Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 28/09/2007 @ 14:42:30, in diario, linkato 1396 volte)
Il Maresciallo oggi ha detto "vi lascio una buona ciornata" (giornata NdC - Nota di Carvelli) e "colla buona salute ci vetiamo lunedì". Questo ha detto oggi il Maresciallo. A me ha sorriso e ha chiesto "sta buono il vostro polso?" Insomma, gli ho fatto io. "Ehh (un ehhh un po' lungo) ci vuole pasienza!" Va avanti così il tutto. Il tutto della mattina.
Di Carvelli (del 27/09/2007 @ 12:12:36, in diario, linkato 1283 volte)
Ieri parlavamo di Pio XII e tu mi dicevi "Che poteva fare?!" Tu hai 84 anni e io no. Sto zitto. Dentro qualcosa mi dice che non è l'età l'esempio. L'esempio è il comportamento. Dopo torno a casa e sento le notizie della Birmania, dei monaci arrestati. Vado a dormire pensando al loro esempio. Tu dici "Che poteva fare?!". Già, che poteva fare!
Di Carvelli (del 26/09/2007 @ 14:07:53, in diario, linkato 1247 volte)
Due che non avevo segnalato. Uno è il Dizionario affettivo della lingua italiana di Matteo B Bianchi e della sua rivistina 'tina. Lo trovate qui con un mio contributo APPALLOTTOLARE. L'altra è una bella rivista di Palermo, ZOE. Qui una mia riflessione in due parti sul mondo degli automotivati.
Di Carvelli (del 26/09/2007 @ 10:19:33, in diario, linkato 1375 volte)
C'è in questo centro fisioterapico dove vado ogni mattina un signore che chiamano "Maresciallo". Questo tipo ha sempre frasi entusiaste per tutti specie per il dottore "dotto' siete un fenomeno" (mi sono chiesto se sia o meno un complimento, almeno nell'etimo). Parla con inflessione campana e un diffuso tremolio nella voce. Storpia sovente delle parole. Oggi: sisa (sisal), lotta (lotto). O inverte generi e numeri: "dotto' voi siete pieno di donna". E' simpatico. Non so dire se è saggio. Di sicuro è divertente. Ma oggi ne ha detta una che valeva (nei termini della saggezza): "dotto' la vita per me va vissuta come è" (non ha detto come viene ma proprio "come è"). Forse è davvero così.
Di Carvelli (del 24/09/2007 @ 16:52:47, in diario, linkato 1269 volte)
Ieri ho visto La ragazza del lago e mi è piaciuto. Mi sono piaciute l'interpretazione di Servillo e la colonna sonora. Delle volte, come nei romanzi, funziona un personaggio e lo sfondo è più piatto, appiattito, di sfondo. A me invece piacciono i personaggi secondari e spesso (penso al Favoloso mondo di Amelie, senza farmene scudo come di un mito a pellicola) riesce pur nella semplificazione la coloritura dello sfondo: un tratto, un colore, un personaggio. Anche nel poco e con poco ed eccoli. Sarà che la provincia è spesso piatta nell'immaginario filmico itlaiano ma c'è un limite. Come sempre tutti ripetono il talento, sono le produzioni che forse spesso l'impongono questa ripetizione e così oggi ecco a noi un cinema a la Sorrentino o a la Garrone. Epigoni o omologhiu, spesso una via di mezzo fortunata. Ma alla fine tutto passa. Ieri ho visto La ragazza del lago e ho passato bene due ore.
Di Carvelli (del 24/09/2007 @ 11:17:27, in diario, linkato 1268 volte)
Un'ora e poi un'altra. Di seguito. Fino allo sfinimento della somma. In un conto paro che salva la linea dell'infinito. Non la spezza, non la segmenta negli eventi, nelle occasioni. La breve vita delle cose da fare e quelle fatte. La lunga vita del disargine. Che riposa. Nulla accade - pare. E invece nello stordimento del tempo sempre uguale, la pace.
Di Carvelli (del 21/09/2007 @ 15:45:45, in diario, linkato 1271 volte)
Ogni tanto entro in una casa. Non la mia. E' ora di pranzo ma potrebbe essere ora di cena o dopo ancora. Entro in una casa, dicevo, accolto come un amico, uno che non conosci ma che sai che ti è familiare. Da prima. Da prima quando? Da prima: un prima imprecisato. Entri senza essere avvertito come un ospite. Non in quel pomeriggio, in quella sera. Entri come uno di quella casa. Uno legittimo. Uno indiscusso. Mi piace. Mi piace ogni tanto entrare così. E' come un sogno: quello di essere in casa di sconosciuti e almeno per una volta - magari proprio la prima - essere percepiti da subito come di casa. Essere di casa. Si dice infatti.
Di Carvelli (del 20/09/2007 @ 14:50:01, in diario, linkato 1303 volte)
Ecco, lo faccio, cito la Szymborska. Una poesia che si chiama Ritorni
E' ritornato. Non ha detto nulla. Era chiaro però che aveva avuto un dispiacere. Si è coricato vestito. Ha messo la testa sotto le coperte. Ha ripiegato le gambe. E' sulla quarantina, ma non in questo momento. Esiste - ma solo quanto nel ventre di sua madre, al di là di sette pelli, al riparo del buio. Domani terrà una conferenza sull'omeostasi nella cosmonautica metagalattica. Per il momento s'è raggomitolato, dorme.
La leggo e la rileggo. Per prendere sonno e forse (se non mi addormento) per impararla a memoria. "Questo sei" hai detto una volta. Me lo ricordo ancora. Sì questo sono.
Di Carvelli (del 20/09/2007 @ 11:27:46, in diario, linkato 1252 volte)
Ho comprato una pianta all'Ikea. Una pianta. Un'edera per la precisione. E per la pignoleria una hedera hanging. Non è da montare contrariamente ad altri articoli ma similarmente ha indicazioni precise: "va collocata in penombra" e "innaffia moderatamente". Il vademecum si conclude con un inequivocabile "FUNZIONE PURAMENTE DECORATIVA, NON INGERIRE" (lo stampatello è il mio).
Di Carvelli (del 19/09/2007 @ 16:43:07, in diario, linkato 1291 volte)
Continuo a mettere insieme (e aspetto) gli scatti fotografici dei vostri letti. Continuo a credere (vedendo le immagini nella successione) che funzionino di più quelli vuoti di persone (salvo un piede che è scappato a buon titolo in uno). Continuo a credere che sia un bel modo per mettere in circolo amicizia ed estetica.
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