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A mai finire (o "a nonfinire"?)
Di Carvelli (del 14/11/2006 @ 08:35:37, in diario, linkato 801 volte)
Ieri, non si dice gli anni ché erano tanti, il mio (non il mio) compleanno più numeroso. Ma poi niente sonno e così ho finito per fare il gioco dell'accendere e spegnere la luce e del leggere e non leggere. E nel gioco sono entrati la rilettura delle prime pagine de L'educazione sentimentale di Gustave Flaubert, quindi battello e fiume la descrizione di qualche personaggio e poco più e la (ri)lettura integrale di un racconto dalla prima raccolta di Giulio Mozzi Per la pubblicazione del mio primo libro (in Questo è il giardino). Di tutta questa dilazione del tempo (notturno) rimane una confusa ridda di parole e un pensiero. Il pensiero della lettura. Non credo di averlo mai scritto (ma se sì, mi ripeto) ma uno dei miei demoni più pericolosi è proprio la interruzione della lettura. E' un demone insidiosissimo che tende a fermarmi anche solo ad una manciata di pagine o righe dal fatidico (una volta si componeva alla fine del volume quasi sempre) FINE. E ho ripreso in mano Il corsaro Nero piange! di Riccardo Schwamenthal  e Michele L. Straniero che è un libro della mia vecchia biblioteca dedicato agli explicit di romanzi famosi o meno. Tra tutte mi sono imbattuto nelle parole che chiudono Madame Bovary, così forse per esorcizzare il pericolo di questo demone della non-fine.  "Recentemente ha ricevuto la croce d'onore" e mi ha fatto ripensare alla scritta finale di molti film che riassume il dopo della pellicola segnando le tappe importanti di uno sviluppo più spesso biografico.