUCE DEI MIEI OCCHI. Un film bellissimo, che anche quello entra in comunicazione con noi. Ci sono pochi registi come Giuseppe Piccioni e andrebbero protetti come animali rari.

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Di Carvelli (del 04/10/2004 @ 09:32:10, in diario, linkato 854 volte)

Gordiano Lupi recensisce LA COMUNITA' PORNO ZOOM con belle parole. Merci.

http://www.lamanicatagliata.it/pages/cultura/dettaglio.cultura.asp?ID=253 Anche se la storia di Aldo Nove da me pregiato non gli va proprio giù. E sul de gustibus tutti d'accordo. Lo scrissi in replica. Ma leggetevi cosa scrive più esattamente, così per sapere:

http://www.stampalternativa.it/lettera22.php?id=256&start=480 Ma soprattutto nella sua recensione segnala il grande Dario Morgante su cui mi spendo da sempre. E' un talento anche se è un amico e ciò ce lo rende antipatico e sospetto. Antipatico soprattutto. Ma è bravo. Anzi bravissimo. Tornando a Nove, sabato ho partecipato alle belle letture dei LIT (libri in testa) presso la libreria CROCE a Corso Vittorio ma mi dicono anche possibili in succursale milanese (Messaggerie). www.ilibrintesta.it che è un gruppo di appassionati lettori ma tra loro due bravi scrittori (Michele Governatori e Federico Platania, quest'ultimo ancora inedito) fernandelliani e un poeta Alessio Brandolini che già citai di recente. Beh si doveva decidere aprendo a caso dei libri da loro selezionati. Tra questi anche Aldo Nove SUPERWOOBINDA anche lui nonostante tutto finito tra il caviale e non i suoi succedanei. Che dico? Condivido. Ma per la gioia di tutti c'era Bernhard, la Dickinson, Nizan... Insomma ce n'era per tutti.

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Di Carvelli (del 05/10/2004 @ 09:08:38, in diario, linkato 829 volte)

"Tra i suoi autori di culto c’è Aldo Nove"

Dunque... i miei autori di culto... quali sono? E poi: ho autori o libri di culto? E poi: ho il culto della letteratura? Boh non so. So che molti hanno il culto della letteratura e molti della letteratura disdegnano i culti. Mi astengo dall'esprimere giudizi. Ieri la Tamaro (da un articolo sulla rivista dell'università cattolica di Milano) dichiarava di essere stata perseguitata per la sua fede cattolica. Non mi sembra onesto intellettualmente: lei è stata perseguitata per il suo suo successo. Un successo per buona parte popolare e non trasversale come quello di certi autori di genere. Il ghetto c'è stato, l'imbarazzo di chi la stimava da prima, da Testa fra le nuvole, Per voce sola. La fede è venuta dopo, come una risorsa diperata di un'anima complessa, ricca. Un'anima graziata da 2milioniemezzodicopie e perduta dal disprezzo, abbandonata. Culti. Ne ho? Sono letterari? Temo di aver amato e di amare libri, in alcuni casi autori ma culti no. Culti non ne ho. Nella prossima puntata i libri amati...

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Di Carvelli (del 07/10/2004 @ 09:12:38, in diario, linkato 898 volte)

Si sono collegati al mio sito da qui:

http://search.jubii.dk/cgi-bin/pursuit

Boh. Un sito danese. Mi ha sempre affascinato vedere questo lettering fatto di O spaccate e pallini sopra. Reklamér på Jubii |Du kan få hj欰 ved at klikke på Hjælp til søgning. Ledige jobs på Jubii

Mica saprei dire cosa significano ma mi hanno sempre affascinato. Mi dànno l'impressione di un'allegria fatta di faccette e puntini tondi sulle i... quelli dei diari di scuola. Tipo un piccolo carnevale della scrittura interpretato con suoni misti, a volte dolci, a volte aspri. Detto questo non saprei distinguere svedese, danese e norvegese. E infatti qualcuno mi ha confermato trattarsi di lingue omologhe e comprensibili tra loro, anche se foneticamente diverse. Che il finlandese sia altro lo so da scuola, dall'università. Altro ceppo. Non so altro. Ma se vedo tuitte quelle faccette mi viene l'allegria. E vorrei partire. E andarci, lì da quelle parti...

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