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 letto 2 di M e G a Lubriano... di Carvelli
 
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Ne avevo viste troppe io di cose non chiare per essere contento. Ne sapevo troppo e non ne sapevo abbastanza.

Louis-Ferdinand Céline
"
 
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 03/01/2004 @ 16:48:56, in diario, linkato 971 volte)
Chi è Daniela Gambino? Una scrittrice di valore e interesse evidenti anche ad una lettura veloce, che ha avuto un momento di attenzione e notorietà purtoppo brevi con due libri. Uno "Cosa ti piace di me?" di cui ho trovato questa mia vecchia e breve recensione per l'Adige del 15/06/1999. Purtroppo non trovo invece il breve saggio introduttivo ad un racconto suo che era parte di una serie che mettevo insieme per un giornale in lingua inglese che si pubblicava a Roma anni fa, Metropolitan. Lì dicevo, e nella recensione riprendo, di una poetica del 'farsi le sotrie' e altro ancora. Poi sono successi un libro di interviste a seduttori "Macho macho" sempre per Castelvecchi (entrambi rarità da bancarella e ancora non riassorbiti nel catalogo del nuovo Castelvecchi&Cooper), con le cui edizioni aveva trovato notorietà pubblicando un racconto, già uscito per le palermitane Edizioni della Battaglia, in un'antologia "bad girls". I tempi recenti ci dicono di tre racconti per Coppola editore "palla di fuoco" e un romanzo ancora senza la luce della stampa di cui in parte (tre capitoli bellissimi letti da voce gambina) devo garantire, non solo per amicizia. Insomma speriamo di leggere ancora la Gambino. Recensione Daniela Gambino "Cosa ti piace di me?" (Castelvecchi, lire 16.000) di Roberto Carvelli Il sottotitolo Storie di ragazzi a Palermo non rende ragione a questa bella raccolta di racconti di una giovane scrittrice palermitana. Sembra che l'editore abbia voluto mettere le mani della sociologia avanti per non sbagliare. Ma errori non ci sono in questo stile obliquo in cui alla leggerezza di una vita di storie (nel senso con cui si delimita oggi la finitezza amorosa) a volte vacua a volte penosissima si unisce la profondità di pensiero della voce narrante che riequilibra il nichilismo esistenziale.
 
Di Carvelli (del 03/01/2004 @ 18:52:32, in diario, linkato 931 volte)

 

Che dire. Uno vede un'immagine così e che pensa? Gli starà facendo la respirazione bocca a bocca...la signorina si è sentita male? No no, la signorina sta bene. Visto con S. Legittima la curiosità e tutto ma... domani aggiorno e spiego le perplessità...si può?

Beh, chiarito ieri non trattarsi di un film-manuale sul primo soccorso… che film è? La definizione è semplice e per questo forse dichiarazione di un fallimento artistico. E’ un film sugli adolescenti di uan provincia americana. Tutto sommato diecimila volte meglio vedersi un libro di foto di… (ve lo scrivo domani…). Qualcosa di bello ci sarà pure stata ma come diradare la nebbia spessa dei luoghi comuni e delle banalità, un certo moralismo al contrario così tanto americano anche se scritto e girato con presunzione di (a)americanismo di (a)moralismo? Sin troppo evidente e telefonata la conclusione che i più malati sono i più sani… Detto con Allen…Marx è morto, Dio è morto e anch’io comincio a non sentirmi più bene… e allora meglio star male per sentirsi bene…tritume e ritritume… Ma in ogni film c’è sempre qualcosa da salvare e anche qui c’è di certo… forse è come effettuare un primo soccorso…

 
Di Carvelli (del 04/01/2004 @ 16:06:24, in diario, linkato 952 volte)

Ieri concerto di Stefano Bollani. Ho capito una cosa. Divertimento e struggimento. Note e istrionismo. Il pianoforte (solo) suonato come una batteria o come il corpo amato. Il pianoforte suonato come pianoforte. Ne è valsa la pena. Anche del freddo e della fila. Riempire la sala grande dell’Auditorium è stata impresa. Segno di stima e passaparola. E io la ripasso. Andateci appena vi capita. Non vi tolgo la sorpresa di andarci e scoprire che, e scoprire come. Andate appena potete. Nella sbornia dei riconoscimenti contemporanei… non capita a tutti, fra un po’ ne parliamo… ma l’importante che capita, anche tardivi e postumi purché arrivino… Dicevo… ho capito una cosa: che il talento, quello forgiato dallo studio duro, non fa sconti, non cerca scorciatoie e che solo la mediocrità insegue parole dolci, pacche e sorrisi. Solo la sicurezza di uno sforzo continuo e al limite della (im)possibilità dà la sicurezza del lavoro e anche la sana gloria personale, quella non frutto di egotismo.

