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Daniela D'Angelo, editor
Di Carvelli (del 11/03/2005 @ 09:49:14, in diario, linkato 1112 volte)

Vorrei spendere qualche parola e parlarvi del mio editor. Dovrei dire dell’editor della casa editrice Edizioni Interculturali e del libro Perdersi a Roma. Dovrei dire solo questo. Ma non c’è racconto che non passi in amicizia per la sua lettura da allora. Anche se è una lettura informale, anche se è una lettura con qualche consiglio. Ma prima dovrei forse dire cosa è un editor. Cosa per me. L’editor è il tuo lettore ideale. Il lettore ideale. Colui che si mette in ascolto di un testo entra nel suo clima nella sua struttura e cerca di percepirlo (dall’esterno/interno di una lettura partecipata ma professionale) nelle sue potenzialità e nelle sue lacune. Un editor non scrive (o raramente) ma legge bene (che è un mezzo scrivere). Tutti gli scrittori dovrebbero leggere bene. Ma se c’è qualcuno che lo fa per loro non è male. Č meglio. Daniela D’Angelo legge bene. Ha letto bene (per lavoro) Perdersi. Ha letto bene (in amicizia e quindi non con la stessa definitività) Kamasutra e mi ha dato i suoi consigli. Credo che tutti e due questi libri non sarebbero gli stessi senza il suo contributo fondamentale e lo stesso è successo a Carne di risulta, il racconto nell’antologia Peccati veniali. Mi viene da pensare che avere in una casa editrice una figura così importante sia quasi il primo passo. Un lettore che sceglie i testi nella loro potenzialità e ci lavora sopra cercando di farla rifulgere. Il nostro panorama letterario è povero di queste figure ma alla fine le poche che valgono molto spiccano: la Cerchi, la Lepri, la Carpinelli, la Belliti… Chissà perché così spesso donne… capaci di ascolto, di amore per le cose, le parole, le persone.