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I titoli dei libri
Di Carvelli (del 22/04/2004 @ 08:08:54, in diario, linkato 988 volte)
Ieri per radio si parlava di titoli. Di libri. Belli o brutti. Efficaci oppure no. Promettenti, mentitori. Ad esempio, Rocco Carbone, che era il conversatore di quest’amabile conversazione diceva a titolo di esempio che Anna Karenina non è che fosse poi un titolo geniale. Ma qual è per noi un titolo geniale? E soprattutto promettente per il contenuto. Dico questo sulla scorta del fatto che il mio compagno di bisbocce non che amico DARIO MORGANTE  sta per pubblicare MIA SORELLA E’ UNA GRAN FIGA e oplà 950 copie di ordinativo che per un esordio è molto e meritato aggiungo io che l’ho letto. Ma da Tolstoj a Morgante cosa è cambiato (eh Dario!!!), c’è una cura dei titoli diversa? Commerciale? VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE? MORTE A CREDITO? LA MISERIA IN BOCCA (maneggiamento di THE POUR MOUTH in inglese…ma poi c’è l’irlandese…)? E quelli che invece cambiano da una tradizione all’altra? THE CATCHER IN THE RYE, il titolo più manomesso. Il titolo ha una sua circolarità in dei casi assonante ( SETA, CITY,  SANGUE). E in Italia? E di recente? DIARIO DI UN MILLENNIO CHE FUGGE, GLI SGUARDI CATTIVI DELLA GENTE, VI HO GIA’ TUTTI SOGNATI UNA VOLTA. E quelli di De Luca: NON ORA, NON QUI. TU, MIO. ACETO, ARCOBALENO (,). I titoli di, i titoli, Grossmann BAMBINI A ZIG ZAG, VEDI ALLA VOCE AMORE, COL CORPO CAPISCO, CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO. Paraculi? E poi ASPETTA PRIMAVERA, BANDINI e CHIEDI ALLA POLVERE. E Marìas DOMANI NELLA BATTAGLIA PENSA A ME, UN CUORE COSì BIANCO shakesperiana. Ehm MATTATOIO N.5? ON THE ROAD (SULLA STRADA non è la stessa cosa). LOVE IN A BLUE TIME (in italiano manco lo nomino), IL BUDDA DELLE PERIFERIE. Per questioni di tempo….to be continued