Mi saluti, ti rimetti il reggiseno, senti/ che puoi smarrire il codice terrestre, demolire/ il nucleo, precipitare nel buio. Vai verso la doccia./ Ricordi un nove e ottanta a corpo libero,/ una primavera della pelle, una diagonale perfetta./ Dall'incubo estrai una forcina, ti aggiusti/ i capelli, indossi la cuffia, chiedi soltanto/ di essere risparmiata."
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