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Il contagio e il voto
Di Carvelli (del 09/11/2009 @ 10:23:06, in diario, linkato 688 volte)
Non sentivo piangere così da mesi. L'ultima volta che avevo sentito piangere così avevo detto "mai più" - volevo dire mai più a me - ma l'avevo detto come una piccola bugia che uno sa di non poter non dire. promesse che non puoi mantenere (o non credi di potere). L'ultima volta avevo detto "mai più" e avevo pensato "mai più io". Anche ieri l'ho ridetto. Anche oggi lo ridico. Lei piange, singhiozza, davanti a persone che non conosce. Divide con qualcuno di cui solo intuisce qualcosa che non è affetto la sua grande sofferenza. Non è affetto è molto di più e lei non lo sa. sa che può. sa che lì può, con quelle persone di cui non sa nulla. Mi sento tutta la responsabilità di quel dolore. Il "mai più" è ora. E ora c'è da fare qualcosa. Ora è il momento di giurare che quel "mai più" sarà una vera e propria lotta armata per questa persona, al suo fianco. Piange. Di un pianto contagioso che fa piangere anche altre persone. Talmente è sincero, talmente è vero. Un contagio. Giuriamo che l'aiuteremo. Giuriamo che la sosterremo. Che non sarà sola. Non parliamo di noi. Non parliamo per noi. Stiamo facendo una promessa più alta. Un giuramento. Un voto. E lei lo sa. Lo ascolta e se ne rivà sapendo che noi non eravamo noi. E lei, non sarà più lei.