Immagine
 Il letto-sveglia con yukata (Tokyo)... di Carvelli
 
"
“Ascolta. Più sono gli uomini che hai avuto e più ti amo. Capisci quel che voglio dire?” “Perfettamente”. “Odio la purezza, odio la bontà! Voglio che la virtù non esista in nessun luogo, e che tutti siano corrotti fino al midollo”. “E allora, caro, dovrei essere proprio il tipo che fa per te, perché io sono corrotta fino al midollo”. “Ma ti piace? Non sto solo dicendo se ti piaccio io, voglio sapere se ti piace fare l’amore in quanto tale”. “L’adoro”.

George Orwell
"
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
1+1
Di Carvelli (del 19/05/2006 @ 15:46:35, in diario, linkato 770 volte)
Non sono sempre facili i bilanci. Tirare un riga e mettere insieme quello che c'è non dà mai risposte solo confortanti. E' più facile scegliere e tenere fuori dalla conta quello che non dà profitto, i dubbi, le cose non risolte. Altrove la terra del riporto, il non conteggiato, fa colline, poi slavine. Ma non subito. Dopo. Per ora poco con poco sommo.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 19/05/2006 @ 08:37:07, in diario, linkato 836 volte)
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 18/05/2006 @ 14:27:27, in diario, linkato 1166 volte)

Attenti al Cane

Ieri su un cancello di una villetta (continuo la saga della residenzialità) ho letto un cartello dove alla consueta attenzione al cane si aggiungeva il rischio del padrone. Il cartello era giallo con disegni e scritte nere. Il cartello diceva ATTENTI AL CANE (con disegno della testa di un doberman-n) E AL SUO PADRONE (con disegno di una pistola). Non riesco a fare altre considerazioni a parte riportare un brano di Erri De Luca che lessi su il manifesto. Questo:

Nell'imitazione dello stile di vita americano siamo i primi al mondo. Abbiamo importato qualunque prodotto, dalle basi nucleari alla festa di Halloween. Era maturo il tempo di adottare anche il suggestivo diritto di sparare a vista. Con la nuova legge pero' abbiamo superato il maestro. Come e' accaduto ieri a Castelnuovo del Garda. Sono un consumatore di svariate merci made in Usa, una per tutte i telefilm del tenente Colombo. Ho amato il cinema e la letteratura americana. Rinuncio a comprendere la loro idolatria della proprieta' privata che arriva a concedere il diritto di ammazzare chi viola un domicilio. Riconosco il diritto di difendersi in casi di aggressione, in strada o in casa. Lo riconosco all'Iraq e lo riconosco a qualunque cittadino. Esiste il diritto alla legittima difesa. Ammetto la detenzione di un'arma da fuoco in casa, se questo serve a sentirsi piu' sicuro. Ma sparare e' l'ultima cosa da fare, l'ultimo uso di quell'arnese. L'arma atomica e' servita a mantenere a lungo un equilibrio tra minacce contrapposte, il suo uso era esattamente quello, puntare senza premere il grilletto. Cosi' un'arma in casa serve da minaccia, puo' arrivare aun colpo in aria, ma per sparare addosso ci vogliono ragioni da guerra. Era sana e giusta la legge che richiedeva schiaccianti circostanze di pericolo per esercitare diritto di difesa. Bisognava dimostrarle perche' uccidere non e' atto di ritorsione proporzionato al furto. Oggi basta la violazione di domicilio per garantire la licenza di abbattere l'intruso. Questo assegno in bianco fornito al privato cittadino incoraggia l'istinto della foresta. Siamo soli nella notte buia, ognuno provvede per se'. Questa legge e' la dichiarazione d'impotenza da parte di uno stato dimissionario. Aumenta la soglia di pericolo della vita di ognuno, perche' ne abbassa il valore: puo' essere uccisa con piu' leggerezza, con larga impunita', e con i complimenti dello stato. Quello che non viene concesso neanche alla forza pubblica, di sparare senza causa di forza maggiore, e' invece autorizzato al singolo. E' la piu' pericolosa supplenza. Ognuno puo' nominarsi sceriffo di casa e appuntarsi una stele di latta sulla giacca. Per adeguare l'abbigliamento, a chi acquista due pistole (non si sa mai) viene dato in omaggio un cappello texano a larghe falde.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 17/05/2006 @ 09:19:08, in diario, linkato 759 volte)
Come se si fossero dati un segnale hanno tosato il prato. Tutti nello stesso giorno. Come con un passaparola. Come per un'ordinanza comunale. Il piccolo paesino friulano sembra una presa di fieno. Se fosse possibile portarla al naso come tabacco sembrerebbe un vizio di tutti. Un quadrato dietro l'altro, un recinto e poi un altro. Tutte le case basse affiancate e affacciate sulla leccata di verde ordinato che le separa da una strada dove passano regolari le auto. Auto che vedono un paesino dietro l'altro senza saperli distinguere se non per un particolare della loro attenzione. Forse oggi il particolare è "il giorno in cui tutti hanno tosato il prato".
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 15/05/2006 @ 15:48:19, in diario, linkato 789 volte)

