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 Il letto di Mattatoia... di Carvelli
 
"
E poi, Machado, le tue poesie!/ E' un po' come quando un uomo di mezz'età/ s'innamora un'altra volta. Una cosa bella da vedere/ anche se un po' imbarazzante./ Ho fatto qualche sciocchezza, tipo metter su il tuo ritratto./ E andavo a letto con il tuo libro/ per averlo a portata di mano. Una notte un treno/ è passato nei miei sogni e mi ha svegliato./ E la prima cosa che mi è venuta in mente, con il cuore a cento,/ nella stanza buia è stata:/ va tutto bene, tanto c'è Machado./ E poi sono riuscito ad addormentarmi.

Raymond Carver
"
 
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 31/01/2008 @ 10:06:13, in diario, linkato 1404 volte)

"Domanda: - Ma essa (la moglie) si lamenta anche della sua intimità con Verlaine?

Risposta: -  Sì, ci accusa addirittura di rapporti immorali; ma non voglio nemmeno darmi la pena di smentire simili calunnie".

Questo dichiara (letto approvato e firmato) Arthur Rimbaud nella Deposizione di Rimbaud davanti al Giudice Istruttore il 12 luglio 1873. L'edizione è una vecchia economica Feltrinelli copertina carta da zucchero (la traduzione e la cura sono di Ivos Margoni).

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Di Carvelli (del 30/01/2008 @ 09:54:00, in diario, linkato 1379 volte)
Oggi su una stazione radio privata si parlava del successo non annunciato (e anzi esorcizzato da critiche selvagge e generalizzate) del film scritto diretto ecc da Moccia. Come naturale non si è parlato della sorpresa al botteghino (sorpresa?) ma del plot: lui 37 ama lei 17, dove i numeri stanno per gli anni. Nello sviscerare il tema - come ci si incontra e in men che non si dica si finisce per amarsi - (con sociologi, sms, agenzie matrimoniali, psicologi, fattucchiere, parrucchiere, salumisti e vinaroli) è emerso un dato soprendente: una delle prime cose che chiedono le donne ai loro aspiranti partner è "che le facciano ridere".
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Di Carvelli (del 28/01/2008 @ 15:55:47, in diario, linkato 1406 volte)

Lode della cattiva considerazione di sé

La poiana non ha nulla da rimproverarsi.
Gli scrupoli sono estranei alla pantera nera.
I piranha non dubitano della bontà delle proprie azioni.
Il serpente a sonagli si accetta senza riserve.

Uno sciacallo autocritico non esiste.
La locusta, l’alligatore, la trichina e il tafano
vivono come vivono e ne sono contenti.

Il cuore dell’orca pesa cento chili
ma sotto un’altro aspetto è leggero.

Non c’è nulla di più animale
della coscienza pulita
sul terzo pianeta del Sole.

 

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Di Carvelli (del 28/01/2008 @ 09:46:19, in diario, linkato 1338 volte)
Dunque non è tua. Tua, neppure? C'è un piccolo svantaggio nell'avere tante persone per la casa: si chiama OGGETTI SMARRITI. Tecnicamente bisognerebbe informarsi su "se l'oggetto non è reclamato entro__ si intenderà perso". Qual è il limite oltre il quale scatta la riffa, l'asta? Mentre cerco il numero dei giorni cerco anche il possessore di una sciarpa albicocca. Escludo uomini e ragazze troppo giovani, escludo ragazzi, escludo distratti. Forse è un regalo alla casa. Forse è solo il tempo che cambia: in arrivo era freddo e dopo era scoppiato il sole. Mi ingegno di trovare un luogo che conservi, un campanello che avvisi, una voce che risvegli distrazioni e regali.
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Di Carvelli (del 24/01/2008 @ 11:44:45, in diario, linkato 3008 volte)

Ringraziamento (Wislawa Szymborska)

Devo molto
a quelli che non amo.

Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore non perdonerebbe mai.

Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi su ogni atlante.

È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

«Non devo loro nulla» -
direbbe l'amore
su questa questione aperta.

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Di Carvelli (del 24/01/2008 @ 10:02:25, in diario, linkato 1369 volte)
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Di Carvelli (del 23/01/2008 @ 10:10:47, in diario, linkato 1402 volte)

Ciao **

ieri ho passato l'intera giornata in ospedale. Intera intera: 9/20 Come se fosse un lavoro, un lungo orario, un negozio (il mio negotium)... Le cose non sono brutte qui e belle lì. Sono brutte e belle un po' dove capita. Qualcosa che fa sorridere succede ovunque. Lui dice all'amico "Mi sento una spada di Democle sulla testa" e in effetti suona meglio. Dalla suoneria di quella squilla una young man e avresti dovuto vederla mai suoneria fu più sovradimensionata. Ma è così: ora sono i/le figli(e) che cambiano le suonerie agli anziani genitori per farli sembrare (ai loro occhi prima e anche a quelli degli altri...e alle orecchie purtroppo di tutti, pure) "al passo coi tempi" o, addirittura, "giovani". E c'è il sorriso. E c'è il sincero ascolto. La candida follia di figli troppo grandi per esserlo ancora verso le malattie delle madri raccontate a cartella clinica. Dice: "sono quasi un medico a furia di seguirla" e mi dice che la mamma "ha un problema alla cistifelica" (io penso alla teleferica). Mi racconta come si è sentita male: "era bianca bianca bianca" e che le ha fatto impacchi di aceto ovunque. Già: medici siamo e anche con un nostro stile antico, di rimedi di una volta. Ci sono quelli che tengono bloccata la porta per la loro ansia di notizie e bollettini medici. Figli educati e figli maleducati. Tv sul telefonino (padre e figlia: due tv, due telefonini, due programmi, due volumi sparati nella sala d'attesa, uno fianco all'altra). 
Che dirti ancora?...ti dovrei dire che la vita è bella ma non lo faccio... ti dico però che lo penso davvero ma non è bella come crediamo noi...è bella come è bella ed è una bellezza che va capita. A fatica, lo so. Ma c'è una bellezza e la sto vivendo. Ingenuamente, fortunosamente.

