Immagine
 Il letto di luisa-rosikella... di Carvelli
 
"
Quand'ero giovane, avevo ali instancabili,/ ma non conoscevo le montagne./ Quando fui vecchio, conobbi le montagne/ ma le ali stanche non tenevano più dietro alla visione./ Il genio è saggezza e gioventù.

Edgar Lee Masters
"
 
\\ Home Page : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 29/05/2009 @ 14:42:09, in diario, linkato 1510 volte)

Ne te courbe que pour aimer
Si tu meurs, tu aimes encore...

Piegati soltanto per amore
se muori, continuerai ad amare...

René Char - 1963

 

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 29/05/2009 @ 09:47:17, in diario, linkato 1154 volte)
Non lo faccio più. Smetto. Lo giuro. Come si fa con le sigarette. Con l'alcol. Con tutto. Smetto. (O ho già smesso). Ieri mattina ho fatto quel gioco che si fa a Roma (solo a Roma?). Un gioco? Come altro dire... Un piccolo rito apotropaico...neppure. Spiego: urti un oggetto e vuol dire che qualcuno con la lettera di quell'oggetto ti sta pensando. Ti cade qualcosa e lo stesso. Ieri urto qualcuno con la T di TAVOLINO che mi stava pensando...mi avrebbe stato pensando, mi sarebbe stato pensando... boh... Penso a qualche persona con la T. Poi la G di GOMITO e chissà chi altro. Poi la P di PIATTO (rotto). Poi altro... E oggi sono tutto un livido e una folla di nomi che in qualche modo e ingiustamente associo a quelle varie ecchimosi di stamane. Beh. Smetto. Anche perché penso che ieri mattina dovevo essere ben rincoglionito. Ben bene. E forse non mi pensava nessuno. Né tavolini, né sedie, né piatti. Nessuno. O almeno credo.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 28/05/2009 @ 15:14:08, in diario, linkato 1203 volte)
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 28/05/2009 @ 15:11:38, in diario, linkato 1193 volte)

Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 28/05/2009 @ 15:03:58, in diario, linkato 4182 volte)

SASSO

Càlati in un sasso,
io farei così.
Lascia che altri si facciano colomba
o digrignino i denti come tigri.
Mi basta essere un sasso.

All’esterno è un enigma:
nessuno sa come rispondere.
Ma fresco e quiete dev’esserci all’interno.
Anche se una mucca lo calca col suo peso,
anche se un bambino lo getta dentro un fiume;
il sasso affonda, lento, imperturbato,
fino al fondo
dove i pesci bussano alla sua soglia
e vengono a origliare.

Ho visto scintille schizzar via
quando due sassi sono strofinati,
forse là dentro non fa così buio;
forse c’è una luna che brilla
da chissà dove, spuntando magari dietro un colle –
un chiarore appena sufficiente a decifrare
quelle strane scritte, mappe stellari
sui muri interiori.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 27/05/2009 @ 12:38:47, in diario, linkato 4613 volte)

Dalla preziosa rete di suggeritrici/ori lettrici/ori...un bel racconto della Ginzburg. Grazie ancora a chi mi scrive e manda cose.

