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 il letto di Kyoto... di Carvelli
 
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Affamato e inferocito, sapevo che nulla al mondo mi avrebbe costrtto al suicidio. Proprio in quel periodo avevo cominciato a capire l'essenza del grande istinto di conservazione, la qualità dui cui l'uomo è in sommo grado dotato. Vedevo i nostri cavalli sfiancarsi e morire - non posso esprimermi in altro modo, utilizzare altre parole. I cavalli non si distinguevano in nulla dagli uomini. Morivano a causa del Nord, del lavoro troppo gravoso, del cibo cattivo, delle botte - e anche se subivano tutto ciò in misura mille volte inferiore agli esseri umani, i cavalli morivano prima. E capii la cosa più importante: che l'uomo è diventato uomo non perché è una creatura di Dio, né perché nelle mani ha quella cosa straordinaria che è il pollice. Ma perché è FISICAMENTE più forte, più resistente di tutti gli altri animali, e poi perché in seguito ha saputo costringere il proprio spirito a servire con successo il corpo.

Varlam Salamov
"
 
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 08/10/2004 @ 09:57:16, in diario, linkato 4722 volte)
A Roma girano dei copricasco di stoffa con su scritto 69 DE PUTA MADRE. Li ho visti addosso a amotociclisti insospettabili. mamme con figli dietro che vanno a scuola. Ragazze dall'aria dolce dolce. Qualcuno li ha di fogge militari, da mimetica. Che terrore! Ora anche napoletani UE UE IAMME CUONCIO CUONCIO. A una che lo indossava gliel'ho chiesto e lei intimidita mi ha guardato e si è girata. Un gesto imbarazzato indispettito e si è girata verso l'amica come per ignorarmi. E' vero che io parlo con tutti anche nelle situazioni più assurde. Quando ha trovato coraggio (lo stesso che glielo avev fatto indossare) me l'ha detto PIANO PIANO significava. Aveva un filo di voce la coraggiosa provocatrice esibizionista. Che tristezza! A Roma girano anche magliette che inneggiano a Pablo Escobar. Cercatevi un po' chi è... c'è una bio ed è questa

 
Di Carvelli (del 09/10/2004 @ 10:32:58, in diario, linkato 858 volte)
Ho aggiunto due citazioni. Una da Jules Renard, quello di Pel di carota. Sapete? La mia è tratta da STORIE NATURALI un libro che avevo in einaudi e ho ricomprato in garzanti. Un libro quasi introvabile...o ce l'ha ancora stampa alternativa. L'altra è tratta da Palahniuk SOFFOCARE. Fate come volete ma io vi consiglierei di leggerli. I due.
 
Di Carvelli (del 11/10/2004 @ 09:06:20, in diario, linkato 985 volte)

Mi sbilancio. Kamasutra in smart - già il titolo di uno dei LETTI - sarà la mia prossima storia in libreria (da febbraio). Uscirà per Coniglio Editore (già LA COMUNITA' PORNO) è sarà un racconto di 64 pagine per al collana LEMMING. Lo scrivo oggi dopo l'ufficialità dei copertinari (ovvero le schede che servono alla distribuzione per avere gli ordini dei libri...le cui cifre si chiamano ORDINI ca va sans dire). E lo scrivo oggi dopo l'ennessima mattina di scrittura (ovviamente sono in corso d'opera... diciamo così). E dopo un tentato omicidio di un tipo all'incrocio che mi stava schiacciando con la sua...indovinate? Mi pregio di dire che ci saranno dialoghi, racconti di emozioni. Insomma uan vera e propria storia. Sembra incredibile no? Dopo tanti non-libri un libro. Ma sarò sincero? O meglio, non sarà solo una mia impressione?

 

 
Di Carvelli (del 11/10/2004 @ 09:09:05, in diario, linkato 860 volte)

1 Che "gioca con i fanti lascia stare i fanti" è un detto molto moderno e che il bel film di Pedro Almodovar LA MALA EDUCACION deve essere un gran film. Ma scomodo. E lo dico avendo dormito per buon tratto dello stesso ma che questo non inficia il mio giudizio e che anzi il regista spagnolo si conferma un mio tranquillante efficacissimo.

2 Che forse chi ti accompagna al cinema e ti vede assopirti penserà di essere non abbastanza motivante. Forse no. Ma che spesso sono i letti più improvvisati i latori del sonno migliore.

3 Che alla fine non è la morte altrui ma la paura della morte altrui a fare più danni.

4 Che gli appassionati di fumetti hanno spesso delle belle ragazze dall'aria annoiata che sono costrette a girare tra gli stand pur non avendo l'aria del menomo interesse. E questo l'ho capito al

5 Che i giochi di ruolo forse sono fatti per facce adolescenziali e pustole...ma lo stesso ROMICS mi ha contraddetto e mi ha insegnato che anche la discrepanza tra il coraggio e la sua rappresentazione, la sensualità e la sua rappresentazione possono diventare delle pericolose (ma ovvie) tautologie.

6 Che (ed è un pensiero di D) un tempo i ragazzi (noi ragazzi) avevamo il coraggio di chiedere le 1000 lire di pizza e che ora nessuno si sogna di scartocciare una banconotina (bisognerebbe dire una monetina ma di sti tempi!!) precisa precisa.

