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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 28/03/2006
E’ un libro inchiesta e un libro narrato. Alterna piani diversi: la pedissequa registrazione di quel che avviene mentre sei lì senza un motivo e l’ironia di chi sente facilonerie ma anche la tenerezza davanti a certe durezze o radicalismi degli attivisti politici. E’ un diario, vicende personali che si intrecciano alle vicende politiche in un apparente distonia che ammorbidisce certe freddezze. Il diario di un'esperienza, quella di uno che si muove in anonimo tra sezioni di partito, assemblee programmatiche, cene elettorali fingendosi un indeciso e descrivendo quasi l’intero arco costituzionale dei simboli che ci si appresta a crociare. Votare nel mucchio. Cronache da un Paese sprofondato nell’urna è un diario, il diario di un’esperienza, quindi. Un viaggio pre-elettorale, una sorta di moblog fatto di autoscatti col telefonino mentre fai “anticamera” su qualche divano in attesa di poter essere ricevuto in sedi di partito e intanto registri con esattezza le parole che ti ronzano intorno. Chiedere ad un'astrologa di fare l'oroscopo di Prodi e Berlusconi e previsioni stellari sulla giornata del voto, farsi raccontare da un fotografo come è cambiata la disposizione dei leader agli obbiettivi. Punti fermi: i diessini intimiditi e schivi, i democristiani e i socialisti a loro agio. Tra giornali sfogliati con curiosità inessenziale e ricerche internet, totovoto da bookmaker che quotano i due leader politici per le scommesse, hare-krishna, critical mass, filosofi di campagna, portaborse, attivisti, spontaneisti, anarchici, preti al confessionale, giornalisti autonomi. Per chi deve votare un precario? E un gay? Chi vota e chi non vota? Un percorso picaresco scavando nel tarlo dell’indecisione o nella foga dei fan, tra sondaggi improvvisati al bar, telefonate a numeri a casaccio per l’Italia o a prostitute, in cerca di un elettorato medio che poi è un elettorato speciale. Come Voto Antonio, un “forse candidato” della Margherita dal nome comodo. Votare nel mucchio è un libro pieno di stupore e di disincanto come due vertici segnati dallo stesso ago della bilancia, forse quell’ago che delle volte fa dire “sono tutti uguali” o “non esistono più i partiti di una volta”. Senza giudicare registrare quel che sta per succedere e poggiare il proprio fioco riflettore su quelle che si apprestano a rimanere nella storia come le elezioni più scritte, lette e fotografate come non succedeva da anni. Un libro per cercare di capire e non-capire cosa succede ad un Paese quando cade nel vortice delle urne.
La morte sopravvenuta per piccoli errori, casualità sfortunate. Un'ultima deriva di occasioni non propizie. La fine sopraggiunta in un concatenarsi di sbadataggini. Un attrezzo difettoso, una macchina poco sicura, un ponteggio poco sicuro e la seduzione del vuoto (...) Una bambina che approfitta di un semaforo per scrivere che io sia che tu sia che egli ella sia che noi siamo in fila, in colonna, su un quadernetto a righe prima che scatti il semaforo.
Fotografie del 28/03/2006
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