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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 02/11/2006
Ci arrivo tramite Vibrisse. Questi versi sono qui e sono di Maria Grazia Calandrone (dal poemetto Processo della sposa). Dal sito www.lattenzione.com
(...)
facciamo il gioco che siamo amanti e siamo fuori dalla terra
allo stato di cose
e chiamiamo a gran voce – o primizia di marzo
che rovescia catene, oro – così servi
poi abbassiamo la testa fino al suolo
riconosci dal torcimento nero della juta in una semplice pecca
muschiosa la mia voce, il corpo
in un astuccio di metallo, le chele
in disarmo sui fianchi come una flessa dotazione di ali
sottomarine, il leggero del corpo sostenuto per forme di vela
dall'acqua
mobilissima dell'ossatura: quello
che esistendo sporge dal suo esistere – la melagrana
seminata dalla manciata nana di gennaio – la stasi del mio
cuore
che si lascia esplorare dalla pietà del tuo dito sotto la canfora
delle vesti
(...)
 Che scrive: "Scopo ultimo dell'azione spirituale è non può non essere una realtà materiale, qualcosa di palpabile e apprezzabile da tutti, un oggetto insomma nella sua accezione più modesta e concreta, o un ordine forzato di fenomeni". E prosegue Tommaso Landolfi ed è tutto da leggere. Sequenza 30 della prima serie dei numeri di questo diario, pagina 72 nella mia edizione (un rizzoli 1984 dalla copertina giallina molto music-hall che, come accade ai libri un po' datati sa di zucchero a velo). Dicevo, Landolfi rincara e arriva persino a svelare la necessità di una relazione forte, un matrimonio più certo tra scienza e spirito e lo trova nell'alchimia, la scienza più spirituale che si ricordi. ma al presente o ripensato al Tao di Capra o a certi nessi della neurobiologia. Provoca (ma bonariamente, filosoficamente) e arriva a dire (o lo interpreto io) che persino i miracoli altro non sarebbero che il nesso realizzato di realtà e spirito, scienza e spirito. E il volerli attribuire all'esterno (esaltandone i facitori o magnificando un sistema di trasmissione di quella spiritualità) non fa altro che svilirne il peso, la forza. E rincaro io: come a dire che i miracoli funzionano solo se c'è chi li sa fare e non se uno impara come farli, crede nel poterli fare. Ecco ma chi è che scrive e chi è che legge? E' ancora Landolfi che dice o sono io che penso? Tragica transustanziazione della lettura.
Fotografie del 02/11/2006
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