Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
C'è questo mio amico che fa il giardiniere e sabato dice che mi accompagna a recuperare la moto all'aeroporto ma prima mi sottopone a un avanti e indietro di vivai e centri bricolage. Senza preventivarlo, senza deciderlo mi ritrovo a passare un'intera mattinata e pomeriggio con lui. Poi lui va e io vado a fare la spesa al supermercato che si rendeva necessaria. E al supermercato mi chiama un'amica che mi vuole passare a trovare lei dice per poco (e io volevo fare una battuta che non ho fatto ovvero che l'ultima persona che ha detto una frase del genere se ne è andata dopo sei anni. La battuta non l'ho fatta). Così torno a casa che devo tagliare il prato e lo taglio, raccolgo l'erba e la butto, rifinisco i bordi della siepe. Lei passa e porta due cannoli alla ricotta, io preparo un pastis, poi apro una bottiglia di vino, poi prendo i formaggi e le olive, poi delle schiacciatine. Si fa buio e poi lei va e anche qui il poco sono diventate ore. Come se il sabato avesse un suo destino senza ore e senza scopo. Provo a spiegarmi questa mancanza di argini. Dipende da me? E' qualcosa che gli altri vedono o sentono? Sono io che creo le condizioni per cui le persone non vadano via? Perché succede solo questo sabato? E non più spesso? Perché succede a due persone e due così diverse? Tutte domande che lascio sul tavolo del giardino e che troverò risposte, penso, il giorno dopo.
Di Carvelli (del 24/06/2011 @ 15:42:44, in diario, linkato 1274 volte)
in taxi da palermo a mondello dal finestrino abbassato si vedono in faccia al mare i mandorli accanto a case abusive lasciate a metà, così. nessuna delle due faccende incanterebbe poi tanto se non ci fosse l'altra, accanto. dico sul serio
Oliver Scharpf da Internazionale di questa settimana e in Uppercuts - Mobydick 2004
Credo di averlo fatto nelle prime ore del mattino. Forse per questo è molto luminoso, solare, chiaro. Nel sogno c'è una mia collega R. con cui sfogliamo un libro di storia (tipo scuola di Braudel-Le Goff) sulla condizione femminile. Ci sono molti saggi. E' un libro a più voci e molto illustrato. Tipo con miniature medievali. Il sogno è tutto qui: che lo sfogliamo. Che ci piace. Pace.
Ieri sono stato invitato al compleanno di una ragazza. La conosco poco e poco conosco il suo compagno. Li avrò visti due volte e due volte insieme. Lui è sfegatato laziale, lei sfegatata romanista (entambi abbonati in curva). Lui è irruento, lei timida. Lui è dotato di un'ironia roboante, lei di una più sottile. Lui è grosso, lei è minuta. Lei balla la salsa, lui no. Si punzecchiano di continuo. Con divertimento generale. Un piccolo teatro che li rende molto aperti e condivisi. E' un modo di stare insieme. E' il loro.
Sogno. C'è un nome che echeggia e che non mi dice nulla. Il nome è paola ma non mi suggerisce nulla. Il nome è ripetuto più volte da qualcuno. Coem un invito o un appuntamento. Poi dalle gengive dell'arcata dentaria inferiore mi esce una specie di spuntone di plastica che estraggo senza dolore tra gengiva e denti e alla fine mi trovo tra le mani come una specie di sega dai denti irregolari e radi.
Non sogno. Non sei più quello che eri. Non sei più nulla. Quello che prima ti sembrava tutto ora è niente. Se provi a tornare indietro non riesci. Fare finta di nulla è doloroso. Tutto è davanti ma non lo vedi. Provi a girarti indietro ma non senza dolore o rabbia o inutilità. Tutto deve partire da qui.
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