Immagine
 letto (single) di antonella... di Carvelli
 
"
Mentire scopare morire. Avevano appena proibito di tentare qualcos'altro. Si mentiva con rabbia al di là dell'immaginabile, molto al di là del ridicolo e dell'assurdo (...) Così erano messi tutti. Si faceva a chi mentiva molto più degli altri. Presto non ci fu più verità in città.

Louis Ferdinand Celine
"
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 25/07/2014 @ 15:44:52, in diario, linkato 707 volte)
Memento mori - Desiderare figli è un’attività anaerobica - La maternità - Le muse coadiuvanti - La vestizione - La questione della ricrescita - Unità di misura - Al parco - Nell’auditorium della casa - In ufficio - Splendori e miserie dei capi - In vacanza - Una premessa fotogenica - Lo spettacolo della società - Il discorso di fondo - Scrivere con la sinistra - Quando i cavalli da tiro morivano - La questione dell’amore - L’amore è un ufficio postale - Il principio dell’armadio - Frattempo di un discorso amoroso - La poubelle - Tecniche di ragionamento provvisorio - All’ospedale - Il corpo umano - La sofferenza piega il corpo dei ragazzi - Gli anziani escono presto la mattina - Le persone si addormentano con la pastorizia - La questione del decadimento fisico - L’apocalisse ha le ore contate - Alla fine
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 23/07/2014 @ 13:16:16, in diario, linkato 796 volte)
Pubblico qui l'introduzione scritta da Claudio Damiani per il mio ultimo libro "Le persone" (Kolibris edizioni). http://www.kolibrisbookshop.eu/store/?p=productMore&iProduct=108 La scrittura di Roberto Carvelli è anzitutto osservazione di cose vicine, molto concrete e tangibili, luoghi che viviamo e amiamo, che ci circondano e contengono, su cui poggiamo, cose che tocchiamo, su cui rimane la nostra orma. Un suo libro si intitola Letti, e racconta uno per uno i letti su cui l’autore ha dormito, dalla culla in poi. È come se Carvelli potesse parlare di noi solo attraverso le impronte che lasciamo, come se la sua fosse un’archeologia del presente. Come se così veloce scorresse il presente, e così poveri, così fragili noi, che altro non si potesse che attaccarsi alle cose, come a tronchi o pietre che anche loro rotoleranno nella corrente della vita. Così Carvelli ci conduce per mano per i nostri luoghi, tra le nostre cose: in casa, nelle nostre stanze (la cucina, “luogo delle soste / inattese e indefinite”, il corridoio, lussuosa “viaria degli incontri”, la stanza da letto, luogo della smemoratezza, il bagno, luogo di pensiero, di scelte fondamentali), al parco (“eden pubblico”, sacra rappresentazione dell’al di là), in ufficio (“luogo del tempo” e del suo spreco, dove “le persone realizzano / nel lavoro / la loro più compiuta inaffidabilità / e si declassano / di un rating / vicino alle cose / di cui sono arredo”), in vacanza (dove le persone si aggrappano ossessivamente agli scatti, alle fotografie, perché sognano “di essere perfette e finite, / di non essere più quello che sono / ma un qualcosa di simile / al marmo, al bronzo, / alla materia che plasma / l’infinito nel finito”), e insomma davanti a tutto “lo spettacolo della società”, tutti noi immagini, foto