Le scarpe rotte

Io ho le scarpe rotte e l'amica con la quale vivo in questo momento ha le scarpe rotte anche lei. Stando insieme parliamo spesso di scarpe. Se le parlo del tempo in cui sarò una vecchia scrittrice famosa, lei subito mi chiede: «Che scarpe avrai?» Allora le dico che avrò delle scarpe di camoscio verde, con una gran fibbia d'oro da un lato. Io appartengo ad una famiglia dove tutti hanno scarpe solide e sane. Mia madre anzi ha dovuto far fare un armadietto apposta per tenerci le scarpe, tante paia ne aveva. Quando torno fra loro, levano alte grida di sdegno e di dolore alla vista delle mie scarpe. Ma io so che anche con le scarpe rotte si può vivere. Nel periodo tedesco ero sola qui a Roma, e non avevo che un solo paio di scarpe. Se le avessi date al calzolaio avrei dovuto stare due o tre giorni a letto, e questo non mi era possibile. Così continuai a portarle, e per giunta pioveva, le sentivo sfasciarsi lentamente, farsi molli ed informi, e sentivo il freddo del selciato sotto le piante dei piedi. È per questo che anche ora ho sempre le scarpe rotte, perché mi ricordo di quello e non mi sembrano poi tanto rotte al confronto, e se ho del denaro preferisco spenderlo altrimenti, perché le scarpe non mi appaiono più come qualcosa di molto essenziale. Ero stata viziata dalla vita prima, sempre circondata da un affetto tenero e vigile, ma quell’anno qui a Roma fui sola per la prima volta, e per questo Roma mi è cara, sebbene carica di storia per me, carica di ricordi angosciosi, poche ore dolci. Anche la mia amica ha le scarpe rotte, e per questo stiamo bene insieme. La mia amica non ha nessuno che la rimproveri per le scarpe che porta, ha soltanto un fratello che vive in campagna e gira con degli stivali da cacciatore. Lei e io sappiamo quello che succede quando piove, e le gambe sono nude e bagnate e nelle scarpe entra l’acqua, e allora c’è quel piccolo rumore a ogni passo, quella specie di sciacquettio. La mia amica ha un viso pallido e maschio, e fuma in un bocchino nero. Quando la vidi per la prima volta, seduta a un tavolo, con gli occhiali cerchiati di tartaruga e il viso misterioso e sdegnoso, col bocchino nero fra i denti, pensai che pareva un generale cinese. Allora non lo sapevo che aveva le scarpe rotte. Lo seppi più tardi. Noi ci conosciamo soltanto da pochi mesi, ma è come se fossero tanti anni. La mia amica non ha figli, io invece ho dei figli e per lei questo è strano. Non li ha mai veduti se non in fotografia, perché stanno in provincia con mia madre, e anche questo fra noi è stranissimo, che lei non abbia mai veduto i miei figli. In un certo senso lei non ha problemi, può cedere alla tentazione di buttar la vita ai cani, io invece non posso. I miei figli dunque vivono con mia madre, e non hanno le scarpe rotte finora. Ma come saranno da uomini? Voglio dire: che scarpe avranno da uomini? Quale via sceglieranno per i loro passi? Decideranno di escludere dai loro desideri tutto ciò che è piacevole ma non è necessario, o affermeranno che ogni cosa è necessaria e che l’uomo ha il diritto di avere ai piedi delle scarpe solide e sane? Con la mia amica discorriamo a lungo di questo, e di come sarà il mondo allora, quando io sarò una vecchia scrittrice famosa, e lei girerà per il mondo con uno zaino in spalla, come un vecchio generale cinese, e i miei figli andranno per la loro strada, con le scarpe sane e solide ai piedi e il passo fermo, di chi non rinunzia, o con le scarpe rotte e il passo largo e indolente di chi sa quello che non è necessario. Qualche volta noi combiniamo dei matrimoni tra i miei figli e i figli di suo fratello, quello che gira per la campagna con gli stivali da cacciatore. Discorriamo così fino a notte alta, e beviamo del tè nero e amaro. Abbiamo un materasso e un letto, e ogni sera facciamo a pari e dispari chi di noi due deve dormire nel letto. Al mattino quando ci alziamo, le nostre scarpe rotte ci aspettano sul tappeto. La mia amica qualche volta dice che è stufa di lavorare, e vorrebbe buttar la vita ai cani. Vorrebbe chiudersi in una bettola e a bere tutti i suoi risparmi, oppure mettersi a letto e non pensare più a niente, e lasciare che vengano a levarle il gas e la luce, lasciare che tutto vada alla deriva pian piano. Dice che lo farà quando io sarò partita. Perché la nostra vita comune durerà poco, presto io partirò e tornerò da mia madre e i miei figli, vincendo la tentazione di buttar la vita ai cani. Tornerò ad essere grave e materna, come sempre mi avviene quando sono con loro, una persona diversa da ora, una persona che la mia amica non conosce affatto. Guarderò l’orologio e terrò conto del tempo, vigile ed attenta ad ogni cosa, e baderò che i miei figli abbiano i piedi sempre asciutti e caldi, perché so che così dev’essere se appena è possibile, almeno nell’infanzia. Forse anzi per imparare poi a camminare con le scarpe rotte, è bene avere i piedi asciutti e caldi quando si è bambini.

1945 Natalia Ginzburg, da Le piccole virtù

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 27/05/2009 @ 08:39:07, in diario, linkato 1161 volte)

Mentre noi si presentava a Roma - e dove se no - (Amarsi a Roma e altre cose romane con Peppe Fiore il suo nuovo libro, e Mario De Quarto e il suo GRA) ieri si faceva festa a Palermo - e dove se no? - a ZoeMagazine rivista panormitana con cui collaboro da un po'.  Contestualmente si presentava il nuovo numero. E la brava direttrice mi ha invitato a scrivere un saluto sul perché della nostra (di me con Zoe)  amicizia, che poi era una mail. Questa:

Cosa mi piace di Zoe? Intanto mi piace quando arriva nella sua busta bianca. Dovete sapere che vivo in un piccolo villino - detta così suona pure un po' troppo bene - beh, in ogni caso, vivendo con un giardino davanti, la posta la ricevo aprendo uno sportellino a fianco al cancello senza uscire su strada. E così il rito del ricevimento delle lettere è una consuetudine decisamente privata. A cui magari posso arrivare in pigiama (da quando non ne ho uno?) o comunque in vesti da camera. Ecco, la busta tanto attesa e subito ad aprirla. Non per leggere le cose scritte da me ma per l'inevitabile curiosità che suscita una rivista che si fa nel sud più sud e non per questo non respira un'aria internazionale, inventiva, curiosa. Come deve essere Zoe è una rivista piena di ossigeno di cui, dunque, possono avvantaggiarsi i tanti depressurizzati moderni. E' lenta (nel senso di slow che di questi tempi suona meglio) e avanti. Le due cose - il non escludersi delle due cose - mi dà un piacere molto "al presente". Mi piace la sua artigianalità, la scelta di lasciare spesso i titoli pensati da chi ha scritto, l'idea che una redazione non deve per forza masticare e digerire il pensiero altrui. Mi piace anche perché mi fa tornare bambino e a 41 anni (anche se splendidi) può rappresentare un vantaggio. Ecco, è arrivato/a Zoe (anque questa bisessualità del giornale mi sembra un bel segno) e io la/lo sfoglio per bel po' così, solo per guardare le figure. Un toccasana, meglio del gerovital, di un lifting. E di 'sti tempi è anche un bel risparmio. Dunque lungavita alla/o Zoe (mi sembra il minimo per contraccambiare).
 
