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I gesti della confidenza improvvisa
Di Carvelli (del 24/10/2005 @ 09:05:06, in diario, linkato 940 volte)
Mi è accaduto di pensarci questo finesettimana. A quei gesti di improvvisa confidenza. Gesti che non appoggiano su nessuna familiarità e per questo sorprendono. In certi casi è un fatto di naturalezza tipo quelli (io forse? io forse sì) che ti toccano mentre parlano. Che tu sia sconosciuto o no. O giocare con una cosa tua o prendere in mano una cosa tua. Inopinatamente. Mi è tornato alla mente un vecchio incontro-intervista con uno scrittore che pur non avendomi mai visto, non conoscendomi e avendomi dato appuntamento nella sua casa, nonostante tutto... Mi rendeva la testa tra le sue mani appoggiandomi le palme sulle orecchie per, scherzosamente, non farmi sentire l'indiscrezione politica che diceva ad una suo amico o conoscente o... Fui talmente sorpreso che non mi sorpresi (non feci in tempo a sorprendermi) né ci penso adesso a soprendermi e guardo ad ogni suo nuovo libro come a qualcosa di familiare, pur se da allora non l'ho più rivisto (no - un momento - due volte e una di esse casuale) e non direi mai che ci conosciamo se alla parola diamo tutto il significato che merita.