 
Di Carvelli (del 05/01/2004 @ 22:31:41, in diario, linkato 1458 volte)

 

Che certi bambini nascono rane che poi diventeranno principesse e anche questo succede a furia di baci. Che si nasce soli ma che da subito si ha bisogno di qualcuno. Che poi si cresce ma non cambia. Che i genitori per definizione si preoccupano e che continueranno a farlo e che avranno difficoltà a smettere. Che è la vita e che nonostante tutto sarà sempre così perché è così da sempre e sempre lo sarà.  Che certi bambini finiscono dentro un terrario riscaldato coi buchi per cambiare i pannolini. Che si piange da subito. Che si ha fame da sempre e sonno. E che altro sonno rimane e rimarrà. Stasera ho visto Chiara.

 
Di Carvelli (del 06/01/2004 @ 09:50:40, in diario, linkato 1406 volte)

 

Io cammino
di notte da sola

poi piango poi rido
e aspetto l’aurora
Ed è una realtà
tutta mia
e una strana atmosfera
pervade la mente
di sera

Io vivo
a volte infelice
a volte gaudente
talvolta vincente
o perdente
Ed è una vita d’artista
così altalenante
ma quello che creo
è importante per me
Io cammino
di notte da sola
poi piango, poi rido
poi parlo, poi rido
poi grido

 

Finalmente Amalia Grè. Forse anche a nome suo. Finalmente, dopo tante ricerche, dopo tanti ascolti radio. Anche un’intervista in cui sembra una persona normale. Finalmente una persona normale. Una che sa cantare e che ce lo fa notare. Finalmente. Non come altri hanno scritto: troppi gorgheggi, arrangiamenti sbagliati. Sì sì sì. Commenti. Questa è una che è arrivata a 39anni39 al primo CD. Con una voce della Madonna (non la cantante). E’ una che si è fatta un culo (pardon) in giro per il mondo, che ha cantato con gente enorme che sono stati ad ascoltarla, lei, pugliese, in USA. Sì meglio tardi che mai. Ora fatele fare dischi, uno dietro l’altro. Per recuperare il tempo perduto. Ora, se volete, arrangiatela meglio, mettetegli vicino fiordimusicisti. Fate, fate pure. Ma lasciateci gridare soddisfazione davanti a questo CD fatto di Chissà come deve sentirsi questa non più ragazza, sicuramente ancora ragazza, beneficio delle vite dure e lente ("Sogno/ questa storia sembra un sogno/ ho bisogno di asciugare/ gli occhi miei” e “Vedo scorrere le immagini/ del film della mia vita/ ora è fiorita/ E mi accorgo che la vita/ mi ha lodata/ quasi osannata/ le sono grata”). Lei ha una faccia ferina ma pure infantile. Bella. Le musiche sono melodiose, seduttive. La voce dolce onirica, minosa, dicono. Una bellissima versione di “Estate” da Bruno Martino. A parte la nostra apertura “Io cammino di notte da sola” bella “Profondo” (lei quasi sempre musiche e parole, italiane o inglesi): “C’è una cosa che/ non ti ho detto mai/ vivere per te/ quando non ci sei/ Quando tu sei qui/ anche l’ombra tua/ mi assicura che/ niente cambierà/ Nel tuo sguardo/ c’è una profondità/ intensa e irremovibile/ che mi calma l’anima/ Quello sguardo tu/ non lo sporcare mai/ lascialo così/ e non solo per me”. Forse sarà meglio sentirla in concerto (ci proverò). Il librino che accompagna il disco è verde e celeste, prati e cielo, grande senso di libertà con autoritratti pc painting, uno su base letto (Grè by night) che non può non affascinarmi per definizione. Finalmente Amalia Grè.
 
Di Carvelli (del 06/01/2004 @ 18:30:57, in diario, linkato 937 volte)

“La forma peggiore di alto tradimento,” disse Minton, “è affermare che gli americani non sono amati ovunque vadano e qualunque cosa facciano. Claire cercò di spiegare che la politica estera americana dovrebbe imparare a riconoscere l’odio anziché immaginare l’amore.” "Suppongo che gli americani siano davvero odiati in un sacco di posti.” “Tutta la gente è odiata in un sacco di posti. Claire fece notare nella sua lettera che gli americani, nell’essere odiati, non facevano che pagare lo scotto per essere delle persone, e che era stupido da parte loro pensare di avere il diritto di essere esentati da quel pagamento.”

