Affamato e inferocito, sapevo che nulla al mondo mi avrebbe costrtto al suicidio. Proprio in quel periodo avevo cominciato a capire l'essenza del grande istinto di conservazione, la qualità dui cui l'uomo è in sommo grado dotato. Vedevo i nostri cavalli sfiancarsi e morire - non posso esprimermi in altro modo, utilizzare altre parole. I cavalli non si distinguevano in nulla dagli uomini. Morivano a causa del Nord, del lavoro troppo gravoso, del cibo cattivo, delle botte - e anche se subivano tutto ciò in misura mille volte inferiore agli esseri umani, i cavalli morivano prima. E capii la cosa più importante: che l'uomo è diventato uomo non perché è una creatura di Dio, né perché nelle mani ha quella cosa straordinaria che è il pollice. Ma perché è FISICAMENTE più forte, più resistente di tutti gli altri animali, e poi perché in seguito ha saputo costringere il proprio spirito a servire con successo il corpo.
Di Carvelli (del 19/07/2010 @ 10:13:40, in diario, linkato 671 volte)
C'è una pagina dell'inserto donne di Repubblica da qualche tempo dedicata alle domande. Devo dire che ho un debole per le domande. Ho un debole per le domande e meno per le risposte. Nel senso... Mi piacciono le domande che non hanno risposta o ne hanno tante. Troppe. L'affermatività non mi piace anche se la pratico indefessamente. Potendo - e me ne dolgo - farei intere conversazioni di domande. Ma alla lunga nuoce gravemente alla salute. La domanda che mi ha colpito questa settimana è stata (cito a memoria) STAI SPRECANDO IL TEMPO DI QUALCUN ALTRO?
Ho rivisto (scoprendo di averne visto solo una parte) 2046 di Wong Kar Wai. Nel film ci sono tante trame e sottotrame. La trama principale come sempre è quella degli amori in una stanza di un albergo un po' dimesso. Alla fine nel film il tema più sollecitato è l'amore, appunto. Interessante è, nella sottotrama del romanzo che scrive il protagonista che si intitola 2047, il racconto degli androidi. Dell'amore degli androidi. A proposito dei finale e dei finali tristi. Ecco il finale del finale (non triste, non definitivo, speranzoso).
">.
Ieri concerto sublime di Keith Jarrett. Alla fine con la mia amica discutiamo sulla durata minima di un concerto. Il minimo sindacale. Dove si possa chiamare truffa. Quando si possa considerare comunque un trionfo la bellezza di minuti, anche pochi. Ecco, ieri ho provato la bellezza dei minuti. Quelli che non bisognerebbe lasciare andare. Come non bisognerebbe lasciar andare le persone e le cose. Never.
">.