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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 27/09/2006
Seguono due poesie di Beppe Salvia. Non adesso ma poi...vorrei...comprare questo piccolo tributo amichevole alla storta perfetta sorte della poesia e alla sua bellezza.
Adesso io ho una nuova casa, bella
anche adesso che non vi ho messo mano ancora. Tutta grigia e malandata, con tutte le finestre rotte, i vetri infranti, il legno fradicio. Ma bella
per il sole che prende ed il terrazzo ch’è ancora tutto ingombro di ferraglia, e perché da qui si può vedere quasi tutta la città. E la sera al tramonto sembra una battaglia lontana la città. Io amo la mia casa perché è bella E silenziosa e forte. Sembra d’aver Qui nella casa un’altra casa, d’ombra, e nella vita un’altra vita, eterna.
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Abbiamo nel cuore un solitario amore, nostra vita infinita, e negli occhi il cielo per nostro vario cammino. Le spiagge i cieli, la riva su cui sassi e rovi e il solitario equisèto, e colli erbosi grassi rioni, città dispiegate come belle bandiere, e nude prigioni. Questa è la nostra vita. Questi nostri volti vagabondi come musi di cani ci somigliano. Il vento il sole le corolle rosse e blu, i sogni mai sognati i nostri sogni. Questa è la nostra vita e nulla più.

Beppe Salvia (1954 – 1985)
Oggi, cercando di quantificare una fregatura occorsami e i conseguenti dispendi, mi sono sorpreso a pensare a che valore si debba dare alla felicità, il prezzo, la quotazione. E' possibile dire 25mila euro? Duemila euro? So che cammino con le parole sul bordo dell'ovvio eppure, con la facilità dell'essenziale, ieri mi sono sorpreso a fare un ragionamento monetario sul più prezioso (uno dei più preziosi) beni di cui disponiamo. Il più prezioso o il primo. Anche se nessuno si azzarderebbe a dire che e se è costoso, se e che prezzo meriti. Dunque, se c'è un prezzo da pagare che si paghi. E che non ci si domandi se siano ben spesi o siano troppi. Miele per l'amara medicina? Forse, ma costa poco.
Fotografie del 27/09/2006
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