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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 25/02/2004
Delle volte ti capita di entrare in un ex-cinema - non dico dei bingo... e chi ci va!? ma magari di un supermercato - e ritorni in un posto in cui hai memoria di film bellissimi o di film punto. Ti muovi come per riconoscere la sala che fu. Alle volte lo fai anche con le mutisala. E ti domandi: questa è la metà di quella? la sua parte superiore? Vorresti risentire l'odore dei popcorn, ritrovare il buio e la luce della maschera (e magari sei l'ultima generazione a ricordare quelle lucette basse che si muovevano a passo di donna e tacchi), il passo fosco che guidava ai bagni, le tende di velluto (quasi sempre rosse come se fosse cliché) pesante o le porte a saloon, quei lampadari che c'erano (e ci sono ancora ma raramente) e i biglietti strappati a formato autobus. Ti sembra di risentire frasi, dialoghi battute. Magari è tutto ancora lì, nell'aria dei capi delicati, delle offerte speciali, dei banchi pesce. magari no, magari sono solo voci che senti tu, magari stai male ed è bene andarsi a far vedere da uno bravo. O no. Meglio andare al cinema e non pensarci.

Sabato su TTL Stampa, un articolo recensione sugli odori firmato da Mirella Serri. Dritte di lettura che ci porteranno in libreria a sperperare denaro: la saggistica è diventata davvero troppo cara (vedi Feltrinelli per capire, con la sua serie rossa all’apparenza economica e poi da salasso). Riguardo agli odori alla deodorizzazione dei tempi moderni, alla perdita dei grandi profumi culinari del mattino, quello delle famiglie di una volta e qui – nella mia zona – trasferito nelle famiglie non-italiane ci sarebbe tanto da dire.

E dico questo asserragliato dall’odore del cloro trai polpastrelli del mio ritorno pur docciato dalla piscina, l’odore del sigaro della casa già dal primo mattino, così, una specie di allarme-disincentivo amicale e dall’altra un piacere riservato. Ovviamente l’articolo metteva in risalto la pur facile identificazione odore/sesso, la qual cosa viene naturale come con il cibo. Ma anche l’odore dei soldi: carta speciale che infatti non ritrovi da nessun’altra parte. E carta per carta ecco il libro, acquistato con la mente e con gli occhi (ah le copertine!!!) e poi conosciuto con l’olfatto. E il giornale di primo mattino. Da oggi ho ripreso la caffettiera dopo un black-out da bollitore elettrico e the al bergamotto solidale. Se ne sarà accorto qualcuno, lungo le scale della nostra mancata casa comune? Forse no, si saranno accorti solo che l’antico toscano regna ancora e la casa comune stenta ancora. Perciò.
Fotografie del 25/02/2004
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