Io 

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Di Carvelli (del 21/01/2008 @ 17:38:29, in diario, linkato 1504 volte)

Come se fosse un giallo del (più che nel) passato, una ricerca storica, una caccia al tesoro (dove il tesoro è la ricostruzione della memoria...in ogni senso). Libro d'avventure di tradizione salgariana. Un tuffo in una Lombardia d'antan. Ogni tanto mi ritorna alla memoria l'atmosfera natalizia in queste pagine, del mio Natale speso in questa prosa. Dialetto e amicizia senza interesse: l'uno e l'altra diventano attraverso la frequentazione legame confidenziale anche se il principio è nell'alterità. E il fatto che la strada di questa distanza si sia compensata nel corso della lettura è talento dell'invenzione o della scrittura?

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Di Carvelli (del 21/01/2008 @ 09:43:29, in diario, linkato 1766 volte)

Da la Poesia e lo Spirito (Franco Loi - Come mi piace il mondo!)

Cume me pias el mund! L’aria, el so fiâ!
j àrbur, l’èrba, el sû, quj câ, i bèj strâd,
la lüna che se sfalsa, l’èrga tra i câ,
me pias el sals del mar, i matt cinâd,
i càlis tra i amís, i abièss nel vent,
e tücc i ròbb de Diu, anca i munâd,
i spall che van de pressia cuj öcc bass,
la dònna che te svisa i sentiment:
l’è lí el mund, e par squasi spettàss
che tí te ‘l vàrdet, te ghe dét atrâ,
che lü ‘l gh’è sempre, ma facil smemuriàss.
tràss föra ind i pernser, vèss durmentâ…
Ma quan’ che riva l’umbra de la sera,
‘me che te ciama el mund! cume slargâ
te vègn adòss quèl ciel ne la sua vera
belessa sena feng nel so pensàss,
e alura del tò pien te càmbiet cera.

Come mi piace il mondo! l’aria, il suo fiato!
gli alberi, l’erba, il sole, quelle case, le belle strade,
mi piace il salso del mare, le matte stupidate,
i calici tra gli amici, gli alberi nel vento,
e tutte le cose di Dio, anche le piccolezze,
e i tram che passano, i vetri che risplendono,
le spalle che vanno di fretta a occhi bassi,
la donna che ti turba i sentimenti:
è lí il mondo, che sembra aspettarsi
che tu lo guardi, che gli dai retta,
poiché lui c’è sempre, ma è facile dimenticarlo,
distrarsi nei pensieri, essere addormentati…
Ma quando arriva l’ombra della sera,
come ti chiama il mondo! come si allarga
e ti viene addosso quel cielo nella sua vera
bellezza senza finzioni nel suo riflettersi,
e allora per la tua pienezza cambi colore.

 

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Di Carvelli (del 18/01/2008 @ 12:46:47, in diario, linkato 1461 volte)

Da www.mattatoia.splinder.com i propositi dell'anno (suo) che facciamo nostri (suoi), i nostri, i suoi...mi sono perso (come mio solito e come molti altri)...che noia...

verissimamente vivere di vera vita vera

un anno fa mi trovavo in sicilia per passare le feste di natale e il capodanno con la mia famiglia e i miei amici di lì, e così, un anno fa, scrivevo su questo blog:



lunedì 1gennaio 2007



la vita sognata da me


Eccomi, sono pronta. Anche per questo inizio d’anno ci sono, sono qui con tutta la mia vita. Nessun progetto né obiettivi, zero pianificazioni, niente sogni. In ogni campo. Mentre tutti salutano nuovi propositi, fiduciosi (ma davvero?!) e pieni di ottimismo, ché la speranza, si sa, è l’ultima a morire, io no. Tranquilla, guardo il cielo di stamattina. E mi sembra il cielo che ci deve essere. L’aria pizzica e sa di salsedine e tira dalla sua parte un lembo di ricordi ( io qui con i miei amici, io qui i primi baci, i primi libri amati, i primi dischi, da qui la voglia di fuggire ), mentre passeggio in una città vuota e piena di sole e aspetto che gli altri si siano svegliati, per un caffè assieme e un altro giro di auguri. Ancora qualche giorno, poi in viaggio verso Roma. Ricominciare. Ma senza aspettare sorprese. Perché se un desiderio si muove minuscolo dentro di me, è proprio questo: non incoraggiare sogni di meraviglie, vivere, finché si può, dello stesso battito, dello stesso respiro della vita vera. Non di quella sognata.


 


Quest'anno invece gli obiettivi ci sono, eccome, e anche i sogni di meraviglie. E se un desiderio si muove magnifico dentro di me, è proprio questo: vivere dello stesso battito, delllo stesso respiro della vita vera. E di quella sognata.

 

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