Kurt Vonnegut - Ghiaccio nove - 1963

 
Di Carvelli (del 07/01/2004 @ 13:23:05, in diario, linkato 872 volte)
Quello che non sarà più almeno per ora è una rivista mensile più o meno di fumetti e altro (act+pop+politics recitava il sottotitolo) di cui siamo stati responsabili io dario morgante alessandra sabatini e luisa montalto...Tante recensioni, interviste un po' di copie vendute ma non abbastanza per dare la gioia del caso al nostro povero editore Francesco Coniglio...intanto è un sito e se potete andate a dargli un'occhiata.... (continua) www.lostile.org
 
Di Carvelli (del 08/01/2004 @ 00:00:26, in diario, linkato 848 volte)
Con D., al cinema: Vodka lemon. Freddo freddo fuori. Il cinema è tiepido, accogliente. E’ vecchio, frusto. Bello. Pure il film che c’ha tanta neve. Tanta. Poi riuscendo di nuovo freddo freddo. Il film ci è piaciuto. Sì ci è piaciuto. E’ un film sulle separazioni. Su quanto un corpo si può staccare da un altro. Qui c’è la morte. Quella che separa dalle persone amate. Ma che poi quasi naturalmente fa da calamita ad altri corpi. A noi non piace parlare della morte. Cioè a noi non piace pensare alla morte. Diciamo che generalmente a noi non piace pensare alla fine. Così ognuno fa le cose sue per esorcizzarla. Intanto la fine fa sempre il suo viaggio parallelo. Bisogna imparare a viaggiarci vicino ad un passeggero così scomodo. Poi penso a quanto poco tempo possa fare tanto spazio tra due stati d’animo. Per esempio tra amore e disamore c’è molto. Per esempio tra stima e disprezzo. Magari sono fatti naturali questi che sono difficili da teorizzare, riassumere in una formula. Ma sono fatti che succedono nonostante poi noi non li capiamo e passiamo la vita a trovare la formula esplicativa di questi bruschi cambiamenti di stato. Tipo che eravamo piccoli e studiavamo le leggi del passaggio dallo stato liquido al gassoso o al solido. Ma in fondo, come si dice, questo era un film. Un film, nulla più. E fa freddo.
 
Di Carvelli (del 08/01/2004 @ 10:44:50, in diario, linkato 958 volte)
Letto ieri...Italia Oggi...le dieci tendenze del futuro secondo l'autorevole (sempre autorevoli sono i sondatori!) Euro RSCG...Ho scoperto di essere un "metrosexual"... giovane (insomma) single maschio metropolitano...dedito (non combacia) ad acquisti cosmetici... Nel futuro grandi scelte o pro mussulmani o contro, gay o contro insomma guerre di stili. Sempre più sarò segmento di mercato e di consumi. Ce la metterò tutta per non farmi fregare in un ruolo. Giuro.
 
Di Carvelli (del 08/01/2004 @ 23:03:19, in diario, linkato 2583 volte)

Ecco qua... tipo la televisione...io tutto sommato ne parlo poco perché ne vedo poca anzi diciamo pure vicino al niente. Ma oggi sull'inserto TV del Corsera c'era sta tipa qui di cui so poco che comunque consigliava libri...tipo il mio amato Kureishi e allora non c'ho visto più...e ho detto ma guarda un po' questa ...mica male... poi siccome sono un tipo profondamente democratico e interclassista e con vocazioni pop dico mo' gli scrivo un tributo. Poi è di Brindisi e il tributo glielo faccio doppio, poi ho detto... così inauguriamo una faccia un po' più trash del blog/sito e invece alla fine è solo pretesto per lanciare una piccola classifica femminile... così per ansia classificatoria. Dei generi femminili la Setta qui su appartiene al tipo che io chiamo con militanza NU FEMMINONE di cui vorrei magari risposta o chiose altrui... anche magari sapere se è alla fine così scorretto politicamente...usare per esempio questo violentare col maschile un nome femminile a tutti gli effetti... i linguisti e i dialettologi mi rispondano... Io dico solo EVVIVA U FEMMINONE!!!

 
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