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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 08/01/2004

Ecco qua... tipo la televisione...io tutto sommato ne parlo poco perché ne vedo poca anzi diciamo pure vicino al niente. Ma oggi sull'inserto TV del Corsera c'era sta tipa qui di cui so poco che comunque consigliava libri...tipo il mio amato Kureishi e allora non c'ho visto più...e ho detto ma guarda un po' questa ...mica male... poi siccome sono un tipo profondamente democratico e interclassista e con vocazioni pop dico mo' gli scrivo un tributo. Poi è di Brindisi e il tributo glielo faccio doppio, poi ho detto... così inauguriamo una faccia un po' più trash del blog/sito e invece alla fine è solo pretesto per lanciare una piccola classifica femminile... così per ansia classificatoria. Dei generi femminili la Setta qui su appartiene al tipo che io chiamo con militanza NU FEMMINONE di cui vorrei magari risposta o chiose altrui... anche magari sapere se è alla fine così scorretto politicamente...usare per esempio questo violentare col maschile un nome femminile a tutti gli effetti... i linguisti e i dialettologi mi rispondano... Io dico solo EVVIVA U FEMMINONE!!!
Letto ieri...Italia Oggi...le dieci tendenze del futuro secondo l'autorevole (sempre autorevoli sono i sondatori!) Euro RSCG...Ho scoperto di essere un "metrosexual"... giovane (insomma) single maschio metropolitano...dedito (non combacia) ad acquisti cosmetici... Nel futuro grandi scelte o pro mussulmani o contro, gay o contro insomma guerre di stili. Sempre più sarò segmento di mercato e di consumi. Ce la metterò tutta per non farmi fregare in un ruolo. Giuro.
Con D., al cinema: Vodka lemon. Freddo freddo fuori. Il cinema è tiepido, accogliente. E’ vecchio, frusto. Bello. Pure il film che c’ha tanta neve. Tanta. Poi riuscendo di nuovo freddo freddo. Il film ci è piaciuto. Sì ci è piaciuto. E’ un film sulle separazioni. Su quanto un corpo si può staccare da un altro. Qui c’è la morte. Quella che separa dalle persone amate. Ma che poi quasi naturalmente fa da calamita ad altri corpi. A noi non piace parlare della morte. Cioè a noi non piace pensare alla morte. Diciamo che generalmente a noi non piace pensare alla fine. Così ognuno fa le cose sue per esorcizzarla. Intanto la fine fa sempre il suo viaggio parallelo. Bisogna imparare a viaggiarci vicino ad un passeggero così scomodo. Poi penso a quanto poco tempo possa fare tanto spazio tra due stati d’animo. Per esempio tra amore e disamore c’è molto. Per esempio tra stima e disprezzo. Magari sono fatti naturali questi che sono difficili da teorizzare, riassumere in una formula. Ma sono fatti che succedono nonostante poi noi non li capiamo e passiamo la vita a trovare la formula esplicativa di questi bruschi cambiamenti di stato. Tipo che eravamo piccoli e studiavamo le leggi del passaggio dallo stato liquido al gassoso o al solido. Ma in fondo, come si dice, questo era un film. Un film, nulla più. E fa freddo.
Fotografie del 08/01/2004
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