Sandra Petrignani oggi. Alla Biblioteca Giordano Bruno in via Giordano Bruno a Roma. Alle ore 18. Ancora parole sulla città continuando dall'intervista inclusa in PERDERSI A ROMA.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 15/05/2006 @ 09:17:38, in diario, linkato 924 volte)
C'è un modo di chiamare fatto con un fischio, a Roma. Un fischio palatale non labiale. La lingua si accartoccia nella bocca semiaperta che lascia sfuggire un fascio di aria sibilante. A quel punto il "richiamato" si dovrebbe girare. Come se avesse sentito il suo nome, pronunciato nitidamente. C'è un modo di chiamare a fischio a Roma che nasconde un bel po' di supponenza mascherata da tanta pretesa familiarità. C'è anche un po' di sfida tutto sommato e tante altre cose illegibili o leggibili in un richiamo di pecore. Pur tuttavia qualcuno si gira e dà all'amico il suo sguardo, la sua attenzione come se fosse normalità aver tradotto il proprio battesimo in un soffio che stride.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 12/05/2006 @ 14:47:27, in diario, linkato 946 volte)
Caro r.
sai qual e' la mia maggiore difficolta' nello scrivere? non essere in contatto con nessun altro che scriva. che bello dev'essere parlare di trame, time-line, finali... e anche essere letti e ricevere qualche consiglio.
oppure poter parlare del perche' nessun editore italiano pubblica raccolte di racconti (di italiani) che non siano 'coerenti'.
che poi che diamine vuolo dire coerente?
Hanno meso in giro quest'idea terribile, che i racconti debbano avere un filo conduttore... ma il filo c'e' sempre: sono scritti dalla stessa persona!
ho letto da poco la raccolta di racconti di murakami edita da einaudi; la quarta di copertina dice qualcosa tipo: 'sullo sfondo di ogni storia il terribile terremoto di kobe'. ebbene (mi piace 'ebbene') il terremoto e' un evento ingombrante, quasi invadente, appiccicaticcio.
va bene nel primo dei racconti ma e' inserito con la motosega negli altri, mi da' l'impressione che murakami sia stato costretto a farlo (che abbia un editor italiano?). e un paio di racconti sono - lo stesso - SPLENDIDI: in uno un uomo che teme i frigoriferi sceglie di vivere nel luogo in cui puo' accendere falo' e fa un patto silenzioso con la sua giovane nuova amica, la morte; in un altro un ranocchio gigante salva Tokyo.
Io posso solo dire che scrivere e' come vomitare e che se l'hai fatto nel water puoi anche tirare lo scarico e cercare di pulire il tutto, ma spesso non ce la fai ad arrivare al cesso e sbocchi dove capita e creare un filo conduttore tra una macchia di vino rosso e succhi gastrici e l'altra puo' anche non avere molto senso, tranne forse se il filo lo disegni pisciando birra (mammmmamia come sono volgare...).  :)
 
be' chiudo qui :))
ciaoooo
e.
 
Caro e.
 
è una delle cose più importanti e dove si sente di più lo zoppicare (intendo quella di avere chi ti legge e ti dà consigli) per quel che mi riguarda io ho un editor quasi in casa direi anche se acquisito nella figura di un'amica che mi legge con professionalità ed è prezioso...mi sembra a tratti che la figura più decisiva sia in realtà quella di chi può garantire per te...proprio come quando prendi un mutuo e non hai uno stipendio fisso per comprare una casa o un frullatore (esagero?). Sì, esagero, il frullatore te lo compri e lo pubblichi un racconto anche senza garanzie ma in contanti...Su quello che mi scrivi sul pubblicare i racconti (insieme) c'è una specie di vizio ex ante - in Italia si legge poco (odio sentire l'espressione "non si legge"). Non c'è educazione alla lettura (non c'è a scuola né in televisione che è il nostro "doposcuola" e poi "perfezionamento") e il pubblico dei lettori forti (risparmio in sociologia facendone l'identikit che di certo avrai già visto in giro appeso) amano perdersi (è l'escape) in storie lunghe, avvincenti, avventurose, rocambolesche. Non sempre sono ingredienti della lettura più... Ecco, i racconti richiedono più aggiunte del lettore e non parlo di fantasia, di saper immaginare. I racconti spesso sono preghiere. Serve un atto di fede per leggerli. Chi legge i racconti ha la religione della letteratura ed è chi ha più fede che la pratica. Gli editori non è che non l'hanno ma sono sottomessi alla laicità del mercato e piuttosto che predicare nel deserto preferiscono rivolgersi a uomini e donne perduti nel bisogno della fantasia ipnotica di quattrocento o cinquecento pagine. Il resto è...
 
