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Su Senza pelle di Aimee Bender
Di Carvelli (del 02/11/2012 @ 10:17:08, in diario, linkato 776 volte)

C'è un racconto della raccolta di Aimee Bender - La ragazza con la gonna in fiamme (minimum fax), che al punto in cui sono mi è sembrato il migliore, in cui succede qualcosa di pericolosamente bello. Pericoloso è anche forse solo immaginare o provare a spiegare che succede in questo racconto di bello. Come in altri, peraltro, di questa scrittrice americana. Pericoloso sciogliere il legame parossistico tra Jill e Renny, in esaurimento tra Jill e Matthew. La scrittura - nella quale la Bender a suo modo eccelle - qui cede il passo alla costruzione. Così si viene trascinati involontariamente in un gorgo. O, per rimanere al racconto, verso un precipizio. Come noto - se non altro in una visione meno accreditata ma di moda - un precipizio non è spesso una caduta. Ma una sollevazione. Può quanto meno esserlo. Cosa che succede nel punto di intersezione tra due pericoli. Quello di Jill che sembra destinata a un'uscita di scena. Quello di Renny che si sente obbligato ad una analoga presa di distanza dal mondo e anche da sé. Cosa che per entrambi avviene ma non nella forma definitiva che sembrano inconsapevolmente (una strana forma di inconsapevolezza cosciente o rassegnata, quasi sacrificale) raggiungere ma in un'altra che leggerete. E che forse, come me, immaginerete pericolosamente e inconsciamente risolutiva. Vitalistica ma solo per dire che spesso la vita(lità) passa per un abbandono e una caduta. Una caduta, appunto, di un tipo diverso.