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Peixoto...ops Peiscioto
Di Carvelli (del 05/07/2004 @ 17:18:40, in diario, linkato 1068 volte)

Ormai è ufficiale si dice Peiscioto...ed è da sapere che lunedì prossimo è a Roma, alla libreria dell'auditorium con Filippo La Porta e Agnese Nano a presentare il suo libro edito da La Nuova Frontiera http://www.lanuovafrontiera.it/ Ed è una notizia per groupies...Intanto rubo da Monicuzza

Arte poetica.Peixoto.

La poesia non ha nulla più del suono del suo senso,
la lettera p non è la prima lettera della parola poesia,
la poesia è una scultura dei sensi e questa è la sua forma,
poesia non si legge poesia, si legge pane o fiore, si legge erba
fresca e le tue labbra, si legge sorriso disteso su mille
alberi o cielo irto di pugnali, minaccia, si legge paura e brancolare
di ciechi, si legge mano di bambino o tu, madre, che dormi
e che mi hai fatto nascere da te perchè fossi parole che non
si scrivono, si legge Paese e mare e cielo dimenticato e
memoria, si legge silenzio, sì tante volte poesia si legge silenzio,
luogo che non si dice e che ha senso, silenzio del tuo
sguardo dolce di ragazza, silenzio la domenica tra le chiacchiere,
silenzio dopo un bacio o un fiore di troppo, silenzio
tuo, padre, che sei morto dappertutto per esistere solo in questo poema
silenzioso, chi lo può negare?, che scrivi sempre e sempre, in
segreto, dentro di me e dentro tutti quelli che soffrono per te.

La poesia non è questa penna con l'inchiostro nero, non è questa voce,
la lettera p non è la prima lettera della parola poesia,
la poesia è quando potevo dormire fino a tardi nelle vacanze
estive e il sole entrava dalla finestra, la poesia è dove io
sono stato felice e dove sono morto tanto, la poesia è quando io non
conoscevo la parola poesia, quando io non conoscevo la
lettera p e mangiava pane tostato sul fuoco della cucina della
fattoria, la poesia è qui, quando sollevo lo sguardo dalla carta
e lascio che le mie mani ti tocchino, quando so, senza rime
e senza metafore, che ti amo, la poesia sarà quando i bambini
e gli uccelli si ribelleranno e, fino ad allora, sarà sempre e tutto.

la poesia sa, la poesia si conosce e, tra sè non si chiama mai
poesia, tra sè non si scrive mai con la p, la poesia dentro di
sè è  profumo ed è fumo, è un bambino che corre in un frutteto per
abbracciare il suo papà, è spossatezza e la libertà che si sente, è tutto
quello che voglio imparare se quello che voglio imparare è tutto
é il tuo sguardo e quello che ne immagino, è solitudine e pentimento,
non sono biblioteche che bruciano di versi risaputi perchè quello sono
biblioteche che bruciano di versi risaputi e non è la poesia, non è la
radice di una parola che crediamo di conoscere perchè solo possiamo
conoscere quello che possediamo e non possediamo nulla, non è una
zolla di terra che canta inni e stende muraglioni tra
i versi e il mondo, la poesia non è la parola poesia
perchè la parola poesia è una parola e la poesia è la
carne salata dentro, è uno sguardo perduto nella notte sui
tetti all'ora in cui tutti dormono, è l'ultimo
ricordo di un annegato, è un incubo, un'angoscia, speranza.

la poesia non ha strofe, ha corpo, la poesia non ha versi
ha sangue, la poesia non si scrive con lettere, si scrive
con granelli di sabbia e baci, petali e momenti, grida e
incertezze, la lettera p non è la prima lettera della parola poesia,
la parola poesia esiste per non essere scritta come io esisto
per non essere scritto, per non essere compreso, nemmeno da
me stesso, anche se il mio senso è in  tutti i luoghi
in cui sono, la poesia sono io, le mie mani sui tuoi capelli,
la poesia è il mio viso, che non vedo, e che esiste perchè lo
guardi, la poesia è il tuo viso,io, io non so scrivere la
parola poesia, io, io so solo scrivere il suo senso