Immagine
 Il letto grattacielo a Tokyo... di Carvelli
 
"
L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti.

Louis-Ferdinand Céline
"
 
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 02/09/2009 @ 08:39:30, in diario, linkato 764 volte)

Dentro questa bolla, nel rumore dei tuoi pensieri, nel rumore dei miei pensieri. Dentro i pensieri che stanno facendo altri vicino a noi. Come un fumetto, tu metti parole. Io metto parole. Scriviamo frasi che non sappiamo. Immaginiamo. Scriviamo aria e premonizioni. Ora, a un passo dal niente e a uno da tutto, come in un baratro metti nel balloon il mio nome e un ricordo che io ho già dimenticato. O uno che forse può ancora succedere e succederà. Succederà, sì, succederà.

 
Di Carvelli (del 02/09/2009 @ 15:22:38, in diario, linkato 738 volte)
 
Di Carvelli (del 03/09/2009 @ 09:18:51, in diario, linkato 642 volte)
Aspetti che arrivi qualcuno a prenderti. Come se non avessi quasi quarant'anni. Come se aspettassi il suono della campanella. Come se qualcuno si fosse dimeticato che la scuola è finita e che ore sono. Ma che ore sono? Non ce l'hai mica un orologio tu. Ci deve essere stato un contrattempo, qualcosa. Stai seduta. Con la borsa sulle ginocchia e scalci - i piedi non toccano terra. Prima o poi qualcuno arriverà. Si tratta solo di aspettare, pensi. Mentre il tempo passa. La borsa che pesa. Un piccolo vento ti scompiglia i capelli. Pensi a che farai un momento dopo. Pensi a quello che succederà.
 
Di Carvelli (del 04/09/2009 @ 08:30:02, in diario, linkato 688 volte)
Delle sei parole che mi hai prestato solo con due ho saputo farci qualcosa. La prima era responsabilità. La prima che ricordo. L'altra era "piano piano" che sono due. Due o una. Boh. Delle sei parole che mi hai dato ne ho perse quattro. Oggi provo a ricordarle.
 
Di Carvelli (del 07/09/2009 @ 08:40:09, in diario, linkato 664 volte)
Non esistono punti morti, ti dico, in questo piano cartesiano senza fine dove tu hai segnato piccoli spostamenti (tu dici, "piccoli"). Non esistono fermi infiniti. E' sicuro che dopo riparti. E' certo che non finisce qui la tua strada, che non dura questa stasi, che non muore questo viaggio. Mi guardi perplesso. Mi chiedi come si muove il primo passo. Ti dico come. Sei ancora perplesso. Mi spiego. Ma nulla. Il primo passo è quello più difficile, lo sappiamo. Facciamo finta che non saremo noi a farlo ma qualcuno dentro di noi. Facciamolo.
 
Di Carvelli (del 07/09/2009 @ 12:28:00, in diario, linkato 787 volte)
 
Di Carvelli (del 07/09/2009 @ 14:40:41, in diario, linkato 1413 volte)

Linko questa bella intervista a Edgar Morin apparsa su laRepubblica delle Donne (sabato scorso).

