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VitaMorte (ricevo e pubblico)
Di Carvelli (del 25/03/2011 @ 10:34:38, in diario, linkato 644 volte)

Concepire la vita e la morte come due realtà separate
vuol dire essere presi nell'illusione di nascita e morte.
E' un modo di pensare illuso e rovesciato.
Quando si esamina la natura della vita con perfetta Illuminazione
(cioe` la vera Illuminazione di chi si e` risvegliato dal sogno dell'illusione),
si scopre che non c'è nessun inizio a marcare la nascita e, quindi,
nessuna fine che significa morte.
Cosi' concepita, la vita non trascende forse nascita e morte?
La vita non può essere consumata dal fuoco alla fine del kalpa,
nè può essere travolta dalle inondazioni.
Non può essere tagliata dalle spade né trafitta dalle frecce.
Può stare dentro un seme di senape, senza che questo si espanda
o che la vita si contragga.
Anche se riempie la vastità  dello spazio, questo non è troppo ampio ed essa non è troppo piccola.

L'insegnamento fondamentale sostenuto da tutti i Budda del passato, del presente e del futuro (Nichiren Daishonin - Gosho Zenshu)