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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 28/08/2007
Sono famoso per questa cosa che mi piace accompagnare amiche a vedere i vestiti da donna, accompagnare loro a comprare vestiti. Mi piace le commesse che siavvicinano loro facendo domande personali (molto personali che da noi maschietti non si userebbero). Mi piace come piacerebbe ad un giovane bambino truffauttiano così avvinto dall'edulcorato mondo femminile. Mi sento rapito da quello che succede tra i camerini e le stampelle, vorrei sbucare sotto il camerino e shhhhh ci sono anch'io mi fai stare qui, mi nascondi e me ne sto lì buono a dire ti sta bene, prova quello bianco. Brodo di giuggiole è l'espressione che usano altri. Brodo di giuggiole. Oggi ho rubato il catalogo di maxmara e ho guardatol e modelle e il nome dei capi del prossimo anno. Si chiameranno così i vestiti: occupare, utenza, fiordo, odoroso, asti, ugola, osteria, livio, stizza, safena, ostento, martora, origine, siepe, serio, aronne, liocorno, binario...Mi piace il vocabolario della prossima donnatargatamaxmara...si dice così no?
"Sei una favola". Non so se si dice anche altrove. A Roma sì: sei una favola. In pratica credo che...beh si capisce cosa vuole dire il detto. Ma mi è accaduto davvero di aver conosciuto una ragazza e aver pensato "è una favola" (mai avrei avuto il coraggio di dirglielo "sei una favola")...e così le ho detto "credo di averti letto già da qualche parte" e mi sono fermato. Cioè mi è scappato: volevo dire che era un elfo, un troll. Volevo dire che era colorata e si poteva nascondere ovunque perché era ovunque. Così mi sono stato zitto e ho aspettato che uscisse una magia. Che è uscita. A volte le persone sono così: sulle nostre piste le ha messe la mano insondabile di un artefice di racconti senza tempo e senza luogo. Peccato che qui tutto ha un tempo e un luogo. E finisce che...non ci s'incontra per più di un tot di volte come non ci si bagna nella stessa acqua. Ed è triste? Boh forse no.
Non è disfattismo dire che il sonno è la migliore cura e che nel dormire si compie una felice trasformazione. Piuttosto è grave pensare che le tante ore che passiamo incoscienti siano ore inutili. Disfattista sì, quella idea. Che mezza vita sia da pensare una zona morta, un angolo per quanto rigenerativo di niente in mezzo al tanto (o al tutto) della veglia. Eppure succede, di pensare così: al sonno come ad una perdita di tempo. Ed è piuttosto una sconfitta. Delle cose belle che ricordo stamane una sta nel sonno e che non succeda, che non sia successa e mai succederà poco m'importa. Spesso le cose che succedono non sono così autenticamente belle come quelle che succedono in sogno (o nell'immaginazione). E con questo non voglio eternare l'immobilismo, il non reale, l'immaginario. E' solo che c'è un tempo da spendere bene ed è quello che sembra obbligatorio o necessario (a volte bisognoso) del dormire. Che duri 15 minuti o 10 ore. E vale la pena viverselo a pieno.
Fotografie del 28/08/2007
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