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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 30/11/2010
Leggo settimanalmente Internazionale. A parte un piccolo rituale collettivo-lavorativo, la lettura dell'oroscopo a cui riserviamo le peggiori energie confortevoli di cui disponiamo (questa settimana stupefacenti trasformazioni), non manco mai di vedere la foto del pianeta visto dalla spazio (in questo numero il lago Aral), la rubrica di Milana (questa puntata il maschio latino cellularizzato), le cartoline disegnate (stavolta Denis Deprez, da Canton: bellissime), le vignette (grandiosa la matrioska ecografizzata), le strisce (non sempre la pioggia è una danza che piace), i davvero? di O'Connor (bere o non bere acqua durante i pasti?). Ma spesso le poesie. Quella di questa settimana è bellissima.
La via nomade
Per andare alla fine del tempo Che scarpe che sandali d’aria No null’altro O tenero giorno che un filo sottile d’estate Attorno alla caviglia
Non è l’ombra la cosa che cerco Neppure l’umile segno Della sosta sotto i palmizi Tranquilli né l’acqua né l’angelo
Custode delle oasi Io cerco il sentiero che dura Per sempre per sempre per sempre
Anne Perrier

Ancora Vasilij Grossman, ancora Vita e destino. Ci sono delle pagine bellissime dedicate all'amore tra Darenskij e la Sergeevna (leggetele! pag.279-81). Cito: "Lo disse piano, quasi volesse fargli intendere, o forse solo sentire, che potevano sperare in una conversazione a due, tutta loro, una di quelle converazioni che ti fanno correre i brividi lungo la schiena, l'unica conversazione che conti tra un uomo e una donna".
Una cosa normale? Non proprio perché mai è normale. Ricito: "Darenskij era turbato e scosso da quell'improvviso sentimento. Non riusciva a farci il callo, ogni volta gli sembrava la prima. La sua grande eperienza con le donne non era mai diventata abitudine; l'esperienza era una cosa, il piacere dell'infatuazione un'altra. Da questo, del resto, si riconoscono gli autentici dongiovanni".
Dopo c'è una presa di coscienza. Ma breve: "Sapeva che certe infatuazioni non avevano mai portato a niente di buono, e gli tornò in mente una frase di Kuprin, o forse era di un qualche autore straniero, sull'amore che è come il carbone: scotta quando arde e sporca quando è freddo..."
Fa tanti buoni propositi si riaddormenta ma poi, quando si risveglia, il primo pensiero rimane quello: andare a trovarla.
Ancora Vasilij Grossman, ancora Vita e destino. Ancora letteratura nella letteratura. Citando Volosin: "Non ho scelto io quando venire al mondo,/ anno, luogo, regno, nazione/ per patire le pene della coscienza/ e dell'acqua e del fuoco il battesimo". Ieri si è tolto la vita Mario Monicelli.
Fotografie del 30/11/2010
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