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 il letto di New York... di Carvelli
 
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Affamato e inferocito, sapevo che nulla al mondo mi avrebbe costrtto al suicidio. Proprio in quel periodo avevo cominciato a capire l'essenza del grande istinto di conservazione, la qualità dui cui l'uomo è in sommo grado dotato. Vedevo i nostri cavalli sfiancarsi e morire - non posso esprimermi in altro modo, utilizzare altre parole. I cavalli non si distinguevano in nulla dagli uomini. Morivano a causa del Nord, del lavoro troppo gravoso, del cibo cattivo, delle botte - e anche se subivano tutto ciò in misura mille volte inferiore agli esseri umani, i cavalli morivano prima. E capii la cosa più importante: che l'uomo è diventato uomo non perché è una creatura di Dio, né perché nelle mani ha quella cosa straordinaria che è il pollice. Ma perché è FISICAMENTE più forte, più resistente di tutti gli altri animali, e poi perché in seguito ha saputo costringere il proprio spirito a servire con successo il corpo.

Varlam Salamov
"
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 10/02/2010 @ 11:37:46, in diario, linkato 719 volte)

Il racconto si intitola STORIA DI UNA RUGA ed è uscito sul numero 82 di TRATTI.

tratti 82

www.mobydickeditore.it/rivista.html

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Di Carvelli (del 10/02/2010 @ 09:10:08, in diario, linkato 1629 volte)

Premetto. Che ho sempre difeso Muccino-regista contro Muccino-autore (non perché non ci piace il mondo che racconta non possiamo apprezzarne le doti). Che in fondo un regista veloce fra tanti registi lenti...non che bisogna fare le maratone ma... ha un suo perché, il ritmo, la buona direzioni degli attori, una certa fluidità nel girare e montare. Che vado al cinema osservando indistintamente basso e alto e facendo a mente una mia classifica per genere che non mi impedisce di apprezzare il buono in entrambi. Che quando ho sentito parlare bene di questo film ("nonostante non ci piaccia Muccino") non mi sono identificato neppure in questo atteggiamento salvifico. Che quando ho visto che il mio critico di riferiemnto Roberto Escobar sul domenicale del Sole lo stroncava mi sono trattenuto dal leggerlo (qualche volta è capitato di essere in disaccordo). Che all'entusiasmo di altri recensori, invece, non ho fatto seguire entusiasmo mio. Che, insomma, mi sono tenuto ad equidistanza da tutto e tutti. Anche da me stesso.

Prima i salvati che i sommersi. La Puccini (attesa alla prova difficile del dopo Mezzogiorno) non ha fatto rimpiangere l'attrice che l'ha preceduta. Anzi. Un'aria infantile ma buona, isterica ma comprensiva donano al suo personaggio la forza delle variabili che in altri sfuggono. Con lei la canzone di Lorenzo Jovanotti e solo l'unica altra nota davvero positiva del film ma ero così irritato da non avere voglia di attenderla tanto mi sono detto...e infatti l'ho ascoltata stamane in navetta.

