Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Mi hanno girato questo breviario di scrittura e me ne faccio latore, felice.
Consigli di Roy Peter Clark:
Affidati alle mani.
Per un po', dimentica il cervello e fai correre le mani sulla tastiera. Comincia a scrivere, qualsiasi cosa. Anche le mani sono collegate al cervello: saranno loro a dargli una spinta e a suggerirgli le parole con cui cominciare.
Scrivi ogni giorno.
L'antica raccomandazione di Plinio "Nulla dies sine linea" è più attuale che mai. Meglio scrivere che aspettare.
Concediti dei piccoli premi.
Scrivere stanca. Finita una pagina o un passaggio difficile, concediti una passeggiata, una tisana, un cioccolatino, una bella canzone.
Comincia a scrivere presto.
Non aspettare di avere tutto chiaro in testa, tutta la documentazione pronta... comincia subito. Meglio avere più tempo per la revisione.
Conta ogni cosa.
La qualità è importante, ma anche la quantità. A scrivere in maniera veloce e scorrevole si imparara scrivendo tanto.
Riscrivi.
La qualità viene dalla revisione: scrivi velocemente per poi rallentare il ritmo e tornare su ogni frase, ogni parola, per migliorare e asciugare il testo.
Fai attenzione al linguaggio.
Non dire "ritardo", "difficoltà", "blocco della pagina bianca". Meglio "cominciare", "idee", "titolo", "ritmo".
Apparecchia la tavola.
Sgombra il tavolo (e la mente) prima di cominciare. Rispondi ai messaggi che aspettano, butta i ritagli che hai già letto. E, una volta finito il testo, prepara il tavolo per il giorno dopo.
Trovati un editor per amico.
E' importante che qualcuno rilegga i nostri testi e ci suggerisca come migliorarli. Ma qualcuno che ci voglia bene e che sappia capire cosa dirci senza scoraggiarci.
Tieni il taccuino a portata di mano.
Carta e penna sempre con sé: per appuntare un'espressione che abbiamo sentito, una parola nuova, un'idea da sviluppare, un'immagine che ci ha colpito, un sogno che abbiamo improvvisamente ricordato.
Dunque. Oggi in una pagina de Il Messaggero con 7 (sette) rimandi interni, quindi affollata di seguiti, uno rimandava ad una restauro studio di affresco antico la cui erezione di pene fa dire "pornografia". Ieri Vanna Vannuccini nella prima pagine della cultura di Repubblica domanda alla Jelinek (in imbarazzo alla domanda)

se sa che i suoi libri in Italia erano stampati (ora si è scatenata al bagarre) da un editore di pornografia. Avrei almeno una cosa da dire su questo editore (SE/ES) con il quale avrei dovuto esordire anni fa ma una mi sento di dirla a prescindere e cioè che ho nelle sue splendide edizioni dei libri fondamentali da Thoreau a Il giardino delle delizie, De Sade Butor ecc. Pornografia: fornire una definizione. Legale. O iconografica. O...
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