di qualcosa o di qualcuno, “spettatori” che “spettano” a qualcuno, non a se stessi, e quella “legge della traslazione” come la chiama Roberto, quel non poter tenere la responsabilità, quel dare sempre la colpa a altri, o a altro, o al fato, che è così tipica delle persone. È come se Carvelli, che ci guidò un tempo per le vie di Roma nel suo indimenticabile Perdersi a Roma. Guida insolita e sentimentale, ci guidi ora nel museo della nostra vita quotidiana, illustrandocene ogni stanza, ce le faccia vedere tutte, impietoso, le miserie, le vanità, e tante cose piccole e minime di noi, ma significative, di cui non tutti si accorgono, e come corra giù rapida la vita verso la foce, come un torrente torbido invernale, come cade e decade il nostro corpo, e il nostro tempo; e come siamo, però, pur tuttavia, “persone”, come possiamo esserlo e non esserlo. E ci dà, allora, delle indicazioni, non è solo un Cicerone, è anche una guida spirituale, un Virgilio. Non voglio stare qui a dirle, le troverà il lettore, sono sparse nel cammino, come i grani che i bambini portano ai pesci del laghetto del parco, e involontariamente perdono: “a passi incerti / e mani lasche, / come in una favola / seminano grani”.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 22/07/2014 @ 08:12:32, in diario, linkato 1013 volte)
Tecnicamente si parla di letteratura di autofiction (o autofittiva come riporta Franco Cordelli citando la studiosa Claudia Jacobi dalle colonne de La Lettura domenica scorsa) quando chi dice io nel romanzo paga alla regola dell'invenzione un prezzo più alto. Quando, per dirla altrimenti, l'imbarazzo dell'identificazione cede il passo alla certezza o alla necessità della stessa. Chi mi legge sa che da tempi non sospetti dedico a questo non genere una composta attenzione. Forest prima Carrere poi. Ma prima di prima Walden di Thoreau e ancor prima la letteratura che amo ha familiarizzato col nemico. I libri che rileggo stringono rapporti con una verità soggettiva. Hanno trovato giusta distanza dall'autocompiacimento e spregio del dolore per nutrirsi di se in modo autocannibale. Se ci si pensa anche le lettere (genere ben prima storicizzato e letteraturizzato) fanno comunella col reale da tempo. Per Cordelli realtà e romanzo sono indecidibili e il male non dovrebbe abbigliarsi. In definitiva da questo punto di vista dovrebbe esistere letteratura autofittiva ben scritta (dove ben scritta forse starebbe per necessaria senza virgolette ovvero necessariamente di autofiction) o meno. E, per quanto valga un genere (una aggiuntiva ipotesi di critica letteraria) vale pur sempre maggiormente sapere se c'è un nuovo libro buono o meno. Un autore che ha qualcosa da dirci in più. Prescindendo dalle armi e dal contesto del suo dire. Dal materiale del suo dipingere, dalla classificazione incommensurabile "astratto o figurativo".
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 21/07/2014 @ 14:36:28, in diario, linkato 682 volte)
Ha fatto tutto quello che ha potuto. Per esempio ha pianto. Per non farlo andare. Per farlo tornare. Poi, quando lui per davvero è tornato, non sapeva davvero cosa fare. Non sapeva ridere. Non c'era ragione di piangere. E così non ha fatto nulla. E lui è riandato. Senza che lei avesse più lacrime.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 16/07/2014 @ 14:52:53, in diario, linkato 657 volte)
