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Essere dee o dei
Di Carvelli (del 20/06/2006 @ 09:02:07, in diario, linkato 737 volte)

"Perché essere una ragazza se puoi essere una dea?" Così una pubblicità stamattina all'alba. Io riponevo il libro di ieri della Mansfield ("La passione della scrittura") e prendevo il Proust di "Sulla lettura". Mi attardavo sul passo in cui lo scrittore francese decanta il potere fantastico dei libri letti in età giovanile. Il fantastico determinato dall'atmosfera di quelle letture così lontane nel tempo e di quei generi così in voga per quegli anni e trasudanti colore e nuvole. Il Capitan Fracassa, per esempio, da cui legge: "Il riso non è per sua natura crudele; distingue l'uomo dalla bestia, e, come ben apparisce nell'Odissea di Homero, ellenico poeta, è attributo degli dei immortali e felici che ridono a sazietà risate olimpiche negli ozi eterni".