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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 19/01/2007
«Lei: Credo che potrei innamorarmi di te. Lui: Perché? Lei: È una cosa che sento. Lui: Credi a tutto quello che senti?»

«A volte pare Altan, a volte Claire Bretécher, o i Peanuts, o Calvin & Hobbes (nomi grossi): ma è sempre lei. I suoi dialoghi sono già delle strisce, su vite e lavori e amori tutti ugualmente precari.»
Queste righe le ha scritte Stefano Bartezzaghi commentando il primo libro di Rossella Messina. Che è un libro fatto per sequenze di dialoghi a volte fulminanti, spiazzanti (vedi in cima e in fondo al post). Prima che sia il 25 gennaio (data dell'arrivo in libreria) mi permetto di consigliarvelo. Io ho letto e conosco Rossella (è lei che ha curato l'editing di Letti quando lavorava in Voland). Ho letto dicevo queste e altre cose e ho anche cercato con poca fortuna di farle arrivare ad un paio di editori ma...è inutile piangere sulle bozze versate (e questo vale per noi come per tutti gli aspiranti inviatori di dattiloscritti)...quello che è certo è che oltre all'arguzia del botta e risposta (leggetevi il suo blog www.pensavopeggio.splinder.com) c'è una sensibilità di racconto che emerge anche nelle cose più naarrative della Messina che spero di cuore che trovino la luce della stampa (specie Limbo che è l'inedito che ho amato durante la fine di un'estate un po' faticosa e vuota). Ma torniamo all'oggi, anzi al domani, o meglio al 25 gennaio e diciamo che se una volta si diceva "ditelo con i fiori"...ora io direi ditelo con Pensavopeggio (e c'è da credere che forse anche Lui capirà).
Lui:
Ho deciso di venirti incontro.
Lei:
Convivenza?
Lui:
Pensavo di passare dalle tue
parti per un caffè.
• • •
Lui:
Certe volte vorrei un figlio,
altre…
Lei:
Un pallone?
"-Sto dicendo, Melissa, che i figli non dovrebbero andare d'accordo con i genitori. Tuo padre e tua madre non dovrebbero essere i tuoi migliori amici. Nel rapporto genitori-figli dovrebbe esserci qualche elemento di ribellione. E' così che si definisce la propria identità individuale. -Forse è così che definisci la tua identità, - disse lei. - Ma tu non sei certo un emblema di maturità felice". (Le correzioni - Franzen)
L'esergo è a dire anzi a seguitare il già detto. Ovvero della capacità di un libro di mettere in campo un dissidio, un contrasto. Partiti in opposizione anche su macrotemi tutti condivisi. Idee su cui ognuno ha una sua opinione (avete presente le trasmissioni tv con tanti litigi?) ma portate avanti con onore, senza quel gusto (o retrogusto di ovvietà) che spesso lasciano i suonatori imporvvisati di tamburi.
Fotografie del 19/01/2007
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