I sommersi. Non so se sia educativo un film come forse non lo è neppure la televisione e quindi non farei questioni di lana caprina se venga prima il male tv del male grande schermo. Di certo se avessi un figlio temerei a equidistanza che veda e approvi i temi di questo film come di tanta tv. Ma lascio ai sociologi e agli psicologi l'ingrato e inane compito e dico. 1 il personaggio interpretato da Favino è una macchietta e lo è anche quando non vuole esserlo. 2 il personaggio "sua moglie" è imbarazzante e mi fa dire (non solo per lei) che il film possa essere in effetti raccontato come biecamente maschilista se non misogino. 3 Che molti matrimoni falliscano ci sta ma che falliscano tutti nei film di Muccino... 4 Che il personaggio del riemerso da viaggi tossici sia una macchietta tout court lo lascio alle leggi della fisica più che alle interpretazioni della critica (che non esercito non essendolo io né rappresentandolo questo sito in sé). 5 Se due su due aspettano un figlio (un figlio...che sono due... desiderati) ed entrambi nati da rapporto extra (intra nel caso di Accorsi) coniugali rende la scena del racconto una barzelletta che così dovrebbe iniziare "ti do due notizie...questa è quella bella, sono incinta....quella brutta è....che non è tuo" e avrei aggiunto risate finte che tanto in sala tutti ci sbellicavamo lo stesso nonostante il preteso pathos) 6 A una che torna dall'obitorio per andare a vedere un amico che si è tolto la vita il compagno chiede "come è andata?"... e come deve essere andata? 7 test tuscolano...a proposito di Santamaria aspirante suicida...a un certo punto il pubblico incitava... daje ammazzate! (inviterei Muccino a mandare un visionatore come si fa nel calcio all'Atlantic). 8 se i personaggi sono ben disegnati narratologicamente alla moglie di Favino non dovrebbe toccare l'odio del suo nuovo compagno. Ingiustificato, ridicolo, fuori tono anche rispetto alla delicatezza (malata) di lei e risiamo a un'immagine fortemente problematica della donna 9 il battito del cuoricino all'ecografo è un po' a rischio (si frequentano da un mesetto)...ma passiamola 10 Cocci finisce in una spiaggia esotica...finisce? non so che augurarmi, augurargli. 11 ma quando nasce (si vede nascere) un bambino si gioisce come ad un gol mentre con l'altra si riprende con la videocamera (ammetto il mio debole senso materno e la poca tifoseria)? 12 il cinema muscolare di Muccino ci ha abituato (troppo) all'isteria, alle reazioni, al lancio dei telefoni (saranno sponsor i vari venditori di cellulari?) tanto che ora raggiungono l'effetto opposto (in sala tutti ridevano al momento sbagliato e questo mi ha dato la certezza che c'è un problema di comunicazione). LAST. La famiglia felice Accorsi-Puccini potrebbe salvarci ma siamo così sommersi che alla fine è meglio nuotare a riva delle nostre semplici (che semplici non sono) vite.

Concludo. Il problema grave di questo film mi sembra proprio nelle funzioni. E' satira senza far ridere e dramma senza far piangere. Inoltre: un film per sentire una canzone è un po' poco. specie se bisogna attendere due ore. farsi intristire sulla impossibilità di un amore non credo che sia benefico. In una vi invito al paranormale forse la vita vi si allargherà di più. Spaventosamente.

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Di Carvelli (del 09/02/2010 @ 14:31:15, in diario, linkato 808 volte)

Settimane fa mi sono imabattuto in una lettera con risposta della posta di Umberto Galimberti su D di Repubblica che dopo aver declinato a rispondere sul particolare di una relazione amorosa e aver citato l' Ars amandi psychoanalytica di Hans Sachs, allievo di Freud, si domanda attraverso di lui "che cos'è la vita a due? Una combinazione di forze per sopperire alla propria debolezza, un'opportunità per possedere una casa propria, una modalità socialmente accettata per allontanarsi dai propri genitori, una fuga dalla solitudine, un effetto indotto dalla fascinazione o dall'ammirazione, un sedativo contro l'eccesso passionale, un'anticamera della separazione, un espediente per sentirsi normali, una casa di piacere, una camera di tortura? Probabilmente tutte queste cose diversamente dosate a seconda dei casi. Ma se il rapporto si fa troppo problematico o soffoca nell'intreccio di troppe domande che lo assediano senza dargli respiro, allora conviene dire addio, senza conferire al congedo una drammaticità troppo solenne. Anche perchè frequenti sono le insoddisfazioni nelle cose d'amore, come scrive sempre Hanns Sachs, "un destino comune non diventa eccezionale per il solo fatto di esserne colpiti personalmente". Quando le relazioni non funzionano i segnali ci sono e si fanno sentire nella perdita della tranquillità interiore, che va ascoltata prima che la relazione distrugga il sistema nervoso e poi quella cosa che lei chiama amore".

Mi ha fatto pensare a una frase di De Lillo che campeggia qui a fianco random rispetto al lavoro. Insomma credo che lamentarsi in modo divertente sia quello che quantomeno dovremmo chiedere a chi si sente eccezionalmente male. Per qualsivoglia ragione. 