roberto carvelli

www.zoemagazine.net

 In questo numero a pag 81 un articolo su carlo Coccioli e la sua riscoperta www.myvirtualpaper.com/doc/Zoe-Magazine/zoe24-106/2009052201/

 

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 26/05/2009 @ 16:26:14, in diario, linkato 1184 volte)
Non sono io. Non sono stato io. Non ero io, quello. Ho solo detto no. Sempre no. Anche quando era sì. No, dicevo. Ho imparato così. Ho imparato male - lo so - e dopo non sono stato più bravo a cambiare. Adesso che ci possiamo fare? Dico: con chi te la prenderesti? Parliamo poco. Se vai a vedere non parliamo quasi per niente. Non seriamente. Non ho talento per parlare da dentro. Il massimo che tu possa chiedermi è di parlare del dentro. Mica c'è da offendersi. Ti assicuro che alla lunga ci si abitua. A leggere fra le righe. A sapere cosa dice lui. Parli in terza? hai chiesto una delle prime volte. Dopo hai capito che è che siamo sempre in tre. Che poi non è male. E' un po' come avere ospiti ma senza l'imbarazzo di una persona nuova. Delle volte poi fa pure comodo uno in più, dico per dire. Ho frainteso? chiedi. Ho frainteso? chiedo. E' lunedì. Manca ancora troppo a un po' di pace, a un po' di silenzio. Ma anche questo riguarda il tempo e il tempo non ci riguarda. Mi sbaglio?
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 25/05/2009 @ 10:22:31, in diario, linkato 1126 volte)

Io e te. Niente intorno. Io e te. Qualcosa ce la saremo pure detta, nel sud più a sud dell'Argentina. Chissà.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 25/05/2009 @ 09:55:46, in diario, linkato 1133 volte)

Non ci sono novità sull'amore. C'industriamo un bel po' per trovarne. Ognuno la sua verità: ce la diciamo. Ecco che alla fine siamo tutti lì senza. Senza novità, voglio dire. C'è una versione Aristotele ("io prima devo fare l'amore e poi piano piano m'innamoro...non sono mai riuscito a farlo prima, è solo lì che capisco") e una Platone ("io prima m'innamoro e poi il resto"). Non è importante qui dire chi con un filosofo e chi con l'altro. Non importa davvero. E' solo che siamo nelle nostre due non novità. Ma postillo: della grande fortuna di essere o essere stati tanto amati nessuno potrà mai ripagare nessuno. Che pensa ancora a lui. Che è la grande fortuna incontrare sulla nostra strada una persona che non ci lascerà mai andare del tutto. Che fortuna che qualcuno ci ha incontrato e ci ha amato e una sera a cena racconterà a qualcun altro di questo amore. Anche ad anni e chilometri. (Penso a noi come un piccolo - felice se siamo bravi a renderlo allegro - cimitero di tutte le nostre vite dentro questa che ci sembra una e che invece oggi è già la quarta o quinta o più). Ed è per tutto questo e per altro che la felicità passerà sempre da qui.

Al mare ci sono novità. Gli ambulanti vendono arco e frecce. Mi chiedo a che serviranno. Forse per attirare l'attenzione. Sì ma di chi e come? Tirando? C'entra Cupido? O c'entra la dimestichezza sempre più interiorizzata con la guerra. Altra novità: palloni enormi forse per colpire un intero gruppo invece che uno solo durante il gioco. Non so.

Reduce da matrimoni e funerale. In credito di funzioni. Vedo VINCERE di Bellocchio. Bello, ben girato, innovativo. Una bella scena d'amore (raro vederne con dietro all'obbiettivo un uomo), maschile, curata, intensa. I vagiti della dittatura, nei suoi aspetti privati, nelle sue malattie. Con che tempismo esce un film. A chi parla?

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3
Ci sono 2784 persone collegate

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         

Cerca per parola chiave
 

Titolo
diario (3972)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
casa (8)
diario (1)
Letti di Amicizia (81)
libri (7)
Roberto (9)

Le fotografie più cliccate


Titolo

 


webmaster
www.lorenzoblanco.it








13/12/2024 @ 23:12:55
script eseguito in 293 ms