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Gli editor le citazioni e Janet Frame
Di Carvelli (del 31/01/2004 @ 15:23:31, in diario, linkato 1599 volte)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si apre con una bella citazione di Borges e cade a proposito un articolo su La Stampa di oggi di Maurio Baudino sull’editor (chi in o per una casa editrice, valorizza e puntualizza un testo, lo migliora, lo aiuta nel verso della sua stessa espressione alla completezza, alla perfezione). La citazione era questa, da Borges (il citatore Claudio Magris): “Altri si godano i libri che hanno scritto. La mia gloria sono i libri che ho letto.” L’articolo non menziona la grandiosa Grazia Cherchi a cui pure la miglior editor in circolazione Laura Lepri deve molto e che merita di essere letta (c’è un libro feltrinelli di cui non cito il titolo a perfezione per non averlo inglobato nell’ultimo trasloco ma che deve considerarsi una specie di vademecum all’uopo). La perplessità e la prevenzione che connota questo mestiere nasce dalla falsa credenza che un testo debba essere lasciato (per naturalezza e verità, questi gli alibi) così com’è. Trattasi di falsi problemi in uno come nell’altro caso. Reale il rischio invece che pochi editor che lavorano allo stesso modo (scegliendo e lavorando su uno stesso tipo di testo allo stesso modo) finiscano per rendere i libri uguali. Reale. Intanto muore Janet Frame. In silenzio come si scrive da più parti e come se altri morissero facendo gazzarra. Ma lei davvero se ne va nell’ombra. Citazione: “Mi piacciono i fiori ma preferisco le erbacce. E’ un sentimento basso, ma io sto assolutamente dalla parte degli esclusi. Proprio come i personaggi delle mie storie.” Me too. A proposito di citazioni: sarei curiosi di sapere una classifica dei più citati. E poi: esistono citazioni moderne e non il facile intingere nel classico? E se esiste a chi va l’arte dell’espungere? A Moretti? E perché e a chi altri? Sarà possibile interrogarsi sulla mancanza di pesca nel contemporaneo? Si deve morire per farsi citare? O si deve (non si scrive) scrivere come un classico? E allora: esistono scrittori classici, contemporanei? Quante domande!