La mamma di Giulia - Che è morta senza averle spiegato cosa si fa dopo aver conquistato un uomo. Che tutto i primi tempi le era sembrato facile. Ma che tutto, presto o tardi, si è messo per il verso contrario. Che non bisognerebbe morire senza aver completato una formazione. O che, almeno, una lo dovrebbe dire: da qui in poi fai sola. Quello che manca leggilo in questo libro, in questi libri. Ma i libri non dicono mai la fine di una formazione. Per una scuola della vita servono dita puntate, scrollate di capo. E urlare, serve. Tutte cose che non fai da sola. Anche se hai molta fantasia.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 15/07/2014 @ 12:15:57, in diario, linkato 647 volte)
Giorni fa (il 6 luglio) leggevo sul “Corriere della Sera”, nelle lettere a Sergio Romano (in genere le lettere ai giornali, per una mia iniqua deformazione del senso attivo/passivo della lettura, è una delle parti che salto a piè pari), una missiva di un lettore che riferiva di un sondaggio effettuato in Francia. Dal 1959 a oggi per tre volte è stato chiesto ai transalpini “Quale paese ha maggiormente contribuito alla sconfitta della Germania?” durante la Seconda Mondiale. Si è passati dal 57% URSS e 20% USA del 1945, al 25% Sovietici e 49% States del 1994, fino al 20% Russia e 58% America. Disegnando, insomma, un arco inverso che sembra quasi speculare nella sua inversione. Tralascio la risposta che, naturalmente, mette in risalto la non verità storica dei sondaggi ma la percezione (“giudizi e pregiudizi”) della Storia. Meno importante e più importante per motivi diversi. Forse meriterebbe un test la percezione di questa conquista democratica dovuta ai liberatori. Di quale senso di democrazia atteso e disilluso portato dalla liberazione parliamo e quali ne sono le conseguenze attuali rispetto ai suoi albori?
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 06/05/2014 @ 08:58:26, in diario, linkato 772 volte)
Paolo. Forbito, sofisticato, sensibile. Così era Paolo. E aveva persino poche velleità di sembrarlo. Non un gesto, non una parola, niente era destinato a quel tornaconto immediato. Le persone che lo hanno conosciuto lo ricordano timido, imbarazzato. Tutti quelli che hanno provato a raccontarlo hanno riscontrato persino un po’ di complicazioni per trovare fatti, storie che evidenziassero le sue qualità. Ma alla fine, a tutti, questo è parso un ennesimo segno della sua statura morale.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 05/05/2014 @ 09:46:28, in diario, linkato 672 volte)
Parli per sigle. Parli per sesto senso. Parli senza dire. Senza dire cose che pensi. Parli e non pensi. E io dovrei, peraltro, ascoltarti. Per pensare cosa? Per dire che? Cose che non ci sono? Che vedi solo tu? Io dovrei ascoltare cose che non ci sono. A tanto arriva la tua immaginazione. Fin qui si spinge la tua voglia di forzare la concretezza dello spaziotempo.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 28/04/2014 @ 14:06:42, in diario, linkato 1166 volte)

