Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La funzione che vorrei disattivare ora è PENSARE e alcune sue derivate. Ovvero: PENSARE IN GRANDE PENSARE CHE CE LA POSSO E/O NON POSSO FARE PENSARE CHE HO SBAGLIATO PENSARE CHE SE AVESSI FATTO QUELLO... PENSARE COME FARE PENSARE AL PENSARE COME FARE PENSARE AL DOPO E AL PRIMA PENSARE AL DURANTE.
E altre derivate ancora che, per brevità, qui ometto.
Di Carvelli (del 10/07/2008 @ 09:09:35, in diario, linkato 1112 volte)
Chi é colui che amo? Non lo saprete mai. Mi scruterete gli occhi per scoprirlo e non vedrete mai il fulgore dell’estasi. Io lo imprigionerò perché mai sappiate immaginare chi ho dentro il mio cuore, e lì lo cullerò, silenziosamente, ora dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Vi darò i miei canti, ma non il suo nome. Lui vive in me come un morto nella sua tomba, tutto mio, lontano dalla curiosità, dall’indifferenza, dalla malvagità.
Una poesia della Storni tratta da questo sito www.carlosluistorres.net/archivos/versitaliano/stornital.pdfdove trovate altro. E poi c'è il solito http://it.wikipedia.org/wiki/Alfonsina_Storni
Il mio tormentoso dopo cena. Tormentoso? Di quale tormento parli? Il mio dopo cena, allora. Va bene?
C'era un vento impetuoso per quanto possa essere impetuoso un vento d'estate a Roma, in un piano terra. Un vento che mischiava le chiome degli alberi. Dal limone, al pino, al nespolo fino lontano all'abete e all'eucalipto, laggiù. Mi sono detto che non è importante quello che succede. Ma quello che non succede. Almeno nella nostra percezione. Mi sono detto che da questo malinteso dipende tanta infelicità. Ma come fare a contrastare questo errore di metodo? Non c'è una risposta univoca e soprattutto non c'è una risposta convincente. Se accettassimo di non essere convinti dalle risposte - spesso le risposte non convincono - tutto andrebbe meglio. Soluzioni comode o scomode. Soluzioni. A portata di mano. Belle o brutte ma quelle. Cose che ci sono - che sono così - inequivocabilmente quelle. Mi sono detto questo e sono andato a letto.
Lo amo ma lui dice che siamo amici: mi rendo conto che è un problema e vorrei poter dire anche io la mia su questo. Come "lo amo" e come "lui". Invece mi limiterò a consigliare a chi avesse bisogno di una soluzione a questo annoso e spinoso problema della "compatibilità" e della "reversibilità" e della "reciprocità"...beh a consigliare...a dire...Niente da fare. Ce l'avevo sulla punta della lingua ma ora mi è passata. Io non ti amo tu non mi ami. Semplice no? La risposta è nel "battimuro". Chi l'avrebbe detto!
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