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Un corsivo di Massimo Gramellini (La Stampa del 28/03/09)
Di Carvelli (del 06/04/2009 @ 15:09:23, in diario, linkato 2661 volte)

Linko un articolo di Massimo Gramellini che avevo letto qualche tempo fa...

L'uomo che guarda
di Massimo Gramellini

Non riesco a togliermi dagli occhi l’immagine di un signore sui quarant’anni che ho incrociato all’ingresso di un centro commerciale. Mi hanno detto che sta lì tutto il giorno, da quando ha perso il lavoro. Arriva la mattina presto e si piazza davanti alle vetrine, ricolme di beni di consumo che non può, o non osa, più comperare e che per lui rappresentano il misuratore della felicità: così gli avevano insegnato. Di solito sono i pensionati quelli che guardano. Si fermano in mezzo alla strada per seguire la manovra di un’auto che tenta un parcheggio in retromarcia, nella segreta speranza di assistere allo scempio di una fiancata. Oppure trascorrono il pomeriggio davanti a un cantiere per controllare i movimenti degli operai. Quel disoccupato si sente già un pensionato. Guarda la vetrina perché non riesce più a vedere il futuro. Quando chiesero a Wayne Gretzky, miglior giocatore di hockey su ghiaccio di tutti i tempi, quale fosse il segreto del suo talento, rispose: «Pattino sempre verso il punto dove finirà il dischetto, invece che verso quello dove si trovava prima». La crisi mondiale è il dischetto che si muove. Ma noi dove stiamo guardando? Si diventa vecchi quando la nostalgia prevale sulla speranza e i rimpianti sui sogni. E sempre più spesso si diventa vecchi da giovani, benché non ci sia niente di più triste. Mi vedo riflesso in uno specchio del centro commerciale: sono un uomo che sta guardando un altro uomo fermo davanti a una vetrina. Mi verrebbe voglia di andarlo ad abbracciare. Per dirgli: il dischetto si è mosso, muoviti anche tu.

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