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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 14/07/2008
Da www.mattatoia.splinder.com
Non accorrerò quando chiamerà
anche se mi dirà ti amo,
specialmente se lo dirà,
anche se giura
e non promette altro
che amore amore.
La luce in questa stanza
copre ogni
cosa nello stesso modo;
neanche il mio braccio fa ombra,
anch'esso
consumato dalla luce.
Ma questa parola amore...
questa parola s'oscura,
s'appesantisce e si scuote, comincia
a farsi strada coi denti, con brividi e convulsioni
su questo foglio
finché anche noi scompariamo quasi
nella sua gola trasparente e siamo ancora
separati, lucidi, fianchi contro coscia, i tuoi
capelli sciolti che non conoscono
esitazioni
R. Carver, Orientarsi con le stelle
Un'intervista a la Repubblica di qualche settimana fa (ricevo e pubblico...questa risposta in particolare che ho riletto più e più volte). La Gallagher racconta la sua vita con Carver (in questo caso è un editor in casa quello di cui si dice, un editing-vita):
«A Ray piaceva svegliarsi presto, verso le 7. Si preparava il caffè, cucinava la colazione, il suo pasto preferito, lavorava un' oretta e mi aspettava, visto che a me invece piace prendere le cose con calma. Facevamo un' altra colazione insieme, discutevamo della giornata. E se avevo fatto qualche sogno voleva che glielo raccontassi, perché lui non sognava quasi mai. Dopo colazione, riprendeva a scrivere e spariva. Quando lavorava alla prima stesura di un racconto, ci dava davvero dentro. Però se era in fase di revisione, mi chiedeva di dare un' occhiata e mi chiedeva un parere. Se c' era un problema andavamo a cercare la soluzione con una passeggiata al fiume. Di solito, la parte più difficile era il finale perché si doveva trovare un opportuno punto fermo a tutto quanto era stato messo in moto. Io potevo solo indicargli le forze in azione nella storia e che pressioni esercitavano sui personaggi principali. La cosa lo aiutava molto perché gli dava un punto di vista esterno, una specie di visione dall' alto. Se non dovevamo scrivere, nel pomeriggio andavamo a pesca di salmoni nello stretto di Juan de Fuca, Dovunque fosse, Ray doveva sempre mangiare alle cinque del pomeriggio perché aveva un calo di zuccheri ed entrava subito in ansia. E' strano ma anche a distanza di vent' anni a quell' ora penso sempre a lui. Penso: Ray avrà fame. Una delle nostre regole era che dopo le sei smettevano di parlare di «affari», cioè di cose riguardanti l' insegnamento, l' organizzazione di viaggi, i rapporti con editori. Ci raccontavamo aneddoti, scambiavamo pettegolezzi su parenti e amici, guardavamo un film o un programma d' informazione. Leggevamo, a volte l' uno all' altro. Per lo più io leggevo poesie a Ray. Alle dieci di sera, lui staccava il telefono, non gli piaceva ricevere telefonate di vecchi amici che a quell' ora avevano bevuto un po' troppo. Andavamo a letto presto. Non so se reso un' idea, alla fine ci divertivamo molto insieme. Sembrava sempre che ognuno di noi sapesse esattamente che cosa avrebbe fatto sorridere l' altro».
Più di una volta ne ho scritto qui e altrove. L'importanza di avere un editor. Una persona - ma qualche volta è un'anima, davvero - specializzata nell'ascolto letterario. Magari una persona che ti legge nel durante e non solo nel dopo. Che ti conosce più di un marito o una moglie. dal punto di vista della scrittura o dell'anima che la forgia. sa delle tue letture. sa per le tue letture. Alle volte c'è addirittura un'anticipazione. Qualcosa che se non sei abituato a frequentare il mistero delle coincidenze ti può anche stupire o addirittura farti cadere nel baratro di una sorpresa che non hai mezzi per spiegare. Come in questa poesia che mi manda, che legge per me. Il me che la conosce in anticipo e la cita senza saperla. Con la vita. Con le parole. Di una scrittura della vita presente. Avete presente?

Dolore Mi sono svegliato presto, stamattina, e dal letto ho guardato lontano nello Stretto e ho visto una barchetta traversare le acque agitate con una sola luce accesa. Mi sono ricordato di un mio amico che era solito chiamare a gran voce la moglie morta dalla cima dei colli attorno a Perugia. Che ha continuato a mettere un piatto in tavola anche per lei per molto tempo dopo che non c'era più. E apriva le finestre per farle godere l'aria fresca. Queste manifestazioni le trovavo imbarazzanti. al pari degli altri suoi amici. Non riuscivo a capirle. Fino a stamattina.
La poesia è tratta da Orientarsi con le stelle di Raymond Carver (minimum fax, per ora)
Fotografie del 14/07/2008
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