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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 15/05/2007
Di tutta la querelle sui maestri (buoni o no), sugli amici (effettivi e no), sui fratelli (di sangue, di latte, di sezione, di parrocchia, carcere o setta), i padri putativi e quelli semiotici me l'ha detta una collega. Che è una collega che pure scrive e che scrive senza preoccuparsi molto (molto meno di me) di queste querelle. E' lei che mi ha detto che la letteratura dovrebbe occuparsi del mondo ma che quando non riesce finisce per occuparsi di se stessa. Scrivo la sua frase dieci volte sul quadernetto. In bella copia. E senza accorgermene la declino. La letteratura che non si occupa del mondo si occupa di se stessa. La letteratura che si occupa di se stessa non si occupa del mondo. Il mondo non si occupa della letteratura che non si occupa del mondo. A furia di scrivere la grafia peggiora. Riscrivo: la letteratura si deve occupare del mondo.
Ieri sentivo questa curiosa notizia di una pubblicità prima messa e poi tolta (rimossa) negli Stati Uniti a costo e promozione di un avvocato (donna) divorzista che incitava al ricrearsi una vita. Un invito al divorzio insomma consigliato e incentivato da due - statuario modello e procace modella (senza testa nella foto) - tentazioni acefale. In tv commenti perplessi, retorica, indignazione. Stamattina invece uscendo dalla metro una pubblicità di un parco acquatico invitava (da un cartellone una biondina in due pezzi succinto che cavalcava delfino gonfiabile) a scivolare insieme a lei. Ho messo in relazione le due pubblicità, le due nazioni, le due ragazze.
Non ho letto il libro di Alessandro De Roma edito da Il Maestrale - di cui si potrebbe avere fiducia per consuetudine - ma mi ha convinto un'intervista che leggo su Queer l'inserto culturale domenicale di Liberazione. In particolare una domanda ostetrica. La domanda è di Franz Krauspenhaar. La risposta è dell'autore sardo.
Un romanzo d'esordio indubbiamente ambizioso. Dall'idea fino alla stesura, quanto è durata la gestazione? Quattro anni fa ho trascorso nove mesi a Cala Liberotto, in una casa a due passi dalla cosiddetta spiaggia degli svizzeri. Lavoravo a Nuoro, a cinquanta chilometri di distanza. A Cala Liberotto nel pomeriggio e durante il fine settimana avevo tempo per scrivere. E' una località turistica molto bella, verdissima, e quasi del tutto deserta in inverno. E' stato uno degli anni più belli della mia vita. Ho lavorato al romanzo per tutto l'anno, senza risparmiare la fantasia. Volevo creare un intero mondo e mi trovavo nelle condizioni ideali per farlo: silenzio, tempo, e una casa meravigliosa per scrivere. Può sembrare un romanzo molto "ragionato", "costruito", invece è venuto fuori quasi di getto, piuttosto in fretta. Poi negli anni successivi, specialmente dopo l'interessamento da parte del Maestrale, ci sono tornato sopra moltissime volte, limando e soprattutto tagliando almeno un centinaio di pagine, prima da solo e poi con l'aiuto di Giancarlo, editor del Maestrale, che mi ha aiutato moltissimo. Credo sinceramente che il fatto di non conoscere nessuno nel mondo dell'editoria e di avere così poche probabilità di pubblicare mi abbia aiutato a concepire un progetto così in grande, ingenuo e ambizioso al tempo stesso.
Tutta l'intervista qui.

Il significato dell'esistenza
Ogni cosa tranne il linguaggio conosce il significato dell'esistenza. Gli alberi, i pianeti, i fiumi, Il tempo non conoscono altro. Lo esprimono momento per momento come universo.
Perfino questo stupido corpo lo vive almeno in parte, e vi avrebbe piena dignità non fosse per l'ignorante libertà della mia mente parlante.
Fotografie del 15/05/2007
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