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Vitamortevita (ripresa)
Di Carvelli (del 04/04/2008 @ 08:59:58, in diario, linkato 775 volte)
Riprendo dalla segnalazione di ieri. Ci sono foto di morte che hanno fatto il giro del mondo: Che Guevara per esempio. Ma la morte fotografata da Schels è una morte composta. Composta. Comporre. Si usa questo verbo qui: comporre un cadavere. Questa è l'espressione che si usa e contiene: vestire, chiudere gli occhi, chiudere con un fazzoletto la bocca e gli occhi con le dita. Poi vestire, incrociare le mani. Una composizione. Come un quadro. Come una foto posata. Come queste di Schels. Foto in cui non senti l'aria dentro o fuori quel corpo, in cui non distingui sonno da assenza, in cui vedi come la morte sia lieve e ammorbidisca i dolori. Ma è un fatto non solo scenico. La morte è davvero vita. La morte rinizia, riprende, rivuole e riottiene. Ma non ci si arriva per riflessione. E' questo il brutto della morte (che) il bello è in sé ma è ben celato. Tutti i lavori potrebbero essere lavori della e sulla morte. Tutti. Non solo quelli espliciti.