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Amour, Argo
Di Carvelli (del 13/11/2012 @ 09:29:25, in diario, linkato 682 volte)
Siamo andati a vedere Amour e Argo. Non lo stesso giorno. Non con la stessa animosa attenzione ai due mali che raccontano. Abbiamo visto Amour e siamo rimasti sorpresi della maestosa interpretazione della Riva. Della sobrietà di Haneke nel suo racconto del dolore e della vecchiaia. L'intimità ripresa ha reminiscenze kieslowskiane ma senza la morale cara al regista polacco. Lo sguardo dell'austriaco è molto più dentro le vicende umane ma senza giudizio o soluzioni offerte in partenza. Niente di consolatorio. Trintignant è parimenti bravissimo e la metafora del piccione che rimane imprigionato e perde la sua libertà non ha nulla di semplificatorio. Esiste un modo per riconquistare la libertà: la possibilità di un aiuto. Anche se si tratta di una facilitazione estrema. Ma forse non va detto "dolorosa". Di Argo in realtà c'è davvero poco da dire. Andarlo a vedere oppure no sapendo che non cambierà nulla del vostro sentire.