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Jacovitti
Di Carvelli (del 24/01/2004 @ 11:14:47, in diario, linkato 2712 volte)

Ero a Bergamo. Lavoro. Ora è un po’. Avrei potuto fare molte cose e invece ne ho fatta solo una. Sono andato a vedere la mostra di Jacovitti che non è stato come ritrovare, operazione nostalgia, tutti i personaggetti dei diari di vitt (quanti!), la genialità delle tavole dell’amore, del kamasutra, dei totaloni pieni di gente che dice mille cose contemporaneamente. Il fatto è, soprattutto, linguistico. E ci risiamo. Jacovitti non è geniale per il tratto, per il segno. Sì sì lo è, chiaro, ma lo è tanto più per questa prosa allusiva, risonante di sensi doppie tripli, battute che suonerebbero freddure a chiunque e in lui no. Genialità pura. Tipo “PER LE NOTIZIE PIU’ FRESCHE NON GUARDO IL TELEGIORNALE, MA GUARDO IL FRIGORIFERO” detta da un tipo con due piedi a forma di tazza da te e cappello rettangolare. Sulle sesso, nei suoi SESSORAMA sorprese. Tipo incontri sproporzionati del terzo tipo tra donne enormi e mingherlini, una specie di ossessione. In una tavola si vede una lei a ciondolare con un’altalena sospesa sulla baiaffa di lui e a fianco PER ME L’AMORE E’ UN GIOCO! La mostra è finita, Jacovitti no. Anche e soprattutto grazie all’impegno di Stampa Alternativa che sta ripubblicando tutto o quasi, anche Monelli aveva iniziato qualcosa…