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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 14/04/2008
Esce per i tipi Baldini Castoldi un libro da blog, blog che qui già citammo anni or sono www.grassaebella.splinder.com Il libro lo citiamo e basta per non averlo letto ma il programmatico titolo LE CICCIONE LO FANNO MEGLIO, che lascia poco all'immaginazione, ci piace ripeterlo senza fare riferimenti a persone o cose dei fatti o informate sui fatti o informate o quello che vi pare... è solo che ci piace spezzare una lancia (una lancia?) a favore della causa ... - che brutte parole che vengono (persino quel "ciccione" argh così scolastico) - della causa "in carne". Senza compatimenti - non sia mai - ma con molta convinzione. Blog a parte e grasso in tema...sto leggendo il bellissimo libro di Amanda Davis "Mi chiedo quando ti mancherò". Com-pra-te-lo! Edizioni Terre di mezzo. Era un cambio merce, in mezzo ad una strada con un negro (un nero per chi ha ancora la versione 2.0). Un appuntamento preso il giorno prima. Lui cambia il libro e dice "Tu parole (che vorrebbe dire credo che ero stato di parola) Tu parole, altra gente no parole" (non mantiene le parole?) "Tu buono, tu occhi buoni, lo vedo". Ho pensato all'arte del commercio, alla naturale arte del commercio ...ma avevo pagato già. C'era un velo di stupore e di commozione nell'uomo anziano. Forse un po' di sincerità. Ci ho ripensato un po' dopo. E dopo. E ora.
Ieri ho visto Into the wild. Lo sono andato a vedere come si va a vedere un film che sicuramente non ci piace. C'è una specie di conforto nel sapere che c'è qualcosa che c'indispettirà. Non per nulla è vizio praticato. Sono andato a vedere Into the wild e non mi è dispiaciuto (alle simpatiche - le più simpatiche in assoluto - valutazioni di alias il manifesto...avete presente?...aggiungerei questa scarna e odiosa ma significativa valutazione). Mi è sembrato un film troppo americano per essere gustato a pieno a tanti fusi orari di distanza e con un sistema decimale da convertire. Anche se un po' sciaquati (o esibiti) ci ho trovato i capisaldi del naturalismo di Thoreau che ho molto amato e molto amo. E questo mi è bastato per confermarmi in un'osservanza che si fa presto a perdere (in mancanza del wild). In più: mi è sembrato (forse sbaglio) che il regista non abbia ceduto alla tentazione della santificazione e abbia anzi trovato nella parabola prima vincente e poi perdente del mito selvaggio (o selvatico, lo trovo più adatto, del senso snyderiano) del suo protagonista l'equidistanza nei due casi. Il tema è e rimane quello tra i due vettori: da una parte la ubris e dall'altra parte il vedere soluzioni esterne a problemi percepiti come esterni. Penn aggiunge Dio e la luce dell'amore.

Ecco la recensione del libro di Carola Susani uscita ieri su l'Adige di Trento.
http://www.ladige.it/giornale_online/a_giornale_index.php?DataPubb=20080327
Se dal deserto del Belice nasce un fiore di Roberto Carvelli
È il 14 gennaio 1968, ora di pranzo. Per chi scrive è una data di nascita, un marchio indelebile sui documenti e quindi un giorno felice. Per la Valle del Belice e per la Sicilia tutta è il ricordo di un dolore. Quell'ora e quel giorno segnano la prima avvisaglia-scossa di un terremoto che nella notte a cavallo col giorno successivo porterà distruzione e morte. Il libro di Carola Susani «L'infanzia è un terremoto» (Laterza, 142 pagine, 9 euro) aiuta a ricostruire l'altra metà triste di quei giorni. Il libro-inchiesta è una viaggio, in realtà, nella ricostruzione tra l'esperienza (a cui parteciparono i genitori e l'autrice, da piccola) dei volontari di allora e i risultati di oggi di quei grandi sforzi anche ideali. Su tutti spicca Danilo Dolci (e il suo dissidio con Barbera che fa da cartina al tornasole di un separarsi sui modi che travalica quella storia e racconta l'Italia di quegli anni) ma sono molti i ricordi di baracche e giochi della scrittrice nata a Marostica, ma a Roma da anni, a fare da filo conduttore come a dire che proprio da un deserto nasce un fiore.
13/04/2008
Fotografie del 14/04/2008
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