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Scrivere a blog perché nuora intenda
Di Carvelli (del 20/07/2009 @ 09:13:39, in diario, linkato 779 volte)
Ecco fatto. E' successo ancora. Che venga frainteso quel che scrivo. Che possa essere inteso in senso strumentale. Che possa avere a che fare con qualcuno. Che io dica tu pensanzo a tizio e caia. Che io dica io pensando a me. Mi ripeto alla noia: la clausola della scrittura dovrebbe essere "autobiografia sotto mentite spoglie". Perché di io/me non rimane che una muta, una pelle sgraziata, un calco riconoscibile ma senza vita. Sembra ma non è. Sembra molto ma non è. Né è stato, per la verità, così. Esattamente così. Per non sbagliare e non rischiare oggi cito nel mucchio. Al bar dell'ufficio, una mai vista che dice al suo compagno di caffè: "In realtà sono innamorata da sei mesi". Mi chiedo perché abbia aggiunto quel "in realtà". Forse era un modo per gonfiare un benessere troppo breve per essere credibile? Forse era un modo per concretizzarlo. E quel "in realtà" a che cosa seguiva? A un appunto? A un sarcasmo? Mi sarebbe piaciuto sapere il seguito della storia. Come si possono raccontare sei mesi. Con quale entusiasmo, con quale energia di futuro? ma i due si allontanano tazzinamuniti e io rimango lì a fare calcoli su "in realtà". In realtà e in fantasia, dunque. E ora sfido a trovare (o farmi trovare da) detta nuora!