Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
E' come se la casa avesse due parti. Una di sopra e una di sotto. Come se avesse due tempi. Quello di notte e quello di giorno. In mezzo c'è questo tempo inconsueto che è a metà della notte. Un'ora che precede il canto degli uccelli (verso le 4 o poco dopo), un'ora che anticipa qualsiasi decisione. Un'ora in questo caso senza decisioni. Un tempo inadatto a qualsiasi ferma conclusione. E forse anche una parte. Così scendo dal letto di sopra al letto di sotto. Per vedere se è l'altezza che turba la notte. O è la notte che turba l'altezza. Sotto la casa è spenta e vuota. La parola svegliarsi non ha un suono reale. La parola dormire non ha un senso definito. Tutto brilla di nulla e di buio. Poi cantano gli uccelli una musica stupida, canzoni che sanno solo loro.
Per Semra, con vigore marziale (Raymond Carver)
Quanti soldi fanno gli scrittori? ha detto per prima cosa non aveva mai incontrato uno scrittore prima Non molto ho detto gli tocca fare anche un altro lavoro Tipo? ha detto Tipo lavorare in fabbrica ho detto spazzare pavimenti insegnare a scuola raccogliere frutta e roba del genere qualunque cosa ho detto Al mio paese ha detto uno che è andato all’università non spazzerebbe mai i pavimenti Bè fanno così quando sono agli inizi ho detto tutti gli scrittori fanno un sacco di soldi Scrivimi una poesia ha detto una poesia d’amore Tutte le poesie sono d’amore ho detto Non capisco ha detto E’ difficile spiegare ho detto Scrivimela adesso ha detto Va bene ho detto tovagliolino/matita per Semra ho scritto Non ora sciocco ha detto mordicchiandomi la spalla volevo solo vedere Dopo? ho detto mettendole una mano sulla coscia Dopo ha detto O Semra Semra Dopo Parigi ha detto Istanbul è la città più bella Hai letto Omar Khayyam? ha detto Sì sì ho detto un tocco di pane un fiasco di vino conosco Omar di sopra e di sotto Kahlil Gibran? ha detto Chi? ho detto Gibran ha detto Non proprio ho detto Che cosa pensi dei militari? ha detto l’hai fatto il militare? No ho detto non penso granchè dei militari Perché no? ha detto che cavolo non credi che gli uomini dovrebbero fare il militare? Bè certo ho detto dovrebbero Una volta vivevo con un uomo ha detto un vero uomo un capitano dell’esercito ma l’hanno ammazzato Bè che diavolo ho detto guardandomi attorno in cerca di una sciabola sbronzo come la tromba della ritirata accidenti a loro non mollo Sono appena arrivato la teiera vola sopra il tavolo Mi dispiace ho detto alla teiera cioè a Semra All’inferno ha detto non so perché cazzo mi sono fatta rimorchiare da te
Di Carvelli (del 28/04/2011 @ 09:14:40, in diario, linkato 2652 volte)
Da un po' di mesi faccio questa cosa: vado un paio di volte al mese a leggere a casa di un amico che non riesce a leggere bene. Non che non veda. Niente di tragico. E' solo che non legge da anni, ha abbandonato la scuola da un bel po'. Fatica. Si tormenta parola per parola. E allora vado a casa sua e leggo per lui qualcosa. C'è qualcosa di speciale nel leggere per qualcuno quando questo qualcuno vuole e di più quando non può.
Io per me sto leggendo uno scrittore che amo molto. Si chiama Marcel Pagnol (di cui si annuncia un remake di un film da lui diretto - fu oltre che scrittore e sceneggiatore, regista - con alla macchina da presa Auteuil). L'ho amato per Manon delle sorgenti e Jean de Florette, libri e film). Ora leggo Il tempo degli amori, parte postuma del suo diario di anni giovanili. Racconti bellissimi, colmi di dolcezza e allegria. Chi era Pagnol? http://it.wikipedia.org/wiki/Marcel_Pagnol
Di Carvelli (del 27/04/2011 @ 16:03:10, in diario, linkato 1835 volte)
Il giorno di pasqua, così, per ossequio alla tradizione abbiamo visto Habemus papam e ci è piaciuto. Addiritttura si è detto dopo: il miglior film di Moretti. ma è presto per dirlo. Io sinceramente avrei resistito al clamore del finale. ma è una scelta estrema che rispetto. Il film è bello: è un film sulla perfettibilità della debolezza di contro alla imperfezione della forza. A ben vedere è un film sulla bellezza della fallibilità. Essere fallibili vuol dire essere umani molto umani. E essere molto umani è garanzia del divino. O la sua spinta naturale. Ma il punto è sempre nella trascendenza. Siamo noi che ci muoviamo verso il cielo cupo del mondo o il divino si cala in noi e ci rende degni di rischiararlo. Io la penso number one. Ma in tutti i casi immagino che il film possa aver irritato mettendo, apparentemente, in discussione la dotazione perfetta della fede. Non credo sia così. Mi scoccia pure un po' dire che è un "fuilm profondamente religioso" come occorre in certe barbose attestazione assopigliatutto di molti sedicenti fedeli. Ma di sicuro è un film da meditare più che da repellere.
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