Morin e LA FOLLIA NECESSARIA
di Carlotta Mismetti Capua

Il mondo così com'è non va. Non vanno le città, aliene e malsane. Non va l'educazione, che manca di comprensione degli altri e conoscenza del pianeta. Non va l'economia, lontana dai nostri bisogni e dall'ecologia. E i rapporti umani sono solitari, senza poesia. Ma anche il nostro futuro non se la passa meglio: è fermo agli anni Sessanta e non ce ne siamo accorti. Secondo il sociologo francese Edgar Morin è tempo di reinventare tutto, partendo proprio dall'amore. E la crisi è l'occasione perfetta per ricominciare. "È necessaria una metamorfosi planetaria", ci spiega. "Abbiamo creduto che lo sviluppo tecnologico ed economico sarebbe stato la locomotiva della democrazia e del benessere. Ma oggi bisogna sostituire l'egemonia della quantità con quella della qualità, e mettere al centro beni immateriali come l'amore e la felicità". Edgar Morin, 88 anni e una carriera intellettuale tra le più brillanti del secolo scorso - direttore del Cnrs (Centre national de la recherche scientifique), presidente dell'agenzia per la Cultura dell'Unesco e accademico onorario in più di 15 università in giro per il mondo - si è occupato di etnologia, televisione, cinema, linguaggio della cibernetica, teoria dei sistemi, pedagogia e materie che erano snobbate dagli intellettuali degli anni Cinquanta. Tanto che la sua biografia, uscita quest'anno in Francia e firmata da Emmanuel Lemieux, lo definisce fin dal titolo L'indisciplinato. Ma oggi Morin si interessa soprattutto di ecologia. Nei suoi libri e nel dibattito pubblico propone "l'eco-sofia politica", e invita le sinistre (compreso il Pd) ad adottarla per trasformare il mondo. Come può il pensiero ecologico aiutare la politica? "La politica del risparmio energetico per esempio è anche una politica che lotta contro le intossicazioni consumistiche delle classi medie. È necessario che comprendiamo, e cominciamo a calcolare, anche l'ecologia della natura umana. La sofferenza, la felicità, l'amore, insomma tutto quello che è importante nelle nostre vite e che sembra extra-sociale, strettamente personale, non entra a far parte del Pil di un Paese. Tutte le soluzioni sono quantitative: ma quando la politica prenderà in considerazione l'immenso bisogno d'amore degli uomini?". Nel Metodo ha scritto che l'amore è la sola autentica religione dell'iper-complesso. Nella sua vita cosa ha imparato dell'amore? "L'amore per degli esseri iper-mammiferi come noi è la possibilità di rinascere, di ricominciare. Come cantava Bob Dylan, quello che non sta per nascere sta per morire: non c'è che l'estasi degli incontri per rigenerarci. E questo vale anche a livello collettivo: ho avuto la fortuna di vivere la liberazione di Parigi, nel maggio del 1968, e altri momenti di estasi della storia. Oggi mi pare sia uno di questi: non è straordinario che Barack Obama guidi gli Stati Uniti? L'imprevisto ci sorprende sempre, non bisogna mai dimenticare che è l'imprevisto a muovere il mondo".  E invece, che cosa ci intossica? "Le idee semplificatrici. I pensieri chiari e distinti, che rifuggono l'oscurità, l'incertezza, la complessità. Quei pensieri che credono di possedere il mondo ma sono posseduti dal fantasma folle della lucidità". Qual è un pensiero sano? "Un pensiero ecologico è necessario ma non potrà essere sano se non accetta la propria follia. È nel dialogo tra ordine e disordine che sta l'anima del mondo. Nella nostra specie, particolarmente iper-psichica, iper-emotiva, il dialogo tra la misura e l'eccesso, tra la parte sapiens e quella demens, è indissolubilmente legato. Un vero pensiero ecologico deve avere orrore del sano: perché il migliore dei mondi possibili è anche il peggiore". La nostra società sembra più solitaria che solidale, per dirla con Camus. Come ricostruire quel che si è spezzato? "Camus, ecco, non separava il personale dal politico: negli anni Cinquanta, quando questo comportamento era visto con sospetto. Adesso è vero che abbiamo più solitudine che solidarietà: e devo ammettere che non siamo ancora riusciti a elaborare un pensiero politico che metta insieme l'ideale e l'esistenza di tutti i giorni, l'amore e la solidarietà". Lei afferma che le città sono oggi luoghi poco umani. Come è cambiata la sua Parigi?  "Non è la stessa città dove sono cresciuto. Nuove solitudini, nuovi antagonismi, desideri frustrati e l'arresto di una prospettiva europea: tutto ciò ha reso la vita paralizzante. Ma io abito un mondo molto più grande di Parigi. Il Mediterraneo, per esempio, con i gusti musicali, gli odori, i piaceri". L'incertezza di oggi è sostenibile psicologicamente dagli esseri umani? "Siamo, come disse Heidegger, nel buio fondo della notte. Ma siamo anche al principio di un'alba, la seconda preistoria dell'uomo mondializzato. Non dobbiamo scordare che la vita è fragile, incerta e nello stesso tempo molto aperta: le potenzialità umane sono immense, dobbiamo usarle". Da oltre un secolo le malattie psichiche sono viste come malattie sociali. Come gestirle?  "La follia fa profondamente parte della condizione umana: è solo il culto della ragione, dell'ordine, che non la considera umana. Ma è il culto stesso a essere demens, perché la parte irrazionale e oscura di noi uomini non è solo distruttrice o asociale. Genera anche la tenerezza, l'eros, l'estasi, la gioia, la fraternité. È molto utile costruire un dialogo con la nostro parte incosciente, senza volerla dominare". Secondo lei la sinistra non ha idee: come arrivare a giustizia e felicità? "La sinistra ha sempre coltivato lo spirito del cambiamento, ma oggi lo fa in forme frammentate. È necessario che la politica veda nell'incertezza radicale di questi tempi non tanto, o non solo, una minaccia di disordine e quindi una necessità di ordine (l'istanza della destra) ma la nascita, dolorosa certo, di una nuova società-mondo". Come possiamo superare "la nostra barbarie interiore"? "Abbiamo vissuto tanti disastri e tragedie, dal nazismo alla bomba atomica. Cosa altro ci serve per comprendere che siamo tutti perduti su questo pianeta? Per scoprire che non ci resta che amarci, fraternizzare, sentirci in una sola comunità di destino?". Che cosa la incanta ancora? "Piangere, amare, ridere, comprendere. Mi sento sempre in cammino, e nello stesso momento un vecchio, un adulto, un adolescente e un bambino. La curiosità e la passione hanno "fatto" la mia vita. Una curiosità onnivora e una infinita passione".

