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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 12/05/2009
Ho mancato di menzionare un bel racconto scoperto settimane fa su un numero interessante di Specchio de La Stampa...è un po' che è tornato interessante. Con ampi spazi letterari curati da Cortellessa. Ma torniamo al racconto. E' di Antonio Franchini che già anni fa recensii per i suoi bei libri "sportivo-iniziatici". Il racconto aveva un bel ritmo e una bella corrispondenza fra tempi (quelli del ricordo, quelli interni, quelli de racconto - nel racconto). Al centro c'è il mangiare. Al centro c'è la morte. Al centro c'è la notizia di una morte. La freccia viene scoccata per analogia della vita (e la freccia è la notizia della morte) mentre il protagonista mangia prelibatezze in un villone. Il cellulare è il mezzo di questa dissonanza. Costruito con grande sapienza il racconto alternava piani diversi di presente-passato. Con gusto, sarebbe fa dire se non ci fosse in mezzo tutto quel ben di dio gastronomico.
Mi è capitato tra le mani e ho letto anche il romanzo La persecuzione del rigorista di Luca Ricci 
di cui anni fa credo proprio di aver letto delle storie uscite per addictions (esiste ancora?). Giorni fa citavo Casa d'altri la cui ineguagliabile bellezza rimane tra le pagine-maestro di tanta letteratura che fa esplodere tanto con poco. Ci ripenso.
Murakami quasi agli sgoccioli. Ho mancato di ridire di Sillitoe. Migliori sono i racconti successivi al primo che titola il tutto. Cito a memoria e quindi con beneficio d'inesattezze mnemoniche...d'altronde sono sempre io quello che ha perso un buono regalo di ben 50euri...Zio Ernst, Il quadro del peeschereccio, L'insegnante. Mi ha impressionato di meno la title track.
Vorrei dire altre due cose che non sono però letture ma visioni e quindi le rimando al capitolo di competenza. Visti Muriel (Resnais) e Melinda e Melinda (Allen). A presto o meglio a fra un po'.
Che succederà nei Caraibi? Vado a rivedere il diario di Viviana di cui già in parte ho parlato. Ed eccola al ritorno dal viaggio brasiliano. Una pagina lontana. O siamo noi lontani alla pagina. A voi (la sentenza e la lettura).
Appena arrivata. Avevo voglia di un roti. E' tanto che non lo mangio, un mese e mezzo o piu'. Era il primo desiderio alimentare arrivando a Trinidad. K ha riso. "Un roti? Di domenica? Ma sei pazza!" Come sono pazza? Che male c'e'? Da quando il cibo e' legato ai giorni della settimana? Lui ha sorriso e ha detto va bene. Proviamoci. E infatti ci abbiamo provato, ma effettivamente tutti i roti shops sono chiusi di domenica. Chissa' come mai, a nessuno verrebbe mai in mente di mangiare un roti di domenica. Sarebbe una follia.
Io ero delusa, e incredula. Uno dei cibi piu' consumati delpaese, inaccessibile. Ma poi ripensandoci ho realizzato che qui e' cosi'. Nessuno mangia curry la domenica. Come a nessuno verrebbe in mente di mangiare un bake and shark se non in spiaggia. O le doubles se non di notte. O la corn soup se non la sera, dalle 6 in poi. Impossibile.
La regola magica del capitalismo secondo cui parte integrante della vendibilita' e del successo di un prodotto sta nella sua capillare distribuzione, qui non funziona. E' un po' la regola della cocacola. Parte del suo successo e' dovuto al fatto che la si puo' trovare ovunque. Hai voglia di una coca, dopo meno di cinque minuti ne hai una in mano. Ovunque tu sia.
Qui gli unici che hanno capito questo trucco sono gli agenti del marketing di KFC. Sempre aperto, sempre pronto. E infatti, miracolosamente, ha un enorme successo. Ma chissa' come,mai , ho la netta sensazione che se aprissi un negozietto di roti, bake and shark, corn soup e doubles "sempre aperto e sempre pronto" a Porto of Spain, i Trinidini storcerebbero il naso. "E perche' mai dovrei aver voglia di mangiarmi un roti di domenica?"
Fotografie del 12/05/2009
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