Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 08/07/2013 @ 10:35:20, in diario, linkato 2060 volte)
Dove l’acqua con altra acqua si confonde di Raymond Carver
Adoro i torrenti e la musica che fanno. E i ruscelli, nelle radure e nei prati, prima che diventino torrenti. Forse li adoro soprattutto per la loro segretezza. A momenti dimenticavo di dire qualcosa sulle sorgenti! Può esserci una cosa più meravigliosa di una fonte? Ma anche i grandi corsi d’acqua hanno il mio cuore. E i luoghi in cui confluiscono nei fiumi. Le foci aperte dei fiumi che sboccano nel mare. I luoghi dove l’acqua con altra acqua si confonde. Questi luoghi mi si stagliano nella mente come luoghi sacri. Ma questi fiumi lungo la costa! Li amo come alcuni amano i cavalli o le donne affascinanti. Ho un debole per questa acqua veloce e fredda. Mi basta guardarla perché il sangue scorra più veloce e un brivido mi percorra la pelle. Potrei starli a guardare per ore questi fiumi. Non ce n’è uno che somigli a un altro. Oggi compio quarantacinque anni. Chi ci crederebbe ora se dicessi che una volta ne avevo trentacinque? E che avevo il cuore freddo e vuoto, a trentacinque anni! Sarebbero passati altri cinque anni prima che ricominciasse a scorrervi del sangue. Mi prenderò tutto il tempo che voglio oggi pomeriggio prima di lasciare questo posto accanto al fiume. Mi piace amare i fiumi. Amarli a monte fino alla sorgente. Amare tutto quello che mi fa crescere.
Mi hai visto ridere, piangere, sperare, perdere e vincere. Mi hai visto da lontano. Poi, da vicino. Ti sei fatta un'idea. Un'idea sommaria. Da cui hai ricavato una tesi. Sommaria, pure quella. Non so se fosse giusta o sbagliata. Era quello che avevi visto e ci si fa sempre un'idea partendo da quello che si vede. Non si calcola mai la resistenza del vento e altri fattori di disturbo, influenze. Alla fine di tutte le tare rimane quel che si vede. Di cui ci si fa un'idea. Sommaria, forse. Ma mi hai visto e hai visto cose che altri non hanno visto. La tua idea è comunque un'idea di me. Che forse serve anche a me. O no.
Io sono soffocato dal mondo; e, quando parlo, mi pare che la mia anima riesca ad escirne fuora. E perché posso sentire odori che forse né meno esistono? Io avevo in mente di trovare alberi, ed alberi erano da per tutto. Ma quel cielo, tutto turchino uguale, che mi pareva fossesi chiuso soltanto pochi momenti innanzi che io arrivassi, mi metteva un rimpianto di sogni. Su i poggi cretacei l'aria splendeva, i fieni tremavano e luccicavano; e dalla strada, ch'io non vedevo, si fermavano, quasi salendo sopra i greppi, lunghe strisce di polvere dietro le automobili. Quella polvere pareva gialla; ma, diradandosi sempre di più, cominciava a brillare proprio nel momento ch'era per sparire affatto. Dopo aver guardato, scendevo lungo i confini umidi del mio campo, dove l'erba era sempre più fitta e più alta. Talvolta nascondeva l'acqua traboccata dal fossetto; e mi bagnavo tutte le scarpe. Arrivavo fino ad un pinzo, dov'era un nocciolo selvatico; fermatomi dinanzi a lui, a poca distanza, non andavo via senza prima aver troncato un ramicello che mettevo subito in bocca. Risalendo il confine, verso casa, mi chinavo, senza fermarmi, per strappare un ciuffo di nipitella; e la sfregavo tra le mani. Sul mio poggio, rivedevo i cipressi e le siepi. Allora guardavo lungamente il turchino, ed ero contento di vedervi un pettirosso che ruzzava con le sue ali.
Federigo Tozzi - Bestie
rEstate a San Basilio, continuano gli appuntamenti sotto le stelle!!! Nell’Arena esterna quest’estate si moltiplicano gli appuntamenti con ottimo cinema, a partire da Venerdì 5 luglio alle 21:00 quando, dopo la presentazione del libro “Alberto Sordi e Roma - passeggiate sui set" di Roberto Carvelli, sarà proiettato il film “Ladro lui, Ladra lei” di Luigi Zampa con Alberto Sordi e Sylva Koscina (1958; 100’). Centro Culturale Aldo Fabrizi – San Basilio, Via Treia – Roma INFO 06.4112115 www.centroaldofabrizi.roma.it ; info.aldofabrizi@zetema.it
Di Carvelli (del 03/07/2013 @ 09:45:13, in diario, linkato 3841 volte)
La pietra perifrastica
Dì qualcosa, una qualsiasi.
Soltanto non stare come un’assenza d’acciaio
Scegli una parola almeno,
che possa legarti più forte con l’indefinito.
Dì “ingiustamente” “albero” “nudo”
Dì “vedremo”
«imponderabile»,
«peso». Esistono così tante parole che sognanno una veloce, libera, vita con la tua voce Parla Abbiamo così tanto mare davanti a noi
Dove noi finiamo inizia il mare
Dì qualcosa Dì «onda», che non sta arretra Dì «barca», che affonda se troppo la riempi con periodi Dì «attimo», che urla aiuto affogo, non lo salvare, Dì, «non ho sentito»
Parla
Le parole hanno inimicizie, hanno antagonismi se una ti imprigiona, l’altra ti libera. Tira a sorte una parola dalla notte. La notte intera a sorte Non dire «intera», Dì «minima», che ti permette di fuggire. Minima sensazione, tristezza intera di mia proprietà Intera notte
Parla Dì «astro», che si spegne
Non diminuisce il silenzio con una parola…
Dì «pietra», che è parola irriducibile Così, almeno che io possa mettere un titolo
a questa passeggiata lungomare.
http://elettrastamboulis.wordpress.com/2010/08/28/la-pietra-perifrastica-di-kiki-dimoula/
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