 
Di Carvelli (del 08/09/2009 @ 09:27:07, in diario, linkato 778 volte)

Sebbene usi poco la parola "sebbene" stamattina ho voglia di usarla. Sebbene... non sappia bene cosa farci cercherò di dirla almeno un paio di volte. Prima mi faccio un giro sul de mauro/paravia. Ecco:

sebbene sebbène cong. AU Sinonimi FO nonostante AU benché, malgrado CO anche se, ancorché, per quanto, quantunque, seppure BU checché lett. , contuttoché.

E ora, dato che ci sono, mi esercito un po'.
Sebbene io non sia questa ottima persona... Sebbene io non sia alto... Sebbene io non sia particolarmente intelligente... Sebbene io non sia poi così coraggioso... Sebbene io non sia particolarmente bello... Sebbene non abbia poi tutti questi soldi.... Sebbene la mia città (varianti: la mia Nazione, il mio quartiere)...
LE FINISCO DOPO CON CALMA.

 
Di Carvelli (del 09/09/2009 @ 08:42:48, in diario, linkato 640 volte)
Sebbene non andassi al cinema da tempo ieri ho vinto ogni resistenza e ci sono andato. E mal me ne incolse. 7eurovirgola50 e uno dei film più brutti non della sola stagione ma della storia forse del cinema italiano d'autore. Chiudo qui (poi magari ci ritorno riflettendo sull'autorappresentazione della sinistra tra retorica e compiacimento... altrove). Per liberarmi dal pesante fardello dei soldi e del tempo spesi male, di conseguenza e come spesso accade, mi è toccato andare a cena subito dopo. E somma altri soldi. Insomma rifletto qui sul danno conseguente di un brutto film. Sebbene nessuno ci paghi per tutta questa sfortuna (sebbene, ho detto) a pioggia ecco che siamo noi che paghiamo e per ben 2volte2. Sebbene non sia giusto.
 
Di Carvelli (del 09/09/2009 @ 08:52:54, in diario, linkato 634 volte)
 
Ci sono 162 persone collegate

< marzo 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
diario (3972)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
casa (8)
diario (1)
Letti di Amicizia (81)
libri (7)
Roberto (9)

Le fotografie più cliccate


Titolo

 


webmaster
www.lorenzoblanco.it








29/03/2024 @ 09:43:59
script eseguito in 286 ms