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La vita che vorrei
Di Carvelli (del 04/10/2004 @ 09:09:14, in diario, linkato 843 volte)

LA VITA CHE VORREI è il nuovo film di Piccioni. Bello. Tributo (immagino pure voluto) a Truffaut e al metacinema. Ben recitato dala solita grande coppia Lo Cascio Ceccarelli (s o n t u o s a). A volte algidi a volte estremi. Confusi e spersi nella difficile technè dell'amore disegnano un ritratto dell'attore e dell'amore. In corso. In fieri. Tutto si sta facendo: il film, la maturità (parliamo di vita, di crescita, di età) e oltre l'anagrafico si sta facendo l'amore. Matura. Male. In tempi di colera. Un film meditativo che si permette nel difficile finale (difficile perché come fai a finire un film così...infinito) di lasciarci a vedere come la freddezza e il rancore non smettano. Non si pieghino nemmeno dinanzi al prodotto più umano possibile dell'amore. La concretezza non fa media. E c'è dolore. Ancora. Un gran film a cui avrei forse solo cambiato qualcosa in ultimo. Di sicuro avrei tolto l'uscita dall'ospedale con il manifesto. ma sono minuzie perdonabili. Piccioni ha da dire delle cose. Lo fa. Con coraggio. Io, per esempio, io, gli ho perdonato le eventuali sbavature di LUCE DEI MIEI OCCHI. Un film bellissimo, che anche quello entra in comunicazione con noi. Ci sono pochi registi come Giuseppe Piccioni e andrebbero protetti come animali rari.