Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 21/06/2007 @ 10:23:38, in diario, linkato 1391 volte)
I compiti per le vacanze, delle vacanze: pagine di quiz da comprare e averne una cura e un'attenzione brevi e poi poco o nulla. Libri intonsi se si eccettuano le prime dieci o venti pagine appena scarabocchiate e poi mare o montagna o niente. Quel disargine dei pomeriggi di casa, di televisione a monomania o scorrazzamenti senza meta e senza centro. I pesci rossi del lunapark. Niente o qualcosa che gli somiglia. Che somiglia all'estate di anni fa.
Di Carvelli (del 20/06/2007 @ 16:46:33, in diario, linkato 1275 volte)
Non ti ho detto nulla non ti ho scritto nulla e ora son qui... da dove parto? Cos'è che non sai? Quali ricordi ti mancano? Dovremmo fare che ci parliamo da una grata o da un muro. Vent'anni mica te li posso dire con la faccia. Dovrei raccontarteli. Mi sembra che sarebbe più giusto così. Quante cose c'abbiamo da dirci! Che non la prendo quasi più la nocciola e neppure limone e panna no. E neppure il prosciutto cotto ma solo a scrivere mi è rivenuta voglia. Forse ho rimosso tante cose. Forse qualcuno è entrato e sta qua dentro di me. Si è seduto e sta e abbiamo gusti diversi. E' da un po' che parla lui e io eseguo. Ma un giorno cambia. Così succederà. Un giorno si alza e se ne va e io sarò ancora quello con in mezzo mille anni che non so se sono miei.
Di Carvelli (del 19/06/2007 @ 14:56:34, in diario, linkato 1308 volte)
Di Carvelli (del 19/06/2007 @ 09:48:39, in diario, linkato 1607 volte)
http://www.thebathroomdiaries.com/italy/rome.html Questa è Roma: vista dal punto di vista dei bagni. In uno splendido sito che conserva le impressioni di viaggio e le stazioni nella via crucis (più che altro per evitarle) dei bagni. Sempre a Roma - a pochi metri da casa mia - scopro la bella avventura di un gruppo che ha dato genere e continuità creativa alla seriale abitudine della lettura da bagno. Toilet www.toilet.it è una rivista di testi finalizzati alla lettura breve per una tempistica limitata (che in certi casi, ahiloro, non è così certa). Ma vediamo lo stato dell'arte! Il mio stato dell'arte. Oggi nel mio bagno c'è: Roland Barthes, (miti d'oggi) Andrea Bajani, una rivista di recensioni come al solito interessante - Letture - e un libro di saggezza orientale.
Di Carvelli (del 18/06/2007 @ 11:02:56, in diario, linkato 1343 volte)
Non è facile mantenere la purezza. Sabato a teatro a vedere uno spettacolo all'India con amici. Perplessità, qualcosa di inculcato da recensioni-stroncature ma non solo. Cose viste o sentite. L'idea che i toni non possono sempre salire, che la poetica dell'accumulo, dell'escalation è più facile ma è innocua, si annulla da sé. Che l'ideologia del disturbo ha un fine a se stesso da tenere a bada. Ma è bello sapere che una mente può fare il vuoto dei pregiudizi e azzerare le voci fuori campo (anche le proprie). E' bello sapere che si può fare una diga a tutti quelli che hanno un interesse a lanciare a tutti i costi un personaggio e altri a distruggerlo come se fosse una nuova installazione. E che invece si possa mangiare e dire: è buono oppure no, è salato, ha un retrogusto ecc. Sabato ho visto ERO PURISSIMA di Eleonora Danco e mi è piaciuto.
Di Carvelli (del 15/06/2007 @ 11:29:08, in diario, linkato 1203 volte)
Che dici se...e segue la proposta. Che dico? Dico sì anche se sia io che te...anche se tutti, tutti noi di solito preferiamo che le cose succedano senza saperlo. Così, per caso. O per sbaglio. Oggi sto bene. Oggi sto meglio. Che dico? Dico sì. Ma se non dico nulla, spesso è perché mi piace che tutto capiti. Non è per mettere scuse ma è per questo che non dico.
Di Carvelli (del 14/06/2007 @ 09:21:25, in diario, linkato 1287 volte)
Delle volte le cose acquistano peso insieme. Non da sole. Tu mi leggi e io mi confermo o mi metto in discussione. Serve un gesto e il gesto è la parola. Le parole. E le parole sono le nostre parole. Insieme. Di me che scrivo, di me che leggo e di te che mi leggi. Siamo così. Una piccola banda. Una banda di amici a cui male che vada interessano le stesse cose: essere felici, provare piacere della vita e anche un po’ di dolore quel “po’” che ancora piace e che non ci fa pentire di aver provato. Un po’ ancora tollerabile e sublimabile in questo piccolo diario e nelle pagine in casa. Siamo qui. In questa terra desolata dove ogni piccola cosa ha un peso enorme e tu che mi dici “scrivi!”. Scrivi oggi. Così mi dici. E se tu non ci fossi io avrei meno mani per i tasti. Meno pensieri. Quindi grazie anche a te delle parole.
E a te (L) dei tuo sguardi-cartoline da Rostock (complimenti!)
Di Carvelli (del 13/06/2007 @ 16:27:19, in diario, linkato 1352 volte)
Le mani pulite, le unghie mangiate, i capelli pettinati, la pelle sporca, la camicia lisa. Particolari, diciamo. Mica poi tanto particolari: la mano, la prima cosa che dài. E tutto il resto. Non particolari poi così tanto, alla fine. Le prime cose che finirai per ricordare.
Di Carvelli (del 11/06/2007 @ 11:57:50, in diario, linkato 1264 volte)
Sto leggendo e mi piace il libro di Andrea Bajani. E' scritto bene e comunica qualcosa che tutto sommato ci può tornare utile. E' un libro che serve, in definitiva. Scusate l'utilitarismo, dice che è il mio segno. Io davvero non so ma (se ne parlava ad una cena ieri sera) un libro mi deve dare altro. Non mi deve intrattenere, non mi deve far passare tempo, né avvincere nei gorghi delle sue trame. Forse è che una cosa mi deve dare un'altra cosa. E' una specie di utilitarismo (è vero) ma della coscienza. Una cosa che mi dà un'altra cosa mi sposta. Mi fa andare un po' più in là e io fermo non ci so stare. Se sto fermo mi sento che ho bruciato al mia essenza.
Di Carvelli (del 07/06/2007 @ 12:28:16, in diario, linkato 1506 volte)
"Amare gli animali può far soffrire. Persiste in loro quanto noi abbiamo perduto di sacro".
Così scrive Vincenzo Pardini parlando della fine del suo mulo Giovale, ancora in Tra uomini e lupi, Pequod) ed è incredibile quanto possa essere vicino al vero questo pensiero così concreto e immaginario al tempo stesso. Persino la morte di un animale ha qualcosa di potente e soprannaturale. Vanno ascoltati i racconti di chi ha assistito.
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