7 Che spesso i film tutti di azione come THE BOURNE SUPREMACY sono ben fatti e vale la pena vederli ma sei seduto vicino al pubblico tipo di questi film te la rischi grosso. Il pubblico tipo infatti è composto di gente casuale che è riuscita a mettersi d'accordo sul che fare e sono andati al cinema come sarebbero andati in pizzeria al teatro in una casa a giocare a risiko. Insomma un pretesto per stare insieme: una bassa motivazione per gli amanti delle sale. 

8 Che delle volte per vedere un bello spettacolo non bisogna spendere soldi e che bisognerebbe controllare quello che succede nei centri sociali e che c'è gente che fa arte di strada che non ha nulla da invidiare (a parte i soldi) a chi fa arte di televsione o di teatro o di cinema (che più di talvolta non la fanno) e ciò mi è venuto in mente dopo il festival del circo autogestito del CSOA ex SNIA Viscosa.

 
Di Carvelli (del 12/10/2004 @ 09:00:01, in diario, linkato 997 volte)
Quasi ogni mattina il codice della strada mi consiglia una deviazione. E' il giro di un isolato di piazza Vittorio, prospiciente a. Via Mamiani e ti ritrovi subito d'angolo un fruttivendolo, poi a sinistra (Principe Amedeo?) poi a sinistra verso via Rattazzi. E' una deviazione, se volete anche una rottura di palle urbana, uno di quei divieti che uno (soprattutto in moto) se ne vorrebbe fottere. E invece tocca farlo. Per civismo. Per codice. ma è una deviazione allegra. A occhi a mandorla. A pelli scure nel cuore china dell'esquilino. C'è una specie di felicità operosa, fatta di carrelli che spostano merce, negozi aperti all'alba, passaggi di mani. Di soldi e passi, già tanti sul marciapiede verso il lavoro.
 
Di Carvelli (del 12/10/2004 @ 11:38:08, in diario, linkato 936 volte)

Mi sembra un'ottima recensione (di Rocco Caliandro) e un'ottima rivista bolognese che si trova nelle librerie con contributi notevoli sulla cultura dell'EST. L'ho vista al volo quindi ne parlerò meglio poi appena l'avrò comprata per ora www.daemonmagazine.it

 

 
Di Carvelli (del 13/10/2004 @ 09:15:31, in diario, linkato 967 volte)

Ieri poesia all'Auditorium. C'era Aldo Nove (il mio autore di culto secondo altri secondo me uno dei più geniali autori italiani) bravissimo in una inedita credo Odissea (tanto per non far rimpiangere alla divina struttura di Renzo Piano Baricco). F a n t a s t i c a. Ma non per tutti. Davanti a me qualcuno protesta alle frasi spezzate alle simonetorrette e simonepari, ulissi, bushi, ecc. Io lo trovo geniale e struggenti le altre poesie. Bravo e collaborativo Raiz che poi si spende anche per il grande Jalal Nuriddin, The granfather of rap che però svuota la sala: troppo tardi e ostico (anche se pregevole) il verseggiare a ritmo di congas in inglese e senza traduzione. Nel buio la gente abbandona anche perché è mezzanotte ed è un peccato. La lettura di da Carver non mi fa molto bravissimi Rava e Di Gennaro ma Cederna sbaglia toni secondo me. Ma Carver è Carver. Anzi Carver is not dead.

Risvolti umani e considerazioni a seguire. A sono simpatici alle volte i fidanzati delle tue amiche. Vorresti dir loro "oh mi raccomando trattala bene" ma sta male e così fai qualche domanda per avere lo stesso risultato e guardi con molta attenzione. B sono simpatiche le ragazze dell'auditorium, quelle che non si prendono sul serio. Una ci dice "non vi sedete lì che fa sciatto" ed è il suo modo di interpretare le sollecitazioni della direzione preoccupata di cotanto vuoto in sala.

 
Di Carvelli (del 14/10/2004 @ 07:17:21, in diario, linkato 783 volte)

"C'è un'isola, Creta, in mezzo al livido mare, 

bella e ricca, cinta dall'onde; e là uomini 

innumerevoli senza fine e novanta città..." 

(Omero, Odissea XIX,172-174).

 
Di Carvelli (del 18/10/2004 @ 09:59:08, in diario, linkato 887 volte)
Uno degli ultimi segni della moderna comunicazione è l'avviso sul tuo cellulare TI HA CHIAMATO IL ... e il numero... Ebbene io questa suimpatica innovazione non ce l'ho. L'ho avuta due giorni poi mi sono perso il cellulare sotto la ruota di un autobus e da allora non l'ho più avuta. Traumatizzata. L'alterigia comunicativa spesso mi ha insegnato che la gente pensa: l'ho chiamato...losaiditim lo avrà avvisato. E invece no. Quindi...tornato da Creta non vorrei aver perso amicizie immolate alla presunzione. Se mi chiamate e il telefono è spento non lo saprò mai. Ebbene sì. Quindi bando a congetture!
 
Ma
Di Carvelli (del 18/10/2004 @ 11:29:29, in diario, linkato 869 volte)

 

Ieri ho visto questo spettacolo e mi sono commosso. Prima mani piedi voce come tamburo poi una storia che piove pensieri e li svuota e alla fine rimane questa leggerezza serena, svuotata. Un po' è Kureishi che ha questa abilità di toccare corde profonde parlando come una religione universale ai bisogni. Bello. Alberi che crescono e pensieri che scendono. A terra. E fanno il vuoto della mente lasciando pace. Un po' è l'India.

http://www.romaeuropa.net/festival/schede_compagnie2004/extensions_comp/07khan.htm

 

 
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