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Slow Roma
Di Carvelli (del 28/11/2006 @ 09:19:34, in diario, linkato 1436 volte)

Scrive Luisa Taliento in un articolo dell'espresso dal titolo Slow Foot People (qui la versione completa) che prenderebbero sempre più piede - è il caso di dire - delle "vacanze al rallentatore". Vacanze che avrebbero il ritmo di un andare piano. E indica anche sette buone regole per godere di questi viaggi lenti. Queste:

1 Scegliere una zona limitata, non più grande di una regione; 2 Prenotare piccole strutture: agriturismo, farm house, case in affitto; 3 Fermarsi almeno una settimana; 4 Frequentare gli stessi posti (bar, ristoranti, negozi) per conoscere la gente del luogo; 5 Evitare l'auto e gli spostamenti continui; 6 Portare nel bagaglio più libri e meno guide turistiche; 7 Lasciare a casa la macchina fotografica e privilegiare le emozioni.

Provo a pensare se tutto questo possa adattarsi ad un quartiere di Roma e per esempio quale. Se - mutando l'ordine e il peso dei numeri - privarsi della macchian fotografica possa corrispondere a spegnere il cellulare e tagliare l'intrusione esterna. E poi l'autobus e poi una continuità nei giorni: stesso pane nello stesso alimentari, stessa frutteria, stessa ferramenta con quei quesiti interminabili e fatui. Detto per inciso, poi, parliamo di una città che, sia pure superficialmente, è disposta ad accoglierti e coinvolgerti in uno scarto breve di tempo.  Insomma ho pensato che si possa essere slow anche qui dove vivo ma un po' più in là. Nella certezza che già a quattro o cinque isolati da casa mia c'è un diverso microclima, una diversa antropologia, usi e costumi. E che valga la pena conoscerli o addirittura viverli. Non è detto per raccontarli.