PS Non avendo letto Murakami ultimo mi sono astenuto dal commentare lo specifico ma - hai ragione - i racconti hanno sempre un filo. Interno. Non solo quello del bisturi di chi li ha operati.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 12/05/2006 @ 08:39:32, in diario, linkato 965 volte)
Il mio amico A. si diverte a cantare ad alta voce le canzoni più di cassetta che ci sono - lo fa ad alta voce dovunque si trovi - ma in una versione non italiana...a volte spagnola, inglese o francese (ma una volta faceva anche una specie di birignao arabo)...Solo incidentalmente traduce, cerca piuttosto (come mi sembra che accada nella realtà) di adattare le parole (le parole che sa di quella lingua, nel suo caso) alla musica. Per me, se proprio ve lo devo dire, l'ironia è un po' tutto. Nella vita. Ma anche nella morte: sarebbe bello avere una morte ironica. Anche autoironica, nel caso. Qualcuno, almeno, sorriderà.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 11/05/2006 @ 13:09:46, in diario, linkato 951 volte)

Nel linkare da oggi il sito del vocabolario de mauro paravia - www.demauroparavia.it - vi segnalo dallo stesso sito le prime trenta parole più cliccate. Così, per curiosità

 

I lemmi più consultati

dal 10 gennaio 2006 ad oggi
  1. ag|gio|tàg|gio s.m.
  2. gàt|to s.m.
  3. vo|ca|bo|là|rio s.m.
  4. càz|zo s.m.
  5. fi|cò|lo|go s.m.
  6. fì|ca s.f.
  7. fì|ga s.f.
  8. i|dio|sin|cra|sì|a s.f.
  9. os|si|mò|ro, os|sì|mo|ro s.m.
  10. mi|sò|gi|no agg., s.m.
  11. ob|biet|tì|vo agg., s.m., var.
  12. fal|di|stò|rio s.m.
  13. o|lì|sti|co agg.
  14. o|biet|tì|vo agg., s.m.
  15. ple|o|nà|sti|co agg.
  16. tau|to|lo|gì|a s.f.
  17. di|co|to|mì|a s.f.
  18. tout court loc.avv.
  19. cà|sa s.f.
  20. im|ple|men|tà|re v.tr. (io impleménto)
  21. em|pa|tì|a s.f.
  22. prag|mà|ti|co agg., s.m.
  23. o|lì|smo s.m.
  24. a|gnò|sti|co agg., s.m.
  25. e|pi|ste|mo|lo|gì|a s.f.
  26. mer|ce|nà|rio agg., s.m.
  27. te|dò|fo|ro agg., s.m.
  28. me|ta|pla|sì|a s.f.
  29. ba|la|ù|sta s.f.
  30. po|ta|mo|lo|gì|a s.f.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 11/05/2006 @ 09:55:02, in diario, linkato 889 volte)
Camminavo con la spazzatura in mano. Camminavo senza riuscire a trovare un cassonetto. Mi sono chiesto se visto da fuori potessi sembrare un barbone. E intanto proseguivo. Senza trovare un posto in cui gettarla. Ho pure pensato di appoggiarla in un angolo. Ma no, poi non ce l'ho fatta e sono andato avanti. Alla fine il cassonetto c'era. Dopo parecchio ma c’era. Non come in quel quartiere che siamo andati a vedere giorni fa. Nuovo, senza cassonetti e il nome della strada in fotocopia bianca invece che di marmo scolpito. La gente aveva buttato i sacchetti sul marciapiede. Soprattutto scatole di cartone vuote con elettrodomestici da cucina e televisioni ultrapiatte. Gettata la spazzatura ho continuato sul marciapiede verso la metro incontrando: due fidanzatini undicenni, una signora con il carrello con le ruote, un signore anziano lentissimo, un barbone chinato a riparare un sacco della spazzatura a valigia, due vigili all’incrocio, un ragazzo che usciva dall’edicola leggendo il quotidiano. Poi sono sceso negl’inferi della metro.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Ci sono 907 persone collegate

< ottobre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
 
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
     
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
diario (3972)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
casa (8)
diario (1)
Letti di Amicizia (81)
libri (7)
Roberto (9)

Le fotografie più cliccate


Titolo

 


webmaster
www.lorenzoblanco.it








14/10/2024 @ 01:54:57
script eseguito in 265 ms