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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 25/09/2006
Si aggiunge al catalogo dei letti la stanza semivuota in un appartamento vuoto che poi appartamento davvero non è. Prenderne nota? Ricordare per arricchire la sequenza del libro dei letti? I minuti passano, la notte sembra incorniciata in un piccolo furto a tempo determinato. Come un'occupazione. Come un ricovero di fortuna conquistato nella precarietà di questi giorni e a tempo. Sotto macchine che sfrecciano. L'alba sarà improvvisa e andrà presa al volo. Un treno. L'odore dello sterco dei cavalli. Lavoro.

A love story, 1997. Silicon di Luisa Rabbia www.luisarabbia.com
Sabato mi sono seduto nella Galleria Esedra e ho fatto colazione. Solo. Dagnino è uno dei miei luoghi culto...vedasi "Perdersi a Roma". Mi pregio perciò di fare una piccola ammenda, non sia altro che economica.
Sembra che non stia andando più al cinema e invece è solo che non so di tutti i film che ho visto e vedo quale sia degno di un commento ottimista. Eppure vado molto. Eppure, spesso, trovo qulacosa che mi incuriosisce o mi sorprende ed è per questo che mai abbandono la sala anche se la tentazione alle volte è forte. Ma poi resisto, mi fermo, aspetto, temporeggio. Mi dico "ho speso un bel po' di soldi" e di questi tempi non è il caso di perdere soldi. Anche ieri sono andato al cinema. E a dispetto della drammaticità del plot non ho potuto trattenere una risata pur in uno di quei momenti che il regista penso avesse inteso come apice del climax. I film spesso sono scritti male. Spesso sono male interpretati. Spesso non sembra (le due cose vengono un po' mascherate) ma i personaggi a ben guardare sono macchiette. Alle volte capita (si capisce) che sono mal diretti. Alle volte mal scritti. Tendo sempre a depenalizzare gli attori (molto neorealismo ci ha insegnato come si possa ottenere molto da non professionisti). Ma le responsabilità è giusto che si dividano. Ci sono registi che girano sull'onda di un'emozione. Registi che fanno politica e non cinema. O meglio che fanno cinema quando la politica glielo chiede. Attori che piacciono al governo. Registi che sono cari a una certa intellighenzya. Ci sono registi/autori con un bello sguardo ma solo sotto commissione e registi che pensano di essere americani (nelle interviste propagandano il loro modo di girare coraggiosamente USA) ma a parte qualche effetto e la pretesa di una serie di rutilanti e gratuiti colpi di scena non hanno altro da regalare ad un pubblico...e c'è poi un pubblico partigiano che si esalta riconoscendo la politica di cui sopra o l'americanismo di cui sotto. Nessuno dei due tipi/topoi è capace a quel punto di dirvi se il film sia bello o riuscito. L'importante è recitare/replicare il loro sentire. Tutto questo è ideologia. Che con il cinema c'enta poco o punto. Ecco perché è un po' che non parlo di film.
Fotografie del 25/09/2006
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