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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 20/09/2005
A chi non capita, direte voi. Ci sono giorni (questi, per esempio) che di una frase sbagliata su tre io dico quella. Un commento fuori posto? Lo faccio io. Un’offesa? L’ho pensata ma me ne vergogno, giuro che non la dico e poi…bam…l’ho detta. Scrivo male gli sms, interpreto male gli altrui, scrivo mail incomprensibili (sai che novità!), do consigli (ma chi me li ha chiesti!) sbagliati. Ci sono giorni in cui sarebbe meglio che me ne stessi a casa coi cellulari staccati, nessuna forma di comunicazione con nessuno… al limite mi affaccio e grido giù il nome del mio vicino di casa che lui sale, garantito. Invece, vanità delle vanità, mi pregio anche di instaurare nuove amicizie con risultati tragici o di perpetrarne di novelle e antiche con peggiori. Ho preso una risoluzione: prima di dire alcunché scrivere un breve protocollo d’intesa con la/le persone in questione. Farsi precedere da una missiva, farsi tutelare da un avvocato, un prestanome, un sensale. Insomma, in quattro parole: evitare di vedere alcuno.
C'era Benigni e c'era il canto di Paolo e Francesca e il corpo morto cade. Ricordi? Ricordatelo ora che precipiti nella cefalea su un letto di novalgina. Si striscia per arrivare alla fine del giorno. Si striscia per arrivare alla fine della vita. E non è un male se l'altra possibilità sarebbe il rimanere inerti a terra. Meglio un giorno strisciante di cento fermi. Poi pensi che vorresti essere lì e che non ne hai il coraggio. Che vorresti essere un po' più in là e invece a furia di strisciate chissà quando ci sarai. E allora benvengano questi piccoli cambi di posto. Questi minimi scarti. La giornata si mastica tutto il tuo tempo: ingrassa il lavoro, ingrassa chi ti sta vicino, lo Stato, il Comune, l'alimentari sotto casa e tu non dimagrisci. Sembra tutto pesante, tutto faticoso e strisciante e ti domandi come mai sia tutto difficile... capire e farsi capire. Ti stupisci di come quel che è chiaro si oscuri e si confonda con il residuale nero che ti porti appresso. Poi, come se nulla fosse, tutto passa e brilla di nuovo un sole piccolo. Una luce breve, un ultimo fioco lampo su tutto.
Fotografie del 20/09/2005
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