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Di Carvelli (del 09/02/2010 @ 11:49:09, in diario, linkato 658 volte)
Guardate un po' chi e cosa? Chet Baker e Arrivederci di Bindi english version con tromba finale in un film italiano (e se guardate bene ci sono anche altre sorprese).
">.
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Di Carvelli (del 09/02/2010 @ 09:59:43, in diario, linkato 809 volte)
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Di Carvelli (del 09/02/2010 @ 08:41:27, in diario, linkato 678 volte)
Ieri (io e la mia amica D.) siamo andati a vedere lo spettacolo di Sidi Larbi Cherkaoui e del Cedar Lake Contemporary Ballet  intitolato "Orbo Novo" e ci è piaciuto. A me in particolare e mi riprometto di farlo piacerebbe approfondire la relazione tra ictus, relazione e reazione tra le sfere del cervello e nirvana. Mi rendo conto che il tutto può apparire un po' faticoso per iniziare la mattina ma non è detto che sia un "compito per oggi".

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Di Carvelli (del 08/02/2010 @ 10:28:56, in diario, linkato 739 volte)
Sabato sera ho partecipato nella parte del Folletto Magichino alla lettura teatralizzata di una fiaba sulla diversità del mio amico G. Fiaba per e con disabili. In una casa del Tuscolano ci siamo radunati con alcuni/e bambini/e e uomini e donne non udenti non vedenti (scusate ma non sono confortable al discorso, alla correttezza o eventuale scorrettezza ma è poca dimestichezza) e abbiamo letto la fiaba, divertendoci forse più che divertendo. Qualcuno leggeva, molti ascoltavano, molti mangiavano. Questo ho fatto sabato sera.
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Di Carvelli (del 08/02/2010 @ 09:02:58, in diario, linkato 744 volte)
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Di Carvelli (del 08/02/2010 @ 08:44:03, in diario, linkato 636 volte)

Fatto

Tartare di maremmana sceltissima con cipolla, cetriolini, capperi, prezzemolo, tabasco, worchester, senape.
Crostata con marmellata di chinotti e mandarance (tutto in casa).
Un'ora di bici con il mio amico A.
Il discorso del volante a D. In sintesi: se vai a sbattere e guidava un altro non te la puoi prendere con l'altro. Se continui a sbattere e guida sempre un altro domandati se non sia il caso che la prossima volta sia tu a guidare.
Letto (soprattutto la Oates e un curioso racconto di Poe sull'amore a prima vista e l'uso degli occhiali)
Visto The single man di Tom Ford.
Rivisto Match point e visto L'era glaciale 2.
Bevuto il perfetto vino DONNALUCE grazie alla consulenza online di A.

Non fatto

"Ascoltare la mia pelle"
Ricucire rapporti (in parte sì, in parte no)
Dividere la crostata.
Non dire tutto quello che so alla persona interessata (in parte no).
Andare al cinema 3 giorni su tre (che in parte era meglio).

Cose che spero di non fare più

Sbagliare i campi, confondere i piani, sbagliare i colori, spostare i tempi.
Dire alla persona interessata una cosa che la riguarda e che riguarda anche un'altra persona (a meno di averne chiesto il permesso a questa seconda).
Smettere di idealizzare, sovrastimare, edulcorare le persone (qualche persona va bevuta senza zucchero).

 

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Di Carvelli (del 05/02/2010 @ 12:39:09, in diario, linkato 750 volte)

Come finisce Lost in traslation? Qual è la verità finale?
questa http://www.youtube.com/watch?v=xgkZHHKSYzQ
o questa http://www.youtube.com/watch?v=-qoCUcgsJW0
Come mi era stato predetto l'effetto di ritorno di questo film dopo il ritorno Jap è stato commovente. LIT è un film che non mi è piaciuto la prima volta che l'ho visto, mi ha un po' infastidito anche se avevo apprezzato il primo film della Coppola. La seconda volta e poi le volte successive l'ho apprezzato e post nippo l'effetto positivo non si è stemperato. Anche se non so la verità finale. Dico non la so. ma la so benissimo. More than this there is nothing.
">.

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