 

Pubblico qui la mia introduzione al libro di Marco Marcocci "Missih. Un alieno sulla Terra alla scoperta della finanza inclusiva" (pp. 104, Ecra, € 10,00, ISBN978-88-6558-088-2). Per chi fosse interessato: migrantiebanche@yahoo.it

 

“Ogni uomo è ricco in funzione delle cose di cui può fare a meno”. Porto questa frase stampata in mente. È di Henry David Thoreau, uno dei padri del radicalismo americano, che ha scritto praticamente un reality ante litteram e solitario. A Walden (località che dà titolo al suo libro, il cui primo capitolo non casualmente si intitola “Economia”) ha dimostrato a sé e al mondo che per vivere c’è bisogno non solo di meno di quel che si pensa ma di molto di meno. Ha dimostrato con la vita e sulla carta che gran parte di quello che riteniamo necessario è trascurabile e che, spostando l’asse della necessità verso la sobria sussistenza, si può dire no a molti surplus ottocenteschi. Il nostro rapporto col denaro – oggi più che allora – soggiace a leggi del consumo sempre più influenti o, addirittura, stringenti. Tutto questo ha determinato una nuova distinzione di classi (e di Paesi) e con essa nuove povertà. Il libro di Marco Marcocci – non nuovo alla rassegna e allo studio delle forme della finanza “buona e giusta” – parte da premesse diverse, per così dire ex post. In questo agile saggio fa ripercorrere al suo extraterreste flaianesco tutte le pratiche dell’inclusività economica e finanziaria. Esiste un modo? Si può praticare una via della sobrietà del denaro? Si può riuscire a coniugare il benessere personale con l’attenzione alle povertà? Può il denaro rendere partecipi del suo scambio e della sua circolazione anche chi meno può, per ragioni di sviluppi personali e storici diversi? Il sì che diciamo insieme a Marcocci e al suo Missih si declina attraverso riusciti esempi di solidarietà economica. Praticata 10 > M. Marcocci Missih. Un alieno sulla Terra alla scoperta della finanza inclusiva dall’Ecuador al Togo, dall’Islam all’India. Alla base ci sono le leggi dell’economia che conosciamo dagli albori del nostro pensiero, così come dal Vangelo e dalla parabola dei talenti che si conclude con la reprimenda del servo fannullone che restituisce il suo senza vantaggi (diversamente da quelli che avevano messo a frutto, raddoppiandoli, i loro 2 e 5 talenti) e fa dire al suo padrone: “Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” (Matteo 25, 26-29). Nei termini della “semina” è necessario non guardare tanto al seme in sé, ma alla terra dove esso cade o viene messo a dimora: “Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un’altra cadde fra i sassi, dove non c’era molta terra, e subito spuntò perché non c’era un terreno profondo; ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò. Un’altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. E un’altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno” (Marco 4, 3-8). Insomma, il denaro può e deve dare frutto. Non può rimanere fuori dalla necessaria pratica della semina: bisogna solo scegliere il dove e capire il come, ma partendo sempre da un perché. E questo avviene anche nella modalità del dare. Il Corano – cito dalla versione dell’indimenticato islamista Alessandro Bausani – incoraggia il dono: “E quando uno dona dei suoi beni sulla via di Dio è come un granello che fa germinare sette spighe, ognuna delle quali contiene cento granelli; così Dio darà il doppio a chi vuole” (Sura II, 261). E mette in guardia dall’indole troppo spinta verso il vantaggio: “Non ti inganni la facilità negli affari degli infedeli, sulla terra: poca cosa e poi, l’ultimo rifugio, l’Inferno; qual tristo giaciglio!” (Sura III, 196-197). Marco Marcocci, in maniera del tutto laica e mondana (contrariamente alle nostre citazioni oltramondane), ha tirato giù il suo Missih dallo spazio e gli ha fatto conoscere pratiche di un’economia attenta ai bisogni di chi può poco o non può. Ed è un libro che cade come un seme in un terreno sempre più arido per la crisi che viviamo da quello che, tra procrastinate uscite e malintesi segni di ripresa, sarà presto un decennio. Mentre ci siamo dentro, qualcuno cerca di uscirne fuori. Non solo in centri di calcolo e uffici studi. Ma lì dove serve, dove è necessario. Il risultato è: un’altra finanza è possibile. Una finanza che può far raddoppiare il singolo talento che qualcuno di più magre possibilità possiede senza per questo doverlo guardare come un seme troppo piccolo per trovare il terreno giusto dove essere messo a dimora.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 22/04/2014 @ 07:08:48, in Diario, linkato 725 volte)
Che c'entrano il quartiere Coppedè e D'Annunzio e Pirandello? E poi: come mai è diventato un teatro il fondale preferito del cinema? E infine: perché le suggestioni di questa opera architettonica circoscritta hanno figliato più nel cinema che in letteratura? Lo scopriremo domenica 27 camminando tra simboli e storie cercando di realizzare il misterioso fascino di questa opera concettuale piena di evocazioni. Più che un'isola felice un nonluogo iperpersonalizzato. Dove si unisce una fantasia spazialtemporale a una abitativa. La conferma che un architetto può diventare un brand di se stesso osando persino troppo ma così eternandosi in una Roma adusa al superbo.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Ci sono 3577 persone collegate

< ottobre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
 
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
     
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
diario (3972)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
casa (8)
diario (1)
Letti di Amicizia (81)
libri (7)
Roberto (9)

Le fotografie più cliccate


Titolo

 


webmaster
www.lorenzoblanco.it








08/10/2024 @ 05:56:35
script eseguito in 281 ms