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Primo amore…ma chi non si scorda è la Cescon
Di Carvelli (del 14/02/2004 @ 11:46:15, in diario, linkato 1099 volte)

Eccolo, finalmente. Primo amore. Atteso, puntato e preceduto anche dalla visione de L’imbalsamatore. Intanto, non andavo al cinema con così tante persone dal liceo (addirittura Stupor davanti a me e consorte). E non me ne dolgo ma è bene dichiararlo subito. E invece concentrazione dall’inizio alla fine. Che cosa ho pensato? Che Garrone è un grande regista e parliamo di occhio dentro la macchina da presa. Mentre il film risulta un po’ appiattito, monodimensionale. Checché abbia dichiarato lo stesso (è stato diversi mesi a Vicenza per interiorizzare quei paesaggi) il film ci restituisce un Nord-Est piatto, senza sfondo. E questa dicono le mie divine amiche è un pregio (mi sa). Ma io dico che L’imbalsamatore aveva altro da dirci e un altro modo di far parlare anche le cose, i paesaggi. Vitaliano Trevisan (che è uno scrittore non male e un batterista pure) sta bene nel film ma non è un attore e si vede. Piace ma forse il ruolo avrebbe meritato altro (c’era?) e “ad ognuno il mestiere suo” forse non sono i termini della questione. La letteralità (non letterarietà!) della sua interpretazione è corretta, filologicamente. Ma dal punto di vista della drammatizzazione? Bella la scelta ancora di Garrone di far non-recitare i suoi protagonisti ma magari funziona con chi è attore di suo. Viene da chiedermi che differenza c’è tra una fotografia (o una serie) e un film. Viene da dire che forse uno sceglie di tradurre Bernhard (il grande austriaco amato da Trevisan, qui anche sceneggiatore con Gaudioso) bruciando l’esterno, cercando solo un tutto interno, anche dell’esterno (oddio fermatemi!!!). Vabbè, rischia di essere il più bel film della stagione, speriamo anche di Berlino. Ma rischia (forse compiacente) di diventare un MUST (che brutta parola, ma ormai l’ho detta!) e lo dimostra la mia amicanza che (Stupor era già andato via pure lui con una valigia di perplessità…P. Conte) inizia a dissertare di BULIMIA ANORESSIA BULIMIA BULIMIA ANORESSIA BULIMIA ANORESSIA BULIMIA BULIMIA… un flash e oddio…mi dico questo sarà un film di cartellone con tutti che escono e parlano di disturbi alimentari e io sono perplesso di come un film sia anche una paraculata (o lo possa diventare)… e vi giuro ho un capogiro. Che mi passa solo se penso alla Cescon. Davvero una scoperta. Ma che le dici? Fa tutte le espressioni che si possono fare dall’imbarazzo del primo appuntamento (bravi tutti…che realismo!!!!) alla gioia imbarazzata del seguito, alla presentazione fiera alle amiche, l’amore e su su fino alla disperazione della fine, passando per la crisi, per il servilismo per la rabbia e passando per bilance che VERAMENTE l’hanno vista diminuire di 15 (15!) chili, beata lei (povera!!! Come si è imbruttita alla fine…ti prego torna all’inizio) che mi viene voglia di andarla a vedere a teatro…vedremo. La Cescon che dire. Non ce la scordiamo. Anche se dice Antonella “Bulimia e Anoressia sono due facce dello stesso problema” e Cristiana cita IL CORPO di UMBERTO GALIMBERTI. Con tutto il rispetto… bastoooooooooonnnnnnnnniiiiiiiii (è una citazione!!!) Comunque oggi San Valentino…sarà…